PM10 e veleni nell’aria: come difendersi
Il PM10 e altre polveri sottili e dannose per il nostro organismo insidiano l’aria delle città ma sono anche in casa, nei metodi di cottura sbagliati o nei sistemi di riscaldamento fuori norma. Cosa respiriamo, quali sono rischi per la salute e i possibili rimedi? Come possiamo difenderci? Marina Camatini, presidente del Centro di ricerca Polaris dell’Università di Milano-Bicocca, che con altri ricercatori dell’Ateneo è autrice della guida “I veleni nell’aria” pubblicata dal Corriere della Sera, in questo video a cura dell’Università Bicocca risponde ad alcuni quesiti.
LEGGI ANCHE: Le piastrelle anti-smog
fonte: www.nonsprecare.it
Lucca e Capannori, via al piano strutturale coordinato.
Stop al consumo del suolo, priorità al riuso delle aree dismesse e alla mobilità sostenibile
Stop alla cementificazione per ridurre il consumo di suolo, uno sviluppo che non tenga conto dei confini amministrativi fra i Comuni, il riuso delle grandi aree dismesse, l’attenzione per i servizi e per i quartieri, priorità alle energie rinnovabili e mobilità sostenibile. Sono solo alcune delle linee guida del piano strutturale coordinato fra i Comuni di Capannori e Lucca che questa mattina, con l’incontro fra le amministrazioni e i tecnici ha visto il suo primo avvio. Un “pallino” del sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro che, dopo cinque anni dalla prima proposta, vede il suo avvio grazie al pieno accoglimento da parte dell’amministrazione guidata da Alessandro Tambellini. Ed entro la fine dell’anno ci dovrebbero essere i primi risultati di questo lavoro comune che vedrà condividere uffici, tecnici e legali per la redazione di uno strumento che garantisca, nelle intenzioni, sviluppo e sostenibilità.
“Con l’avvio di questo iter – ha detto il sindaco Alessandro Tambellini – il Comune di Lucca e di Capannori rimettono a posto gli strumenti urbanistici utili per definire l’assetto del territorio nei prossimi 20 anni. Non è solo questione di strategia, ma l’esigenza di poter costruire un sistema integrato che riguarda la Piana e un territorio con una sua unicità che rappresenta 130mila abitanti e 350 chilometri quadrati. Tutto questo è reso possibile dalla comune visione politica che sia un’idea sciocca quella di dividere concettualmente territori contigui che attingono a risorse comuni come acquedotto, fognature, strade di grande scorrimento e, in futuro, piste ciclabili. Serve integrazione delle forze con chi ci sta accanto. Penso allo sviluppo del turismo, con l’integrazione con il sistema delle ville storiche, penso al paesaggio per cui non si può pensare che Lucca e Capannori seguano strade diverse, penso ai principi stessi del regolamento urbanistico per cui è impossibile pensare a regole diverse per realtà che sono a 50 metri di distanza l’una dall’altra”. Intanto c’è stato il primo confronto fra le due giunte e fra i tecnici comunali: “Mettiamo insieme – prosegue Tambellini – le strutte di lavoro, gli uffici e i legali con un risparmio in termini pratici che ottimizzerà i risultati. Sembra una cosa semplice eppura finora nessuno ci era mai riuscito”.
“Il piano strutturale – ha aggiunto il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro – è la summa dei pensieri per lo sviluppo del territorio, anche dal punto di vista, sociale, culturale ed economico. E sono le persone che vivono i nostri territori ad essere al centro del nostro progetto ed è assurdo che i due Comuni finora non siano riusciti a mettersi intorno a un tavolo per dialogare. Adesso lo abbiamo fatto, mantenendo il principio dell’autonomia dei due Comuni ma allo stesso tempo cedendo una piccola parte di sovranità. Anche perché ci sono delle strutture come l’ospedale, le infrastrutture sportive, la viabilità, per cui intervenire in un luogo significa interferire con la programmazione anche dei Comuni limitrofi. Con questo percorso credo e spero che le incomprensioni fra i due Comuni del passato possano essere risolte”. Il piano strutturale coordinato è una vecchia idea del sindaco Del Ghingaro: “Quando feci la proposta cinque anni fa – dice Del Ghingaro – sulla scia delle proposte dell’allora assessore regionale Conti fui preso per pazzo. Ora quelle idee stanno diventando realtà e il principio fondamentale sarà quello di prevedere costruzioni non più in maniera indiscriminata ma salvaguardando il diritto dei cittadini di vivere bene. Il percorso, peraltro, e non può che essere così, sarà partecipato con le forme non solo previste dalla legge ma con il coinvolgimento dei cittadini e delle forze sociali ed economiche del territorio”. “Passeremo paese per paese – aggiunge Tambellini – per parlare con tutti i cittadini. Per avere, alla fine, un regolamento urbanistico che non sia roba per enigmisti affidata a continue interpretazioni e perché non ci siano più interpretazioni diverse per amici e nemici ma norme uguali e comprensibili per tutti i cittadini”.
Quanto ai tempi Lucca vuole fare alla svelta: “Potevamo risparmiare qualche mese – dice Tambellini – ma non ci è stato possibile. Ora contiamo di fare presto con il lavoro degli uffici perché il piano strutturale nascerà qui e dalle esigenze dei cittadini e non con il ricorso di qualche consulente esterno che ci prepari un testo confezionato. Se qualche consulente esterno sarà chiamato, infatti, coordinerà soltanto il lavoro dei tecnici dei due Comuni”.
“Il piano strutturale coordinato – spiegano infine i due sindaci – avrà delle linee guida ben precise. Lo sviluppo del territorio non si fa cementificando, ma con un consumo del territorio massimamente ridotto, la previsione di aree a verde e di offerte di spazi culturali. Per uno sviluppo che, non tenendo presenti i confini amministrativi, preveda il riuso dell’esistente e delle aree dismesse del territorio. Faremo particolare attenzione ai quartieri perché non si può né si deve più costruire senza servizi, viabilità, parcheggi, luoghi di coesione sociale. E ancora priorità alle energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla connettività alla banda larga e alla mobilità sostenibile”. In questo senso particolare attenzione sarà data alle piste ciclabili: “Capannori – conclude Del Ghingaro – grazie a un bando regionale ha ottenuto un finanziamento per la pista ciclabile che collega Marlia con il parco fluviale a Ponte a Moriano. Nel niovo piano strutturale ci sarà ampio spazio per le piste ciclabili e per la mobilità alternativa”. Ma anche per gli assi viari la speranza delle due amministrazioni è quella di esprimere una voce sola nei tavoli con la Regione e con il governo.
Il percorso è appena iniziato. Adesso si attendono i primi risultati.
fonte: www.ciaccimagazine.org
Stop alla cementificazione per ridurre il consumo di suolo, uno sviluppo che non tenga conto dei confini amministrativi fra i Comuni, il riuso delle grandi aree dismesse, l’attenzione per i servizi e per i quartieri, priorità alle energie rinnovabili e mobilità sostenibile. Sono solo alcune delle linee guida del piano strutturale coordinato fra i Comuni di Capannori e Lucca che questa mattina, con l’incontro fra le amministrazioni e i tecnici ha visto il suo primo avvio. Un “pallino” del sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro che, dopo cinque anni dalla prima proposta, vede il suo avvio grazie al pieno accoglimento da parte dell’amministrazione guidata da Alessandro Tambellini. Ed entro la fine dell’anno ci dovrebbero essere i primi risultati di questo lavoro comune che vedrà condividere uffici, tecnici e legali per la redazione di uno strumento che garantisca, nelle intenzioni, sviluppo e sostenibilità.
“Con l’avvio di questo iter – ha detto il sindaco Alessandro Tambellini – il Comune di Lucca e di Capannori rimettono a posto gli strumenti urbanistici utili per definire l’assetto del territorio nei prossimi 20 anni. Non è solo questione di strategia, ma l’esigenza di poter costruire un sistema integrato che riguarda la Piana e un territorio con una sua unicità che rappresenta 130mila abitanti e 350 chilometri quadrati. Tutto questo è reso possibile dalla comune visione politica che sia un’idea sciocca quella di dividere concettualmente territori contigui che attingono a risorse comuni come acquedotto, fognature, strade di grande scorrimento e, in futuro, piste ciclabili. Serve integrazione delle forze con chi ci sta accanto. Penso allo sviluppo del turismo, con l’integrazione con il sistema delle ville storiche, penso al paesaggio per cui non si può pensare che Lucca e Capannori seguano strade diverse, penso ai principi stessi del regolamento urbanistico per cui è impossibile pensare a regole diverse per realtà che sono a 50 metri di distanza l’una dall’altra”. Intanto c’è stato il primo confronto fra le due giunte e fra i tecnici comunali: “Mettiamo insieme – prosegue Tambellini – le strutte di lavoro, gli uffici e i legali con un risparmio in termini pratici che ottimizzerà i risultati. Sembra una cosa semplice eppura finora nessuno ci era mai riuscito”.
“Il piano strutturale – ha aggiunto il sindaco di Capannori, Giorgio Del Ghingaro – è la summa dei pensieri per lo sviluppo del territorio, anche dal punto di vista, sociale, culturale ed economico. E sono le persone che vivono i nostri territori ad essere al centro del nostro progetto ed è assurdo che i due Comuni finora non siano riusciti a mettersi intorno a un tavolo per dialogare. Adesso lo abbiamo fatto, mantenendo il principio dell’autonomia dei due Comuni ma allo stesso tempo cedendo una piccola parte di sovranità. Anche perché ci sono delle strutture come l’ospedale, le infrastrutture sportive, la viabilità, per cui intervenire in un luogo significa interferire con la programmazione anche dei Comuni limitrofi. Con questo percorso credo e spero che le incomprensioni fra i due Comuni del passato possano essere risolte”. Il piano strutturale coordinato è una vecchia idea del sindaco Del Ghingaro: “Quando feci la proposta cinque anni fa – dice Del Ghingaro – sulla scia delle proposte dell’allora assessore regionale Conti fui preso per pazzo. Ora quelle idee stanno diventando realtà e il principio fondamentale sarà quello di prevedere costruzioni non più in maniera indiscriminata ma salvaguardando il diritto dei cittadini di vivere bene. Il percorso, peraltro, e non può che essere così, sarà partecipato con le forme non solo previste dalla legge ma con il coinvolgimento dei cittadini e delle forze sociali ed economiche del territorio”. “Passeremo paese per paese – aggiunge Tambellini – per parlare con tutti i cittadini. Per avere, alla fine, un regolamento urbanistico che non sia roba per enigmisti affidata a continue interpretazioni e perché non ci siano più interpretazioni diverse per amici e nemici ma norme uguali e comprensibili per tutti i cittadini”.
Quanto ai tempi Lucca vuole fare alla svelta: “Potevamo risparmiare qualche mese – dice Tambellini – ma non ci è stato possibile. Ora contiamo di fare presto con il lavoro degli uffici perché il piano strutturale nascerà qui e dalle esigenze dei cittadini e non con il ricorso di qualche consulente esterno che ci prepari un testo confezionato. Se qualche consulente esterno sarà chiamato, infatti, coordinerà soltanto il lavoro dei tecnici dei due Comuni”.
“Il piano strutturale coordinato – spiegano infine i due sindaci – avrà delle linee guida ben precise. Lo sviluppo del territorio non si fa cementificando, ma con un consumo del territorio massimamente ridotto, la previsione di aree a verde e di offerte di spazi culturali. Per uno sviluppo che, non tenendo presenti i confini amministrativi, preveda il riuso dell’esistente e delle aree dismesse del territorio. Faremo particolare attenzione ai quartieri perché non si può né si deve più costruire senza servizi, viabilità, parcheggi, luoghi di coesione sociale. E ancora priorità alle energie rinnovabili, al risparmio energetico, alla connettività alla banda larga e alla mobilità sostenibile”. In questo senso particolare attenzione sarà data alle piste ciclabili: “Capannori – conclude Del Ghingaro – grazie a un bando regionale ha ottenuto un finanziamento per la pista ciclabile che collega Marlia con il parco fluviale a Ponte a Moriano. Nel niovo piano strutturale ci sarà ampio spazio per le piste ciclabili e per la mobilità alternativa”. Ma anche per gli assi viari la speranza delle due amministrazioni è quella di esprimere una voce sola nei tavoli con la Regione e con il governo.
Il percorso è appena iniziato. Adesso si attendono i primi risultati.
fonte: www.ciaccimagazine.org
DAL RECUPERO DEGLI ABITI USATI UN RISPARMIO DI 36 MILIONI DI EURO.
Ad oggi la raccolta differenziata tessile
ammonta a circa 2 kg per abitante all'anno. Una raccolta differenziata
tessile efficace porterebbe a un risparmio nel costo di smaltimento
dei rifiuti urbani pari a circa 36 milioni di euro. Inoltre si
ridurrebbero di 864.000 tonnellate all'anno le emissioni di CO2, di
1.440 milioni di metri cubi all'anno i consumi di acqua, di 72.000
tonnellate all'anno l'uso di fertilizzanti, di 48.000 tonnellate l'anno
l'uso di pesticidi.
Per questo motivo a marzo era stato firmato un protocollo d’intesa tra Anci e Conau (Consorzio nazionale abiti e accessori usati) per la raccolta e il recupero di abiti e accessori usati. L'obiettivo era una raccolta differenziata di 240.000 tonnellate all'anno, per una media a testa che si aggira intorno ai 4-5 chilogrammi.
Ora Anci e Conau hanno presentato un documento che riporta sia le specifiche sulle caratteristiche del servizio, sia i requisiti di ammissione per gli appaltatori che i criteri di aggiudicazione.
Speriamo che i comuni inizino presto anche la raccolta differenziata degli abiti usati visto che siamo (tanto per cambiare) molto indietro rispetto al resto dell’Ue. Tanto per fare un esempio la media tedesca di 7 Kg pro capite l’anno.
Per questo motivo a marzo era stato firmato un protocollo d’intesa tra Anci e Conau (Consorzio nazionale abiti e accessori usati) per la raccolta e il recupero di abiti e accessori usati. L'obiettivo era una raccolta differenziata di 240.000 tonnellate all'anno, per una media a testa che si aggira intorno ai 4-5 chilogrammi.
Ora Anci e Conau hanno presentato un documento che riporta sia le specifiche sulle caratteristiche del servizio, sia i requisiti di ammissione per gli appaltatori che i criteri di aggiudicazione.
Speriamo che i comuni inizino presto anche la raccolta differenziata degli abiti usati visto che siamo (tanto per cambiare) molto indietro rispetto al resto dell’Ue. Tanto per fare un esempio la media tedesca di 7 Kg pro capite l’anno.
Umbria verso Rifiuti Zero
Raccolta differenziata? Niente scuse da pagliaccio!
Guardate questo bel videoclip: oltre alla melodia piacevole scoprirete che il testo si fa gioco di chi inventa mille scuse pur di non fare correttamente la raccolta differenziata. Uno sguardo – ahinoi – veritiero sulla realtà di tutti i giorni descritta con ironia da un gruppo di giovani musicisti. Il brano si intitola “Irresponsabile” e la band si chiama Pagliaccio. Complimenti ragazzi!
fonte: www.nonsprecare.it
COMUNICATO STAMPA DI "NO INCENERITORI TERNI", WWF, ITALIANOSTRA, CITTADINANZATTIVA
Depositata richiesta di accesso agli atti ad ACEA.
Vogliamo chiarezza sull’appalto dell’inceneritore.
E’ stata depositata lo scorso venerdì dai nostri avvocati la richiesta di accesso agli atti in cui chiediamo la documentazione completa di tutte le offerte pervenute e dei criteri che hanno portato all’aggiudicazione in favore della società Terni scarl.
Tutto parte all’indomani della pubblicazione di un articolo sul quotidiano La Repubblica del 27 gennaio in cui si evidenziava una strana coincidenza in merito all’aggiudicazione dell’appalto per il revamping dell’inceneritore di ARIA spa. Riccardo Mancini, amico personale di Alemanno e suo tesoriere nella passata campagna elettorale, ad oggi consigliere della società consortile che conduce i lavori dell’inceneritore di Maratta, è infatti al centro di indagini che hanno portato alla luce giri di mazzette milionarie sugli appalti pubblici del Comune di Roma. Nello specifico Mancini ha ammesso di aver intascato una tangente in merito all’appalto “vinto” da Finmeccanica per una fornitura di mezzi a Roma Metropolitane. Nell’articolo si evidenzia poi come nel CdA di ARIA spa sieda Mamalchi Ranieri, anch’egli amico personale di Alemanno, portavoce della sua fondazione e suo capo segreteria ai tempi del Ministero dell’Agricoltura. Insomma uno scenario particolare di legami politici e personali, su cui la procedura semplificata utilizzata per aggiudicare l’appalto aggiunge più di qualche perplessità.
Attendiamo risposta positiva alla nostra richiesta; del resto si tratta semplicemente di fare chiarezza su un appalto relativo ad un impianto che, per le sue caratteristiche tecniche e per le ricadute in termini di impatto ambientale, richiede la massima affidabilità. Insomma una operazione di trasparenza per una società che peraltro è ancora di proprietà pubblica per il 51% ed è anche presente in diverse municipalizzate del comune di Terni.
Comitato No Inceneritori, WWF, ItaliaNostra, CittadinanzAttiva
Vogliamo chiarezza sull’appalto dell’inceneritore.
E’ stata depositata lo scorso venerdì dai nostri avvocati la richiesta di accesso agli atti in cui chiediamo la documentazione completa di tutte le offerte pervenute e dei criteri che hanno portato all’aggiudicazione in favore della società Terni scarl.
Tutto parte all’indomani della pubblicazione di un articolo sul quotidiano La Repubblica del 27 gennaio in cui si evidenziava una strana coincidenza in merito all’aggiudicazione dell’appalto per il revamping dell’inceneritore di ARIA spa. Riccardo Mancini, amico personale di Alemanno e suo tesoriere nella passata campagna elettorale, ad oggi consigliere della società consortile che conduce i lavori dell’inceneritore di Maratta, è infatti al centro di indagini che hanno portato alla luce giri di mazzette milionarie sugli appalti pubblici del Comune di Roma. Nello specifico Mancini ha ammesso di aver intascato una tangente in merito all’appalto “vinto” da Finmeccanica per una fornitura di mezzi a Roma Metropolitane. Nell’articolo si evidenzia poi come nel CdA di ARIA spa sieda Mamalchi Ranieri, anch’egli amico personale di Alemanno, portavoce della sua fondazione e suo capo segreteria ai tempi del Ministero dell’Agricoltura. Insomma uno scenario particolare di legami politici e personali, su cui la procedura semplificata utilizzata per aggiudicare l’appalto aggiunge più di qualche perplessità.
Attendiamo risposta positiva alla nostra richiesta; del resto si tratta semplicemente di fare chiarezza su un appalto relativo ad un impianto che, per le sue caratteristiche tecniche e per le ricadute in termini di impatto ambientale, richiede la massima affidabilità. Insomma una operazione di trasparenza per una società che peraltro è ancora di proprietà pubblica per il 51% ed è anche presente in diverse municipalizzate del comune di Terni.
Comitato No Inceneritori, WWF, ItaliaNostra, CittadinanzAttiva
Umbria verso Rifiuti Zero
BIODEGRADABILITA' DEI RIFIUTI.
Ogni volta che guardiamo un oggetto pensiamo
alla sua utilità e funzionalità. E se cominciassimo a guardare al tempo
necessario perché quel materiale, una volta gettato, sia decomposto
dalla natura?
Umbria verso Rifiuti Zero
Bottiglie di plastica, tutto quello che dovete sapere
L’acqua in bottiglia ha un costo in termini di denaro molto più elevato di quella del rubinetto o “del sindaco”, e fin qui si sapeva. Che le bottigliette di plastica, che difficilmente vengono smaltite in maniera adeguata, siano un problema per l’ambiente è un altro aspetto noto. Ma ci sono anche dei costi “nascosti” di questo prodotto, che oltre che sul pianeta Terra ricadono anche sulla nostra salute. Guardate questo video per chiarirvi le idee.
fonte: www.nonsprecare.it
No agli sprechi di luce: a Parigi negozi spenti nella notte
Parigi dice no agli sprechi di energia e all’inquinamento luminoso e durante la notte spegne le insegne e le luci dei negozi.
È quanto prevede il nuovo decreto ministeriale che regola l’illuminazione degli edifici non residenziali e rende la nazione uno dei Paesi pionieri in Europa per quanto riguarda il risparmio di energia.
A partire dal primo luglio prossimo tutti i negozi dovranno rimanere al buio di notte: le luci interne dovranno essere spente entro un’ora dalla chiusura dei locali, i sistemi di illuminazione esterna invece, come già previsto dal decreto entrato in vigore a luglio scorso, dovranno essere obbligatoriamente disattivati a partire dall’una di notte e fino alle 6 del mattino.
LEGGI ANCHE: I parigini scoprono l’acqua del rubinetto, il comune risparmia e le bollette scendono
Notevoli i vantaggi dell’iniziativa: secondo il ministero, spegnere le luci di notte, farà risparmiare circa due terawatt (Twh) di elettricità all’anno, l’equivalente del consumo di 750 mila famiglie. Ben 250mila invece le tonnellate di Co2 che non verranno immesse in atmosfera.
Non mancheranno però piccole eccezioni: potrebbero essere previste delle deroghe durante il periodo natalizio o in occasioni di particolari festività. Riguarderanno soprattutto “le zone turistiche di affluenza eccezionale o di animazione culturale permanente”.
Il decreto ha avuto un’accoglienza positiva non solo da parte delle associazioni ambientaliste ma anche da parte dei negozianti.
fonte: www.nonsprecare.it
È quanto prevede il nuovo decreto ministeriale che regola l’illuminazione degli edifici non residenziali e rende la nazione uno dei Paesi pionieri in Europa per quanto riguarda il risparmio di energia.
A partire dal primo luglio prossimo tutti i negozi dovranno rimanere al buio di notte: le luci interne dovranno essere spente entro un’ora dalla chiusura dei locali, i sistemi di illuminazione esterna invece, come già previsto dal decreto entrato in vigore a luglio scorso, dovranno essere obbligatoriamente disattivati a partire dall’una di notte e fino alle 6 del mattino.
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Notevoli i vantaggi dell’iniziativa: secondo il ministero, spegnere le luci di notte, farà risparmiare circa due terawatt (Twh) di elettricità all’anno, l’equivalente del consumo di 750 mila famiglie. Ben 250mila invece le tonnellate di Co2 che non verranno immesse in atmosfera.
Non mancheranno però piccole eccezioni: potrebbero essere previste delle deroghe durante il periodo natalizio o in occasioni di particolari festività. Riguarderanno soprattutto “le zone turistiche di affluenza eccezionale o di animazione culturale permanente”.
Il decreto ha avuto un’accoglienza positiva non solo da parte delle associazioni ambientaliste ma anche da parte dei negozianti.
fonte: www.nonsprecare.it
Risparmio energetico in Portogallo: via le lampadine e taglio dei costi di 200 milioni di euro
In Portogallo è partito un maxi-piano del governo e delle amministrazioni locali per tagliare sprechi e costi delle bollette energetiche.
Il primo intervento è quello di cambiare tutte le lampadine e gli impianti di illuminazione negli edifici pubblici: il risparmio previsto è di 200 milioni di euro l’anno, con l’introduzione di strumenti ad alta efficienza energetica e di lampadine a basso consumo.
LEGGI ANCHE: Lampade a basso consumo, ne sono state recuperate quasi 2mila tonnellate
Secondo intervento: nuovi impianti di riscaldamento e di raffreddamento per eliminare dispersioni di calore e di aria fredda.
Infine i semafori, le cui luci saranno sostituite con impianti intelligenti che si spengono quando non c’è circolazione nelle strade: un programma che dovrebbe portare ad abbattere dell’80 per cento il costo delle luci stradali.
fonte: www.nonsprecare.it
Il primo intervento è quello di cambiare tutte le lampadine e gli impianti di illuminazione negli edifici pubblici: il risparmio previsto è di 200 milioni di euro l’anno, con l’introduzione di strumenti ad alta efficienza energetica e di lampadine a basso consumo.
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Secondo intervento: nuovi impianti di riscaldamento e di raffreddamento per eliminare dispersioni di calore e di aria fredda.
Infine i semafori, le cui luci saranno sostituite con impianti intelligenti che si spengono quando non c’è circolazione nelle strade: un programma che dovrebbe portare ad abbattere dell’80 per cento il costo delle luci stradali.
fonte: www.nonsprecare.it
Fontanelle a getto continuo, che fine fa l'acqua?
L'acqua delle fontanelle a getto continuo che fine fa? Non sprecare l'acqua sta diventando sempre di più un'esigenza di tutti i giorni. Il risparmio energetico e il risparmio di acqua
oramai vanno di pari passo. L'acqua è un bene pubblico che in alcune
zone del mondo, come in alcune zone del nostro paese, scarseggia. Non di
rado, infatti, girando per i centri storici delle nostre città di arte
dal Nord al Centro, sino al Sud Italia si trovano fontanelle che hanno
sempre il flusso di acqua in costante getto. Le fontane sono alleate
preziose per turisti e per passanti, che passeggiano sotto il solleone
di estate, con temperature oramai record alle quali siamo abituati.
Ma l'acqua delle fontanelle che fine fa? Niente paura, signori, questo tipo di acqua non viene sprecato, bensì viene reimmesso in circolo e, dopo un livello di trattamento, l'acqua viene riutilizzata soprattutto per scopi come l'irrigazione dei campi, l'acqua da aggiungere a olii vari, e quella che serve per gli impianti caloriferi. Appurato che l'acqua delle fontanelle delle nostre città non viene sprecata, nella maggior parte dei casi, il fenomeno delle fontanelle è anche interessante per un altro fenmeno che negli ultimi anni si sta manifestando: l'acqua alla spina. Visti i costi esorbitanti in alcuni casi delle acque minerali (vale la pena di ricordare che siamo il paese che consuma più acqua minerale in Europa), sono non pochi i cittadini che si recano alle fontanelle (oltre a usare anche l'acqua del rubinetto dove si può) per fare rifornimento di acqua per uso alimentare, per così dire.
L'acqua sarà sempre più centrale nella vita di tutti noi, se pensiamo che è fondamentale per l'agricoltura, per una parte dell'economia, per avere sulle tavole dei frutti e delle verdure e se pensiamo che in alcune zone del mondo la mancanza di acqua sta causando delle vere e proprie guerre, la domanda iniziale non è di poco conto. E tenuto conto anche che in Italia, dagli ultimi dati disponibili, si sprecano 2,6 miliardi di litri di acqua.
fonte: www.ecoseven.net
Ma l'acqua delle fontanelle che fine fa? Niente paura, signori, questo tipo di acqua non viene sprecato, bensì viene reimmesso in circolo e, dopo un livello di trattamento, l'acqua viene riutilizzata soprattutto per scopi come l'irrigazione dei campi, l'acqua da aggiungere a olii vari, e quella che serve per gli impianti caloriferi. Appurato che l'acqua delle fontanelle delle nostre città non viene sprecata, nella maggior parte dei casi, il fenomeno delle fontanelle è anche interessante per un altro fenmeno che negli ultimi anni si sta manifestando: l'acqua alla spina. Visti i costi esorbitanti in alcuni casi delle acque minerali (vale la pena di ricordare che siamo il paese che consuma più acqua minerale in Europa), sono non pochi i cittadini che si recano alle fontanelle (oltre a usare anche l'acqua del rubinetto dove si può) per fare rifornimento di acqua per uso alimentare, per così dire.
L'acqua sarà sempre più centrale nella vita di tutti noi, se pensiamo che è fondamentale per l'agricoltura, per una parte dell'economia, per avere sulle tavole dei frutti e delle verdure e se pensiamo che in alcune zone del mondo la mancanza di acqua sta causando delle vere e proprie guerre, la domanda iniziale non è di poco conto. E tenuto conto anche che in Italia, dagli ultimi dati disponibili, si sprecano 2,6 miliardi di litri di acqua.
fonte: www.ecoseven.net
TE LO REGALO SE VIENI A PRENDERLO
" EVOLVERSI VUOL DIRE "UTILIZZARE AL MEGLIO LE RISORSE"
Tutti possiamo essere una risorsa per gli altri
Lo scopo di questo gruppo é quello di REGALARE oggetti che possono essere riutilizzati. Il fine é quello di diminuire l'inquinamento evitando le discariche; dove spesso si trovano oggetti funzionanti o ancora in ottimo stato.
"ABBRACCIAMO IL PRINCIPIO DELLA COLLABORAZIONE E DELLA BUONA FEDE"
Stiamo collaborando per favorire uno sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed economico). La tua partecipazione é molto gradita se in linea con gli obiettivi del progetto.
Lieti di accoglierti ti diamo il benvenuto.
Salvatore Benvenuto (fondatore)
"SOLO QUALCHE MINUTO PER LEGGERE GLI ACCORDI DEL GRUPPO"
ACCORDI DEL GRUPPO: www.facebook.com/561588217191943
IL VIDEO E L'INTERVISTA
LA STORIA DELLE COSE : www.youtube.com/watch?v=fZdGPRThjrA
INTERVISTA : www.tio.ch/Ticino/Societa/News/679015/Te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo-la-seconda-vita-degli-oggetti
DOCUMENTARIO:
HOME (terra) documentario: www.youtube.com/watch?v=I1fQ-3-CEFg
Il progetto nasce in Ticino (Svizzera) e coinvolge tutte le regioni italiane.
SVIZZERA:
TICINO: https://www.facebook.com/groups/222970677758752/
ROMANDIA: https://www.facebook.com/groups/410448418978540/
ITALIA:
ABRUZZO: https://www.facebook.com/groups/238922922872556/
BASILICATA: https://www.facebook.com/groups/211124728993163/
CALABRIA: https://www.facebook.com/groups/304573596281294/
CAMPANIA: https://www.facebook.com/groups/197952166986840/
EMILIA ROMAGNA: https://www.facebook.com/groups/200917530021227/
FRIULI: https://www.facebook.com/groups/243171909113436/
LAZIO: https://www.facebook.com/groups/380887921942943/
LIGURIA: https://www.facebook.com/groups/302279599846017/
LOMBARDIA: https://www.facebook.com/groups/218000808301852/
MARCHE: https://www.facebook.com/groups/405317849480197/
MOLISE:https://www.facebook.com/groups/213976955375400/
PIEMONTE: https://www.facebook.com/groups/271576316264611/
PUGLIA: https://www.facebook.com/groups/377191098981422/
SARDEGNA:https://www.facebook.com/groups/143133145828231/
SICILIA: https://www.facebook.com/groups/211218032316457/
TOSCANA: https://www.facebook.com/groups/354864374564928/
TRENTINO: https://www.facebook.com/groups/270175113066148/
UMBRIA:https://www.facebook.com/groups/316049835125477/
VALLE D'AOSTA: https://www.facebook.com/groups/404678142877807/
VENETO:https://www.facebook.com/groups/479854528705729/
ALTRI
ELMAS: https://www.facebook.com/groups/426845667361638/
LAMEZIA: https://www.facebook.com/groups/332545236776993/
ISOLA D'ELBA: https://www.facebook.com/groups/321322667975406/edit/
Tutti possiamo essere una risorsa per gli altri
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"ABBRACCIAMO IL PRINCIPIO DELLA COLLABORAZIONE E DELLA BUONA FEDE"
Stiamo collaborando per favorire uno sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed economico). La tua partecipazione é molto gradita se in linea con gli obiettivi del progetto.
Lieti di accoglierti ti diamo il benvenuto.
Salvatore Benvenuto (fondatore)
"SOLO QUALCHE MINUTO PER LEGGERE GLI ACCORDI DEL GRUPPO"
ACCORDI DEL GRUPPO: www.facebook.com/561588217191943
IL VIDEO E L'INTERVISTA
LA STORIA DELLE COSE : www.youtube.com/watch?v=fZdGPRThjrA
INTERVISTA : www.tio.ch/Ticino/Societa/News/679015/Te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo-la-seconda-vita-degli-oggetti
DOCUMENTARIO:
HOME (terra) documentario: www.youtube.com/watch?v=I1fQ-3-CEFg
Il progetto nasce in Ticino (Svizzera) e coinvolge tutte le regioni italiane.
SVIZZERA:
TICINO: https://www.facebook.com/groups/222970677758752/
ROMANDIA: https://www.facebook.com/groups/410448418978540/
ITALIA:
ABRUZZO: https://www.facebook.com/groups/238922922872556/
BASILICATA: https://www.facebook.com/groups/211124728993163/
CALABRIA: https://www.facebook.com/groups/304573596281294/
CAMPANIA: https://www.facebook.com/groups/197952166986840/
EMILIA ROMAGNA: https://www.facebook.com/groups/200917530021227/
FRIULI: https://www.facebook.com/groups/243171909113436/
LAZIO: https://www.facebook.com/groups/380887921942943/
LIGURIA: https://www.facebook.com/groups/302279599846017/
LOMBARDIA: https://www.facebook.com/groups/218000808301852/
MARCHE: https://www.facebook.com/groups/405317849480197/
MOLISE:https://www.facebook.com/groups/213976955375400/
PIEMONTE: https://www.facebook.com/groups/271576316264611/
PUGLIA: https://www.facebook.com/groups/377191098981422/
SARDEGNA:https://www.facebook.com/groups/143133145828231/
SICILIA: https://www.facebook.com/groups/211218032316457/
TOSCANA: https://www.facebook.com/groups/354864374564928/
TRENTINO: https://www.facebook.com/groups/270175113066148/
UMBRIA:https://www.facebook.com/groups/316049835125477/
VALLE D'AOSTA: https://www.facebook.com/groups/404678142877807/
VENETO:https://www.facebook.com/groups/479854528705729/
ALTRI
ELMAS: https://www.facebook.com/groups/426845667361638/
LAMEZIA: https://www.facebook.com/groups/332545236776993/
ISOLA D'ELBA: https://www.facebook.com/groups/321322667975406/edit/
Bolognini, un medico per il quale la salute non è un bene negoziabile
Questo l’augurale saluto che l’amico Michelangiolo avrebbe certamente utilizzato per commentare il terzo (e speriamo ultimo!) “regalo” del Ministro Clini.
Infatti, dopo il “declassamento” di 18 siti di interesse nazionale da bonificare (Sin), dopo la ripresentazione del decreto sulla combustione dei rifiuti nei cementifici (nonostante la bocciatura in Commissione Ambiente alla Camera) ecco arrivata l’autorizzazione all’esercizio per ben 15 anni per tutti gli impianti con meno di 250 addetti (compresi fonderie, inceneritori, raffinerie) ed il passaggio dai controlli ”amichevoli” del decreto semplificazioni a praticamente alcun controllo, cosa possiamo aspettarci se non di ammalarci sempre più?
Credo che in questi tempi così bui abbiamo più che mai bisogno di esempi alti e testimonianze coraggiose e per questo vorrei ricordare Michelangiolo Bolognini, prematuramente scomparso il 25 agosto scorso. Michelangiolo era un amico straordinario, medico, specialista in Igiene e Medicina Preventiva, i cui punti di riferimento erano Giulio Maccacaro, Lorenzo Tomatis, Ivan Illich. Per Michelangiolo la “non neutralità della scienza”, la salute come bene non negoziabile e la prevenzione primaria erano le basi su cui si è fondato tutto il suo impegno umano e professionale. Michelangiolo aveva fatto sue queste parole di Ivan Illich: “La salute è semplicemente una parola del linguaggio quotidiano che designa l’intensità con cui gli individui riescono a tenere testa ai loro stati interni ed alle condizioni ambientali”…mentre per quanto riguarda “un popolo”, la salute dipende …“dal modo in cui le azioni politiche condizionano l’ambiente e creano quelle circostanze che favoriscono in tutti, e specialmente nei più deboli, la fiducia in se stessi, l’autonomia e la dignità”.
La sua intelligenza lucida e raffinata non si fermava mai alle apparenze e nei suoi articoli, sempre puntuali e documentati, infrangeva luoghi comuni e svelava - anche anni prima che diventassero di dominio pubblico - scomode verità (basti ricordare “Camorra di Stato e stato di emergenza, il caso dei rifiuti in Campania”). Umanamente era aperto e generoso, sempre pronto a mettere le sue competenze a disposizione di cittadini e comitati impegnati nel difendere il proprio territorio da insediamenti inutili e nocivi (a cominciare dagli inceneritori di rifiuti, per lui emblema dell’assurdità del nostro tempo), ma il suo rigore morale, i suoi giudizi taglienti, la coerenza con cui difendeva le sue idee, l’insofferenza per ogni forma più o meno larvata di ipocrisia gli crearono non pochi problemi e sofferenze.
Fin dai tempi dell’Università aderì a Medicina Democratica, associazione in cui più di ogni altra vedeva rappresentati i propri ideali e proprio in sua memoria Medicina Democratica ha deciso di aprire una sottoscrizione per finanziare una borsa di studio da devolvere a studente giovane e meritevole. Oggetto della borsa di studio è l’analisi del rapporto fra scienza e potere e, più specificamente, le modalità con i quali oggi si manifesta nell’ambito della medicina, la “non neutralità della scienza”.
Chi volesse contribuire può farlo! Qui tutte le informazioni su come contribuire.
Ciao Michelangiolo e… Salute, ne abbiamo bisogno!
Patrizia Gentilini
fonte: ilfattoquotidiano.it
Infatti, dopo il “declassamento” di 18 siti di interesse nazionale da bonificare (Sin), dopo la ripresentazione del decreto sulla combustione dei rifiuti nei cementifici (nonostante la bocciatura in Commissione Ambiente alla Camera) ecco arrivata l’autorizzazione all’esercizio per ben 15 anni per tutti gli impianti con meno di 250 addetti (compresi fonderie, inceneritori, raffinerie) ed il passaggio dai controlli ”amichevoli” del decreto semplificazioni a praticamente alcun controllo, cosa possiamo aspettarci se non di ammalarci sempre più?
Credo che in questi tempi così bui abbiamo più che mai bisogno di esempi alti e testimonianze coraggiose e per questo vorrei ricordare Michelangiolo Bolognini, prematuramente scomparso il 25 agosto scorso. Michelangiolo era un amico straordinario, medico, specialista in Igiene e Medicina Preventiva, i cui punti di riferimento erano Giulio Maccacaro, Lorenzo Tomatis, Ivan Illich. Per Michelangiolo la “non neutralità della scienza”, la salute come bene non negoziabile e la prevenzione primaria erano le basi su cui si è fondato tutto il suo impegno umano e professionale. Michelangiolo aveva fatto sue queste parole di Ivan Illich: “La salute è semplicemente una parola del linguaggio quotidiano che designa l’intensità con cui gli individui riescono a tenere testa ai loro stati interni ed alle condizioni ambientali”…mentre per quanto riguarda “un popolo”, la salute dipende …“dal modo in cui le azioni politiche condizionano l’ambiente e creano quelle circostanze che favoriscono in tutti, e specialmente nei più deboli, la fiducia in se stessi, l’autonomia e la dignità”.
La sua intelligenza lucida e raffinata non si fermava mai alle apparenze e nei suoi articoli, sempre puntuali e documentati, infrangeva luoghi comuni e svelava - anche anni prima che diventassero di dominio pubblico - scomode verità (basti ricordare “Camorra di Stato e stato di emergenza, il caso dei rifiuti in Campania”). Umanamente era aperto e generoso, sempre pronto a mettere le sue competenze a disposizione di cittadini e comitati impegnati nel difendere il proprio territorio da insediamenti inutili e nocivi (a cominciare dagli inceneritori di rifiuti, per lui emblema dell’assurdità del nostro tempo), ma il suo rigore morale, i suoi giudizi taglienti, la coerenza con cui difendeva le sue idee, l’insofferenza per ogni forma più o meno larvata di ipocrisia gli crearono non pochi problemi e sofferenze.
Fin dai tempi dell’Università aderì a Medicina Democratica, associazione in cui più di ogni altra vedeva rappresentati i propri ideali e proprio in sua memoria Medicina Democratica ha deciso di aprire una sottoscrizione per finanziare una borsa di studio da devolvere a studente giovane e meritevole. Oggetto della borsa di studio è l’analisi del rapporto fra scienza e potere e, più specificamente, le modalità con i quali oggi si manifesta nell’ambito della medicina, la “non neutralità della scienza”.
Chi volesse contribuire può farlo! Qui tutte le informazioni su come contribuire.
Ciao Michelangiolo e… Salute, ne abbiamo bisogno!
Patrizia Gentilini
fonte: ilfattoquotidiano.it
Lotta agli sprechi: il sindaco di Genova scrive un manuale per i suoi dipendenti
Complimenti al sindaco di Genova. Marco Doria ha fatto una cosa molto semplice, ma altrettanto utile ed efficace in materia di lotta agli sprechi. Ha scritto un piccolo Manuale per l’uso corretto dell’energia negli ambienti di lavoro,
appena sette pagine, e lo ha distribuito a tutti i dipendenti del
comune. I consigli sono quasi elementari, e alcuni sembrano copiati dal
sito www.nonsprecare.it Per esempio: non alzare troppo il riscaldamento durante l’inverno e non coprire i termosifoni per evitare dispersioni di calore, alzare le tapparelle per avere le luci in ufficio e non accendere gli interruttori durante il giorno, usare la fotocopiatrice soltanto quando è indispensabile, altrimenti comunicare via mail. E ancora: usare con parsimonia lo sciacquone nei bagni e spegnere il computer quando non serve per almeno un’ora. La sera, infine, massima attenzione alle luci
da non lasciare accese. Il sindaco, nel suo manuale, ha dato anche
qualche cifra: per esempio, ha ricordato ai suoi dipendenti che il
computer spento, quando non serve, vale un risparmio in bolletta di 15 euro l’anno per ciascun apparecchio.
Doria non è nuovo alle crociate antispreco. È stato lui, appena nominato, ad eliminare le auto blu per gli assessori ed a distribuire abbonamenti ai mezzi pubblici per gli spostamenti di servizio, così come ha cancellato l’incredibile benefit del cappuccino e del cornetto gratis durante la giornata. Il manuale del sindaco di Genova andrebbe fatto circolare in tutte le amministrazioni pubbliche, non solo quelle comunali: e i sindaci farebbero bene a seguire l’esempio del collega ligure.
fonte: www.nonsprecare.it
Doria non è nuovo alle crociate antispreco. È stato lui, appena nominato, ad eliminare le auto blu per gli assessori ed a distribuire abbonamenti ai mezzi pubblici per gli spostamenti di servizio, così come ha cancellato l’incredibile benefit del cappuccino e del cornetto gratis durante la giornata. Il manuale del sindaco di Genova andrebbe fatto circolare in tutte le amministrazioni pubbliche, non solo quelle comunali: e i sindaci farebbero bene a seguire l’esempio del collega ligure.
fonte: www.nonsprecare.it
Zero sprechi a Torino: gli avanzi delle mense scolastiche vanno ai poveri
A Torino i pasti intatti avanzati nelle mense scolastiche non si sprecano ma vengono destinati alle famiglie bisognose. La bella iniziativa, che verrà approvata a breve, in questa prima fase, riguarderà il servizio mensa di tre scuole del quartiere 6, Barriera di Milano e Falchera.
L’idea è partita da un bimbo. Come spiega Maria Grazia Pellerino, assessore ai Servizi Educativi: “mentre il personale della mensa raccoglieva gli avanzi di giornata, lui, sospirando, ci ha detto: sarebbe bello se questo cibo potessimo portarcelo a casa. Alcuni di noi avrebbero una cena migliore”.
Per ora le famiglie che sono state informate del servizio sono solo una decina: ad esse andranno tutti i piatti non distribuiti ai bambini e ancora sigillati nella loro pellicola protettiva. Alimenti sicuri, igienici e soprattutto buoni e a costo zero.
LEGGI ANCHE: A Rimini niente sprechi al ristorante: il cibo che avanza puoi portarlo a casa
“Dal momento che non possiamo immaginare con precisione il numero e soprattutto la varietà dei pasti avanzati abbiamo già informato le famiglie interessate che non sarà possibile garantire la presenza ogni giorno di un pasto completo che va dal primo alla frutta”, continua l’assessore.
Sono tante le iniziative portate avanti dalle scuole non solo per evitare gli sprechi di cibo ma anche per sostenere le comunità caritatevoli. Già qualche tempo fa vi avevamo parlato della scuola di Melzo in provincia di Milano dove il cibo in eccesso viene donato agli enti di beneficienza.
Il progetto si affianca inoltre ad altre iniziative già attive come quella che prevede la raccolta di pane e frutta non consumati nelle mense delle scuole elementari e medie da ridistribuire agli enti caritatevoli della città.
Perchè non allargare in altre scuole italiane l’iniziativa di Torino?
fonte: www.nonsprecare.it
L’idea è partita da un bimbo. Come spiega Maria Grazia Pellerino, assessore ai Servizi Educativi: “mentre il personale della mensa raccoglieva gli avanzi di giornata, lui, sospirando, ci ha detto: sarebbe bello se questo cibo potessimo portarcelo a casa. Alcuni di noi avrebbero una cena migliore”.
Per ora le famiglie che sono state informate del servizio sono solo una decina: ad esse andranno tutti i piatti non distribuiti ai bambini e ancora sigillati nella loro pellicola protettiva. Alimenti sicuri, igienici e soprattutto buoni e a costo zero.
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“Dal momento che non possiamo immaginare con precisione il numero e soprattutto la varietà dei pasti avanzati abbiamo già informato le famiglie interessate che non sarà possibile garantire la presenza ogni giorno di un pasto completo che va dal primo alla frutta”, continua l’assessore.
Sono tante le iniziative portate avanti dalle scuole non solo per evitare gli sprechi di cibo ma anche per sostenere le comunità caritatevoli. Già qualche tempo fa vi avevamo parlato della scuola di Melzo in provincia di Milano dove il cibo in eccesso viene donato agli enti di beneficienza.
Il progetto si affianca inoltre ad altre iniziative già attive come quella che prevede la raccolta di pane e frutta non consumati nelle mense delle scuole elementari e medie da ridistribuire agli enti caritatevoli della città.
Perchè non allargare in altre scuole italiane l’iniziativa di Torino?
fonte: www.nonsprecare.it
Fare l’orto sul balcone, non sprecando acqua
Coltivare l’orto in casa e non sprecare acqua, con un sistema di irrigazione fai da te: non è difficile. Guardate questo video in cui una famiglia che abita in provincia di Cosenza coltiva melanzane, pomodori, peperoncini, persino l’uva per fare la mostarda e qualche bottiglia di vino, tutto sul terrazzino di casa! Il sistema “a goccia” permette di risparmiare sul consumo di acqua, che è richiesta dalle piantine la sera, intorno alle 7, e quando fa più caldo anche al mattino presto. Basta poco per cambiare il proprio stile di vita.
fonte: www.nonsprecare.it
COMUNICATO STAMPA - NON E’ MAI TROPPO TARDI ???
Il consigliere della FDS Aldo
Cacciamani in data 20 febbraio 2013 ha presentato un Ordine del Giorno (odg),
senza titolo, che ha come argomento la problematica della combustione del CSS
(=rifiuti) nei nostri cementifici. Nel suo odg
Cacciami, riprende quello che da mesi
e mesi noi di “Un’altra Gubbio” stiamo denunciando con articoli e con interventi, mozioni, ecc, in Consiglio Comunale. Ben venga, ma… ricordiamo
anche, che il 17 aprile 2012 il Consiglio Comunale, all’UNANIMITA’, ha
approvato la delibera n 91, con le prescrizioni all’adesione al piano d’ambito
(frutto, anche se minoranza, della nostra collaborazione e competenza).
Ma di fatto, LA successiva DELIBERA
ASSUNTA DALLA GIUNTA CON L’AFFIDAMENTO
PER 5 ANNI AD UN GESTORE UNICO TERZO,
HA FATTO DEL DELIBERATO DEL CONSIGLIO COMUNALE: CARTA
STRACCIA! Come noi di Un’altra Gubbio abbiamo già denunciato, scritto,
detto, riscritto e ridenunciato infinite volte. Non solo ma di fatto annullando
(e ridicolizzando!) i contenuti emersi anche nel lo stesso convegno del 5 luglio “RIFIUTI O MATERIA PRIMA?” organizzato dalla stessa attuale
amministrazione, presso la sala trecentesca.
ORA È ARRIVATA L’EMERGENZA che annunciavamo da tempo, perciò
nel suo ordine del giorno, il
consigliere Cacciamani DOVREBBE anche
CHIEDERE a questa amministrazione CHE LUI SOSTIENE: COSA E’ STATO FATTO qui a Gubbio, PER NON
ARRIVARE ALL’EMERGENZA IN CUI SIAMO?
PERCHÉ IL DECRETO CLINI
SULL’UTILIZZO DEL CSS (COMBUSTIBILE SOLIDO SECONDARIO) NEI CEMENTIFICI, NON È
ALTRO CHE LA RISPOSTA ALL’EMERGENZA RIFIUTI, PER CUI IL RIMEDIO SARÀ PEGGIORE
DEL DANNO come è scritto anche nella
lettera aperta inviata al Presidente Napolitano
dal sottoscritto.
Gubbio 21 febbraio 2013
Giovanni Vantaggi “Un’altra Gubbio”
PS: L’ordine del giorno del
consigliere Cacciamani lo trovate qui: http://www.comune.gubbio.pg.it/public/file/dg/5704ea98-7cf3-4974-9eb4-318ac360aa65/scansione_1.stamped_7f41d577-2eda-44a1-8750-a71225f9795b.pdf
QUESTO IL DELIBERATO
DELLA DELIBERA N 91 DEL 17 APRILE 2012
1. Vista la Direttiva europea 1999/31/CE del
26 aprile 1999 sulle discariche e viste le esperienze di comuni
o ambiti sia nazionali che internazionali, l’ATI1
aderisce alla STRATEGIA RIFIUTI ZERO
(raccolta Porta a Porta spinta su tutto l’ambito). Per tale motivo
sempre in adesione alla direttiva dell’Unione Europea 2008/98, che nella Gerarchia dei rifiuti pone come primo obbiettivo la PREVENZIONE (intesa come RIDUZIONE
della produzione dei Rifiuti), l’ATI1,
proprio per prevenire la produzione dei
rifiuti, dovrà adeguare lo stesso Piano
d’ambito alla regola assolutamente essenziale: adottare il principio
dichiarato nella Direttiva 2004/35/CE: “chi inquina paga” e quindi mettere
in atto la regola che PIÙ RIFIUTI SI PRODUCONO
PIÙ SI PAGA e allo stesso
tempo MENO RIFIUTI SI PRODUCONO MENO SI PAGA (Tariffa Puntuale)
2. La stessa normativa europea pone all’ultimo
gradino della GERARCHIA DEI RIFIUTI il recupero energetico intendendo
per recupero energetico un rendimento di
almeno il 60%. In realtà questa quota non si potrà mai raggiungere,
dato che, in questo bilancio bisogna tener conto dei seguenti fattori: costo
delle materie prime utilizzate per produrre quel manufatto, costo della
produzione, costo dell’impianto di incenerimento, costo della sua manutenzione
e dei controlli (come dettato dall’art 41 della Costituzione) e soprattutto,
costo delle ricadute sull’ambiente e sulla salute, per cui il bilancio
energetico non supererà mai il 27%. Ecco perchè il termine usato solo in Italia di termovalorizzatore,
non è accettato dalla UE. Per tutto quanto detto, l’ATI1 non accetta nessun tipo di combustione (incenerimento o pirolìsi o gasificazione o
pirogasificazione) come processo di
smaltimento dei rifiuti.
3. Viste le RICADUTE ECONOMICHE E QUINDI
OCCUPAZIONALI legate a: RICICLO, RIPARAZIONE, RIUSO (politica europea delle “R”) l’ATI1 s’impegna ad organizzarsi, esso stesso, come GESTORE
PREVALENTEMENTE PUBBLICO tramite:
consorzio o società tra i comuni sottoscrittori del piano d’ambito dell’ATI1,
con la previsione di una certa quota percentuale di AZIONARIATO POPOLARE DIFFUSO (e/o in
base a quanto stabilito dal nuovo decreto Monti sulle liberalizzazioni 1/2012).
4. Visto quanto
previsto dal Piano d’Ambito stesso, riguardo alle PIATTAFORME per la
lavorazione delle varie frazioni dei rifiuti, per l’Alto Chiascio, l’ATI1 dovrà
prevedere che nella PIATTAFORMA già
prevista qui, vi dovranno essere conferiti tutti i rifiuti secchi dell’ATI1, qui: selezionati, recuperati e lavorati con
l’introduzione del sistema già da molti anni in funzione presso il Centro
Riciclo Vedelago, per la PRODUZIONE DI SABBIA SINTETICA MEDIANTE ESTRUSIONE PER ATTRITO. Tale
metodologia sarà utilizzata per quella quota di rifiuti, circa il 15%, definiti
per la loro qualità “IRRICICLABILI”. Nella stessa piattaforma, i comuni dell’Alto Chiascio, conferiranno tutto il loro umido che
verrà ricaricato, quindi, sui camion
arrivati dall’Alto Tevere, che provvederanno a loro volta a conferirlo
nell’altra piattaforma prevista nell’Alto Tevere stesso, per il TMB (trattamento meccanico biologico,
compostaggio, biodigestione anaerobica…). In questo modo il trasporto non sarà
mai a senso unico. Ciò comporterà un notevole risparmio: di risorse economiche
oltre ad un minore impatto ambientale legato al trasporto su gomma.
5. Istituzione
di un osservatorio, i cui membri
saranno indicati dalla commissione competente, con il compito di monitorare
costantemente la strategia verso rifiuti zero indicando criticità e soluzioni
per rendere il percorso verso la stessa: verificabile, partecipato e
costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell’evolversi del quadro
nazionale ed internazionale.
6. Il Comune di Gubbio ha già attivato nel suo
territorio la Raccolta Differenziata in percentuale prossima la 50%. L’ATI1 si
impegna a non variare le attuali tariffe per il territorio Eugubino fino al
raggiungimento dello stesso obiettivo e di quanto prescritto nel deliberato.
7. Considerato che il DL n 1/2012 convertito in
legge il 24 marzo 2012 e che lo stesso prevede, tra l’altro, che
l’organizzazione dei “servizi pubblici locali” debbano avere dimensioni
ottimali di norma non inferiori a quelle del territorio della provincia,
pertanto si consiglia al rispetto delle
norme in vigore anche di quelle sopravvenute successivamente al progetto
del piano d’ambito
8. Si ribadisce il rispetto degli accordi
definiti con la presidenza dell’ATI1 che i costi relativi alla gestione
post-mortem delle discariche site nel territorio comunale e oggetto in passato
del conferimento di rifiuti da parte di vari comuni aderenti all’ATI1, siano a
carico dell’Ambito stesso.
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