Stop al consumo del suolo, priorità al riuso delle aree dismesse e alla mobilità sostenibile
Stop alla cementificazione per ridurre il consumo di suolo, uno
sviluppo che non tenga conto dei confini amministrativi fra i Comuni, il
riuso delle grandi aree dismesse, l’attenzione per i servizi e per i
quartieri, priorità alle energie rinnovabili e mobilità sostenibile.
Sono solo alcune delle linee guida del piano strutturale coordinato fra i
Comuni di Capannori e Lucca che questa mattina, con l’incontro fra le
amministrazioni e i tecnici ha visto il suo primo avvio. Un “pallino”
del sindaco di Capannori Giorgio Del Ghingaro che, dopo cinque anni
dalla prima proposta, vede il suo avvio grazie al pieno accoglimento da
parte dell’amministrazione guidata da Alessandro Tambellini. Ed entro la
fine dell’anno ci dovrebbero essere i primi risultati di questo lavoro
comune che vedrà condividere uffici, tecnici e legali per la redazione
di uno strumento che garantisca, nelle intenzioni, sviluppo e
sostenibilità.
“Con l’avvio di questo iter – ha detto il sindaco Alessandro
Tambellini – il Comune di Lucca e di Capannori rimettono a posto gli
strumenti urbanistici utili per definire l’assetto del territorio nei
prossimi 20 anni. Non è solo questione di strategia, ma l’esigenza di
poter costruire un sistema integrato che riguarda la Piana e un
territorio con una sua unicità che rappresenta 130mila abitanti e 350
chilometri quadrati. Tutto questo è reso possibile dalla comune visione
politica che sia un’idea sciocca quella di dividere concettualmente
territori contigui che attingono a risorse comuni come acquedotto,
fognature, strade di grande scorrimento e, in futuro, piste ciclabili.
Serve integrazione delle forze con chi ci sta accanto. Penso allo
sviluppo del turismo, con l’integrazione con il sistema delle ville
storiche, penso al paesaggio per cui non si può pensare che Lucca e
Capannori seguano strade diverse, penso ai principi stessi del
regolamento urbanistico per cui è impossibile pensare a regole diverse
per realtà che sono a 50 metri di distanza l’una dall’altra”. Intanto
c’è stato il primo confronto fra le due giunte e fra i tecnici comunali:
“Mettiamo insieme – prosegue Tambellini – le strutte di lavoro, gli
uffici e i legali con un risparmio in termini pratici che ottimizzerà i
risultati. Sembra una cosa semplice eppura finora nessuno ci era mai
riuscito”.
“Il piano strutturale – ha aggiunto il sindaco di Capannori, Giorgio Del
Ghingaro – è la summa dei pensieri per lo sviluppo del territorio,
anche dal punto di vista, sociale, culturale ed economico. E sono le
persone che vivono i nostri territori ad essere al centro del nostro
progetto ed è assurdo che i due Comuni finora non siano riusciti a
mettersi intorno a un tavolo per dialogare. Adesso lo abbiamo fatto,
mantenendo il principio dell’autonomia dei due Comuni ma allo stesso
tempo cedendo una piccola parte di sovranità. Anche perché ci sono delle
strutture come l’ospedale, le infrastrutture sportive, la viabilità,
per cui intervenire in un luogo significa interferire con la
programmazione anche dei Comuni limitrofi. Con questo percorso credo e
spero che le incomprensioni fra i due Comuni del passato possano essere
risolte”. Il piano strutturale coordinato è una vecchia idea del sindaco
Del Ghingaro: “Quando feci la proposta cinque anni fa – dice Del
Ghingaro – sulla scia delle proposte dell’allora assessore regionale
Conti fui preso per pazzo. Ora quelle idee stanno diventando realtà e il
principio fondamentale sarà quello di prevedere costruzioni non più in
maniera indiscriminata ma salvaguardando il diritto dei cittadini di
vivere bene. Il percorso, peraltro, e non può che essere così, sarà
partecipato con le forme non solo previste dalla legge ma con il
coinvolgimento dei cittadini e delle forze sociali ed economiche del
territorio”. “Passeremo paese per paese – aggiunge Tambellini – per
parlare con tutti i cittadini. Per avere, alla fine, un regolamento
urbanistico che non sia roba per enigmisti affidata a continue
interpretazioni e perché non ci siano più interpretazioni diverse per
amici e nemici ma norme uguali e comprensibili per tutti i cittadini”.
Quanto ai tempi Lucca vuole fare alla svelta: “Potevamo risparmiare
qualche mese – dice Tambellini – ma non ci è stato possibile. Ora
contiamo di fare presto con il lavoro degli uffici perché il piano
strutturale nascerà qui e dalle esigenze dei cittadini e non con il
ricorso di qualche consulente esterno che ci prepari un testo
confezionato. Se qualche consulente esterno sarà chiamato, infatti,
coordinerà soltanto il lavoro dei tecnici dei due Comuni”.
“Il piano strutturale coordinato – spiegano infine i due sindaci – avrà
delle linee guida ben precise. Lo sviluppo del territorio non si fa
cementificando, ma con un consumo del territorio massimamente ridotto,
la previsione di aree a verde e di offerte di spazi culturali. Per uno
sviluppo che, non tenendo presenti i confini amministrativi, preveda il
riuso dell’esistente e delle aree dismesse del territorio. Faremo
particolare attenzione ai quartieri perché non si può né si deve più
costruire senza servizi, viabilità, parcheggi, luoghi di coesione
sociale. E ancora priorità alle energie rinnovabili, al risparmio
energetico, alla connettività alla banda larga e alla mobilità
sostenibile”. In questo senso particolare attenzione sarà data alle
piste ciclabili: “Capannori – conclude Del Ghingaro – grazie a un bando
regionale ha ottenuto un finanziamento per la pista ciclabile che
collega Marlia con il parco fluviale a Ponte a Moriano. Nel niovo piano
strutturale ci sarà ampio spazio per le piste ciclabili e per la
mobilità alternativa”. Ma anche per gli assi viari la speranza delle due
amministrazioni è quella di esprimere una voce sola nei tavoli con la
Regione e con il governo.
Il percorso è appena iniziato. Adesso si attendono i primi risultati.
fonte: www.ciaccimagazine.org