Ogni anno, oltre un miliardo di tonnellate di cibo finisce nella spazzatura senza essere consumato,
mentre quasi 800 milioni di persone si trovano a dover fare i conti con
la difficoltà o addirittura l'impossibilità di consumare almeno un
pasto dignitoso al giorno. Una situazione che è paradossale ed ingiusta e
che ha ispirato progetti e iniziative su come arginare gli sprechi, venendo incontro alle esigenze di chi è in difficoltà. Come nel caso di questo particolarissimo supermercato appena inaugurato in Inghilerra.
Lo scorso 29 agosto ha aperto a Pudsey, vicino Leeds, il primo supermercato di scarti alimentari del Regno Unito:
prodotti destinati a finire nella spazzatura, perché invenduti e, di
conseguenza, gettati via da negozi, ristoranti e altri esercizi
commerciali, vengono raccolti e messi in vendita, e sono acquistabili da parte di chiunque con una donazione spontanea in denaro o con delle attività di volontariato.
Il supermercato in questione non ha un
ancora un nome – al momento, viene informalmente chiamato “il magazzino”
– ed è nato per iniziativa di The Real Junk Food Project,
un’organizzazione che da anni si batte contro gli sprechi alimentari. I
volontari che vi lavorano cercano di garantire una apertura al pubblico
sette giorni su sette, per diverse ore ogni giorno, in modo da venire
incontro alle esigenze di tutti.
Il progetto mira a replicare delle esperienze virtuose nate in altri Paesi europei, come quella danese del “WeFood", la catena di negozi inaugurata lo scorso mese di gennaio,
che vende prodotti che hanno da poco superato la data di scadenza ma
che sono ancora ben conservati e commestibili. Il tutto mentre anche
politica e Governi occidentali, dalla Francia all'Italia, hanno
finalmente preso atto dell'esistenza del problema "sprechi alimentari",
varando iniziative volte a favorire la donazione del cibo invenduto.
Il vantaggio di supermercati come "il
magazzino" è duplice: da un lato, si limitano gli sprechi alimentari,
dato che degli alimenti ancora perfettamente commestibili ma comunque
destinati alla spazzatura - magari perché esteticamente poco appetibili
oppure perché prossimi o poco oltre la data di scadenza - vengono
recuperati e commercializzati; dall’altro, grazie al sistema “pay as you feel” ("paga come ti senti"), delle persone e delle famiglie che affrontano difficoltà economiche
hanno la possibilità di fare la spesa e di procurarsi il necessario per
vivere senza dover spendere alcunchè o comunque spendendo cifre molto
modiche.
Anche se l’esperienza di Leeds è ancora
piuttosto fresca, sono già numerose le persone che si recano al
"magazzino" per fare rifornimento di viveri, spesso contraccambiando con attività di volontariato.
Un sistema che si sembra particolarmente intelligente, anche perché
favorisce la creazione di una rete di solidarietà sociale, portando le
persone a “donare” e a scambiarsi ciò che hanno, sia che si tratti del
proprio tempo, sia che si tratti di abilità particolari.
Adam Smith, il fondatore di The Real Junk Food Project, che per una decina di anni ha lavorato come cuoco in diversi Paesi del mondo, ha dichiarato in un’intervista al quotidiano the Independent
che l’obiettivo della sua organizzazione è di aprire un supermercato
che venda prodotti alimentari salvati dalla spazzatura in ogni città del
Regno Unito.
Parallelamente, The Real Junk food
Project - noto soprattutto per aver lanciato i "pay-as-you-feel cafè",
la prima catena di bar in cui si servono pietanze prodotte con alimenti
destinati alla spazzatura - porta avanti anche il progetto Fuel for School,
che permette di consegnare pane, frutta, verdura e prodotti caseari
invenduti nelle scuole, in modo da sfamare i bambini che non possono
permettersi la mensa. Grazie a questo sistema, ogni settimana 12 mila
piccoli studenti inglesi hanno accesso al pranzo.
Idee, progetti e iniziative
intelligenti, insomma, per arginare gli sprechi e per garantire a tutti
il diritto di consumare pasti dignitosi.
fonte: https://www.greenme.it/