Dal 1° maggio al via il test per il nuovo contributo ambientale, che entrerà a regime dal 1° gennaio 2018
Il cda di Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, ha dato il via
libera alla diversificazione del contributo ambientale (Cac) per gli
imballaggi in plastica: a partire dal 1° maggio 2017 sarà avviata la
transizione verso il nuovo sistema, che premierà i rifiuti di
imballaggio più facilmente selezionabili e riciclabili.
In che modo? Come spiegato già un anno fa a greenreport dal direttore generale Conai Walter Facciotto,
l’obiettivo dell’operazione l’obiettivo «è quello di incentivare la
produzione di imballaggi più facilmente riciclabili che possano essere
utilizzati come materie prime seconde nei processi produttivi».
In concreto, dal prossimo 1° maggio entrerà in vigore una fase di
test che – spiegano dal Conai – consentirà alle aziende di far fronte
ai cambiamenti previsti dalle nuove modalità dichiarative. Da questa
data sarà infatti disponibile la nuova modulistica, che diventerà
obbligatoria a partire dalle dichiarazioni di competenza di luglio 2017;
durante la fase di test rimarrà comunque invariato e unico il valore
del contributo ambientale plastica, pari a 188,00 €/ton.
L’applicazione del contributo ambientale diversificato per gli
imballaggi in plastica andrà infine a regime a partire dal 1° gennaio
2018, mentre entro l’estate saranno resi noti i valori delle tre fasce
contributive.
In definitiva il contributo ambientale per gli imballaggi in plastica
sarà modulato sulla base dei tre criteri guida, enumerati dal Conai: la
selezionabilità, la riciclabilità e, per gli imballaggi che soddisfano
questi due criteri, il circuito di destinazione prevalente una volta
divenuti rifiuti.
«Per premiare adeguatamente – commenta Roberto De Santis, presidente
di Conai – la ricerca e l’impegno verso imballaggi più orientati
all’economia circolare, abbiamo deciso un anno fa di cominciare dalla
diversificazione contributiva degli imballaggi in plastica; dopo un
complesso lavoro che ha coinvolto l’intera filiera dalla produzione al
riciclo, entriamo ora nella fase operativa. L’obiettivo è quello di fare
prevenzione, cioè di rendere sempre più conveniente la produzione e
l’utilizzo di imballaggi più sostenibili e più facilmente riciclabili».
Per garantire una spinta decisiva al riciclo effettivo (e dunque alla
re-immissione sul mercato di prodotti realizzati con materie prime
seconde) sarebbe poi di concreto e grande aiuto un sostegno fiscale, ad
esempio tramite un credito di imposta sull’acquisto di prodotti in
materiale riciclato: una battaglia, questa, che spetta però al
legislatore.
fonte: www.greenreport.it