Scarpe dalla plastica: Adidas e Parley insieme per gli oceani
















Realizzare scarpe con rifiuti plastici prima che essi finiscano negli oceani. Questo l’obiettivo della collaborazione tra Adidas Running e l’organizzazione ambientalista Parley for the Oceans, che vede inoltre come testimonial d’eccezione il portiere del Barcellona Marc ter Stegen. Dalla partnership è nata la silhouette UltraBOOST Parley, con l’85% della tomaia Primeknit ottenuto riutilizzando i materiali provenienti da 11 bottiglie di plastica (per ciascun paio).



La UltraBOOST Parley risulta composta da tomaia realizzata per l’85% da plastica riciclata, da un’intersuola dotata di tecnologia BOOST e prodotta con materiali sostenibili, e una suola in gomma Continental da materiali naturali.
La scarpa destra è inoltre fornita di chip NFC integrato, per un’esperienza di apprendimento esclusiva sull’inquinamento da rifiuti plastici, fruibile mediante smartphone o mediante un semplice tocco. Per le donne è stata studiata appositamente la versione UltraBOOST X Parley, dotata di Adaptive Arch per adattarsi meglio al piede femminile. Entusiasta il commento del portiere del Barcellona Marc ter Stegen, che ha dichiarato:
Sono fiero di collaborare con Adidas Running e Parley per accendere i riflettori sulla bellezza degli oceani e lavorare a progetti che possono porre fine alla loro distruzione. Con ogni paio di scarpe UltraBOOST Parley in edizione limitata,recuperiamo circa 11 bottiglie di plastica che altrimenti rischierebbero di finire in mare. È un enorme passo in avanti per rendere il mondo un posto migliore.
Le UltraBOOST Parley sono disponibili, in quantità limitata, dal 16 aprile nei punti vendita Adidas al prezzo di circa 200 euro. Al commento dell’estremo difensore catalano si è aggiunto quello di Cyrill Gutsch, fondatore di Parley, che ha aggiunto:
Parley nasce per accelerare il cambiamento nel modo in cui le persone proteggono il pianeta. Mi piace lavorare con atleti appassionati come Marc, che amano gli oceani e invitano le persone a trovare soluzioni creative per proteggerne la fragilità e garantirne il futuro.

fonte: www.greenstyle.it