Ma quali sono i primi passi da affrontare per installare un impianto minieolico?
Ecoseve.net vi aiuterà a fare un po’ di luce e chiarezza sulla
questione, grazie anche ai consigli del dott. Luciano Pirazzi,
segretario scientifico di Anev, e dell'avvocato Marcantonio Cascini,
esperto del settore e titolare della “Miniwind Company” azienda che sta
nascendo in questi mesi e che raccoglie una serie di professionisti e
tecnici che provengono dal grande eolico e dal fotovoltaico.
Partiamo dall’inizio. Prima di decidere dove è meglio installare un impianto minieolico
e quali dimensioni dell’impianto scegliere è bene farsi consigliare da
un esperto se la ventosità sia adeguata e se sia possibile ottenere un
accesso facile “in termini di viabilità” al Sito individuato ed una
connessione alla rete elettrica non complessa. Valutato questo, è bene
decidere quale dovrebbe essere la potenza dell’impianto minieolico e
quindi se si vuole vendere l’energia o sfruttarla per il proprio
bisogno.
'Il settore del minieolico
è veramente interessante, ed è in forte crescita. Ma le sue tecnologie
sono ancora in fase di sperimentazione, e per questo il costo degli
impianti è ancora alto. Sarebbe auspicabile che il Governo desse a
questo settore una più lunga previsione di investimenti, mentre la
certezza degli incentivi, al momento, scade al 2015.' afferma l'avvocato
Marcantonio Cascini 'Chi vuole realizzare un impianto minieolico ha
solo una certezza e questa certezza dura, ad oggi, fino al 2015: il
prezzo di cessione dell'energia. Ed è per questo che per realizzare un
impianto che sia fonte di investimento più o meno sicuro, considerando
tutte le variabili insite nei costi di realizzazione e nella ventosità
del sito, è necessario rivolgersi a persone esperte del settore, anche
l'Anev, l'associazione nazionale dell’energia del vento, si potrebbe
rivelare un valido aiuto. L'investimento che si intende fare in questo
settore deve essere parametrato al singolo euro, altrimenti i rischi
diventano troppo elevati, sono infatti molteplici le varianti che
bisogna tenere in considerazione”.
Serve un’autorizzazione per installare un impianto minieolico?
Per
gli impianti eolici fino a 60 kW la legislazione nazionale prevede una
nuova procedura autorizzativa che viene definita “PAS”, ossia Procedura
abilitativa semplificata, tale iter autorizzativo, introdotto con le
nuove riforme del settore ha sostituito la precedente DIA (denunzia di
inizio attività), sebbene sia pressoché simile nei contenuti. Bisognerà
quindi presentare un progetto architettonico ed elettrico (avendo
previamente ottenuto ed accettato il “Preventivo di Connessione”
rilasciato da Enel Distribuzione) presso il Comune di riferimento
unitamente ai pareri che il Responsabile del Procedimento riterrà
necessari (e.g., ASL, ARPA etc…) e poi attendere il decorso di 30
giorni. Trascorso detto termine si avrà titolo alla realizzazione
dell’impianto. Ove si dovesse optare per la realizzazione di impianti
con potenza superiore ai 60 KW sarà invece necessario presentare domanda
di Autorizzazione Unica ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs 387/2003 presso
la Regione competente ovvero la Provincia delegata. Si segnala che
moltissime Regioni (tra le regioni “ventose” solo la Regione Campania
non ha ancora implementato tale procedura) hanno, in conformità con la
legge nazionale, esteso la procedura “PAS” fino ad impianti con potenza
nominale inferiore a 1.000 kW.
Inoltre, prima di
iniziare gli scavi ed i lavori necessari per la installazione della
Turbina eolica, sarà necessario ottenere l'autorizzazione sismica,
rilasciata da Genio civile, in relazione alla quale dovranno essere
effettuati tutta una serie di studi tecnici tra cui i saggi geologici e
le relative relazioni ed il calcolo dei carichi di fondazione e delle
strutture in elevazione. La normativa di riferimento differisce da
Regione in Regione e da Provincia in Provincia e sarà quindi necessario
relazionarsi con gli Uffici competenti al fine di essere indirizzati
verso la procedura da seguire. Ottenuta l’autorizzazione sismica sarà
finalmente possibile aprire il cantiere ed avviare i lavori.
Ci sono degli incentivi per l’installazione di un impianto minieolico?
Si.
È importante sottolineare che gli incentivi che lo Stato fornisce a
tali impianti sono in “conto produzione” e non in “conto costruzione”.
Ossia lo Stato, per il tramite del GSE, il Gestore dei Servizi
Energetici, riconosce una tariffa agevolata (fino al 2015) per gli
impianti minieolici relativa al prezzo dell’energia prodotta. Pertanto,
ove l’impianto venisse installato in un luogo non idoneo in quanto non
ventoso, l’investimento diventerebbe fallimentare. Per ottenere la
qualifica del proprio impianto, come impianto alimentato da fonti
rinnovabili e conseguentemente ottenere la tariffa incentivante, sarà
necessario rivolgersi al GSE, che mette a disposizione dei cittadini un
sito internet dove trovare tutte le informazioni necessarie.
Dove comprare un impianto minieolico?
L’impianto
minieolico si può realizzare nel giardino della propria casa in
campagna (dopo aver fatto uno studio anemologico) realizzando in proprio
e tramite ditte di propria fiducia i lavori edili ed elettrici ed
acquistando una turbina eolica da una delle aziende che in modo serio e
professionale stanno investendo per la ottimizzazione della tecnologia
di questi impianti. Anche la scelta di acquistare generatori eolici
rigenerati può essere molto interessante e conveniente. L’importante in
questo secondo caso è affidarsi a persone professionali e serie perché i
rischi connessi a tale ultima scelta sono molteplici.
Per
chi invece vuole semplicemente investire in questo settore ha la
possibilità di rivolgersi ad una delle tante aziende che offre
l’acquisto chiavi in mano di un impianto eolico (comprensivo quindi di
tutto l’iter autorizzativo e della individuazione del sito nonché di
tutte le altre opere). Diffidare però dei prezzi troppo bassi e troppo
competitivi: se l’impianto è di scarsa qualità o se il sito non fosse
adatto, l’investimento sarebbe nullo.''
fonte: www.ecoseve.net