Si
tratta di mille ettari oggetto di procedimenti penali per abusi
commessi. Secondo l’Isde quelle aree avvelenate già Sin dovrebbero
tornare all’attenzione del governo. Rivezzi: bloccare la svendita a chi vi ha commesso delitti e attivare controlli sanitari
NAPOLI - Dopo
Legambiente
sono i medici dell’Isde ad alzare il dito contro la Regione Campania
che vende mille ettari di litorale domizio-flegreo ai «peggiori»
acquirenti. Il Sito di Interesse Nazionale presupponeva il controllo
ambientale e sanitario del Governo italiano, almeno sino a quando il
litorale domizio-flegreo è stato declassato da Sin a Sir, prevedendo un
controllo regionale - e contro il declassamento pende un ricorso -
ricordano i medici per l’ambiente dell’Isde Campania intanto che la
Regione «regala» zone demaniali - che saranno ex Sin oggi Sir
eppure rappresentano un affare - nella fattispecie, a chi vi ha
realizzato ad esempio abusi edilizi e per questo è sotto processo. In
altre parole: prendi un’area avvelenata attenzionata ai massimi livelli
dal Governo, declassala accollando responsabilità e spese di bonifica o
di messa in sicurezza alla Regione, e questa sceglie le porzioni
interessate da abusi e procedimenti giudiziari e vende. Come a Bagnoli?
Dove la BagnoliFutura ha cercato per anni di vendere terreni a suo dire
«parzialmente bonificati» senza risultati? No. Perché questi terreni
andrebbero via come il pane. Perché sono oggetto di circa 250
procedimenti per violazioni all’ambiente ed edilizie ed i compratori,
che già non si erano posti in precedenza il problema dei veleni - i
denunciati nei suddetti provvedimenti - hanno tutto l’interesse e
comprerebbero senza esitazione: praticamente, per dirla con
Legambiente, più che una normale vendita, sarebbe un condono tombale.
«Chiediamo al presidente Renzi e ai suoi ministri Galletti e Lorenzin,
alla luce dei documenti dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’ Ispra
prodotti nell’ultimo anno (sui veleni dell’area e gli effetti sulla
salute, ndr) di riportare il litorale sotto la tutela dello Stato
Italiano soprattutto per permettere a scienziati nazionali di continuare
ad indirizzare sacrosante ricerche sul rischio per la salute correlato
all’inquinamento di questa vasta area», è la nota inviata al governo
firmata dal presidente di Isde Campania Gaetano Rivezzi. La delibera
della giunta regionale della Campania proposta dell’assessore al
Demanio e all’Urbanistica Ermanno Russo riguarda 1000 ettari di terreni
demaniali, agricoli ed edificabili. Dune sabbiose, campi agricoli,
pinete a ridosso del mare e campi fertili «una volta nutrimento
dell’economia litoranea e dell’entroterra, e poi terra dimenticata,
quindi aperta ad ogni saccheggio» per dirla con Anna Savarese di
Legambiente: «E si parla, senza scandalo, di abusi quali occupazioni
senza titolo, costruzioni fuorilegge, devastazione ambientale su terreni
su cui per decenni sono stati tollerati veleni e realizzati palazzi
abusivi. Sono infatti in corso oltre 250 processi, che con il passaggio
ai privati dovrebbero essere sanati. Dal danno siamo passati alla beffa:
chi ha perpetrato un illecito viene premiato non solo con la sanatoria,
ma, addirittura, con la possibilità di acquisire i terreni demaniali a
prezzi da saldo. Se la matematica non è una opinione, infatti, il valore
stimato per i 1000 ettari è di 15 milioni di euro, cioè appena 15000
euro ad ettaro e cioè 1,5o euro al mq. Una vera svendita agli abusivi
nel silenzio totale della politica».
fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it