La plastica differenziata finisce bruciata!

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Le aziende e i cittadini fanno la differenziata ma poi metà dei materiali va all'incenerimento. Lo sforzo del Paese viene vanificato da politiche sbagliate che mettono il recupero energetico e il riciclo sullo stesso piano.
Ne abbiamo già chiesto conto al governo qualche mese fa con un'interrogazione (prima firma De Rosa) che non ha mai ricevuto risposta. Ci rifaremo avanti nei prossimi giorni per sottolineare nuovamente questa situazione assurda.
Dai dati di Corepla intanto (Consorzio nazionale per la raccolta il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica) scopriamo che, per la prima volta nella storia, la quantità di plastica differenziata ma avviata a incenerimento supera quella avviata a riciclo. Ben 773 Kton lo scorso anno sono state avviate a «recupero energetico», ovvero alla termovalorizzazione.
L'esito della raccolta differenziata appare ancora troppo sbilanciata a favore del cd "recupero energetico", ovvero l'avvio alla termo-valorizzazione, rispetto al riciclo effettivo delle materie prime-seconde.
Quest'anno, nell'anno di Expo, quello dell' "energia per la vita", vengono addirittura indetti da COREPLA due bandi rivolti esclusivamente ai forni per l'incenerimento della plastica! Tutto ciò mentre esiste, nel nostro Paese, un sistema industriale, di lavorazione, riciclo e reimpiego del granulato di plastica che ha fame di lavoro e di materia prima-seconda.