Le 4 soluzioni allo spreco alimentare

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In tutta Europa ci sono centinaia di iniziative per ridurre l’accumulo di scarto alimentare. Le 4 soluzioni derivano dalla Direttiva Europea quadro sui rifiuti (EU Waste Framework Directive 2008/98/EC).
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In generale, si dà la priorità alla riduzione dello spreco alla fonte, seguito dal riutilizzo, dal riciclo e dal recupero, con l’eliminazione come ultima risorsa. Questo concetto è stato applicato dalla US Environmental Protection Agency (Agenzia Americana per la Protezione dell’Ambiente). Dopo un primo tentativo di riduzione, l’Agenzia suggerisce che il cibo ancora commestibile venga ridistribuito alle persone, agli animali e poi all’industria. Le strategie comprendono l’aumento di consapevolezza attraverso campagne, informazione, istruzione, misurazione dello spreco e miglioramento della logistica.

Soluzione 1: Misurare lo spreco alimentare

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L’atto di separare il cibo da altri scarti può essere considerato un aumento di consapevolezza.
Misurare e riportare i livelli di scarto promuove l’uso di metodologie standardizzate a livello nazionale; ciò permetterebbe un’analisi mirata e una prevenzione che potrebbero essere guidate dall’individuazione di obiettivi di prevenzione degli scarti..

Soluzione 2: 
Fare una campagna di sensibilizzazione

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La società britannica che si occupa della gestione sostenibile dei rifiuti, l’ormai famoso WRAP Waste & Resources Action Programme, ha organizzato nel Regno Unito una campagna dedicata alle persone che “Amano il cibo, odiano lo spreco”. Questa, in inglese, è stata intitolata “Love Food, Hate Waste”, e ha registrato una riduzione del 13% sullo spreco durante un periodo di 3 anni, dal 2007 al 2010.
Il WRAP ha scoperto che le persone che pianificano, creano liste della spesa e controllano quali alimenti hanno, sprecano meno cibo dei “compratori spontanei”. L’organizzazione incoraggia a ottenere il meglio dai propri avanzi e a utilizzare gli alimenti che sono vicini alla data di scadenza in nuove ricette.
Aumentando la consapevolezza del consumatore, potrebbe accadere lo stesso all’interno della catena d’approvvigionamento. Un valido approccio consiste nell’esercitare le abitudini di minimizzazione dello spreco attraverso classi di cucina, come è avvenuto nel 2009 grazie all’autorità locale di Brussel (bruxellesenvironnement.brussels), con l’istruzione di 1000 persone.
Il Parlamento europeo ha raccomandato che questo allenamento pratico venga incorporato nei curricula scolastici: anche in Italia stiamo assistendo alla nascita di iniziative simili, anche perchè è dall’età scolare che si possono plasmare le abitudini altrimenti consolidate negli adulti.
Ci sono opportunità educative simili nell’industria dell’ospitalità. I ristoratori possono aiutare a minimizzare gli sprechi anticipando la domanda, informandosi dalle prenotazioni e dalle ricerche retroattive sui consumatori.
Allo stesso tempo, sebbene negli Stati Uniti permettere ai commensali del ristorante di portare a casa gli avanzi in una “doggy bag” sia un fenomeno comune, la pratica è ancora malvista in molti Paesi europei. Sono necessari sforzi dell’intera società per bandire l’imbarazzo; gli avanzi dovrebbero essere refrigerati entro 2 ore e consumati entro 24, riscaldati con attenzione finchè non siano del tutto bollenti.

Soluzione 3: Occorre comunicare freschezza

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Sulle etichette alimentari si possono trovare diverse diciture: “preferibilmente entro”, “usare entro”, “data di scadenza”, “vendere entro”, ma queste non vengono sempre usate regolarmente. Il Parlamento Europeo ha suggerito un’etichettatura con doppia data per includere sia il riferimento “vendere entro”, che può aiutare i grossisti a evitare di vendere i prodotti che stanno raggiungendo la loro data di scadenza e, appunto, la “data di scadenza”.

“Data di scadenza”

Prima di tutto, però, è necessario che il consumatore comprenda a pieno la terminologia. La legislazione corrente sulla fornitura di informazioni alimentari ai consumatori riserva la “data di scadenza” per gli alimenti altamente deperibili. Dopo questa data vengono considerati insicuri (indicatori di sicurezza).

“Preferibilmente entro”

La data “preferibilmente entro” si riferisce a una durata minima, oltre il giorno indicato è improbabile causare danni, ma il produttore avverte che le qualità sensoriali (gusto, consistenza, etc.) potrebbero non essere buone come attese. Quando integrano la loro validità, i consigli sulle condizioni di conservazione possono accompagnare la data. Una ricerca da parte dell’autorita’ per la sicurezza alimentare irlandese (FSAI) sottolinea che una porzione considerevole (46%) di consumatori irlandesi dice di non avere problemi a mangiare cibo che ha superato la data di scadenza, mettendo così potenzialmente a rischio la propria salute. I prodotti che mostrano una data di scadenza superata potrebbero essere contaminati da batteri patogeni e ancora non mostrare alcun cambiamento, perciò sarebbe meglio non consumarli. Gli utenti dovrebbero assicurarsi che le confezioni siano integre e in particolare che i prodotti asciutti come lo zucchero, la farina e il caffè non siano umidi e siano senza insetti.

Istruire sulla conservazione

Un’ulteriore guida per le imprese aiuterebbe a standardizzare la comunicazione delle date e i consigli per la conservazione, contribuendo a prolungarne significativamente la durata; mantenendo, per esempio, gli alimenti asciutti in contenitori ermetici. I freezer, certamente, offrono l’opportunità di conservare gli alimenti: i consigli sulle etichette alimentari riguardo le istruzioni per il congelamento dovrebbero essere armonizzati, in modo che i consumatori possano surgelare gli alimenti in sicurezza. I venditori possono anche supportare i consumatori promuovendo l’uso di etichette e penne per i freezer, contenitori per la conservazione, borse termiche e termometri per frigoriferi (per mantenere i frigoriferi domestici tra 0°C e 5°C).

Migliore confezionamento

Le innovazioni nel confezionamento possono ridurre lo spreco e soprattutto l’impatto ambientale, migliorando i materiali e le caratteristiche estetiche come confezioni risigillabili e sviluppando pellicole intelligenti che indicano la perdita di freschezza cambiando colore.

Soluzione 4: Redistribuire gli alimenti buoni

 

 

Il surplus di cibo dovrebbe abbassare la gerarchia della gestione dello scarto ed essere re-distribuito. Il Parlamento europeo, per questo, ha chiamato la Commissione europea a produrre una guida chiara sulla sicurezza per sfruttarlo al meglio. Gli sprechi, anzitutto, possono comprendere alimenti perfettamente commestibili rifiutati per l’aspetto.
Per affrontare questo tema, è stata rilasciata una legge europea che governa gli standard di qualità di frutta e verdura (EC No 1221/2008), così da permettere la vendita di prodotti con meno appeal estetico. Tuttavia, la vendita e l’uso richiedono l’accettazione del consumatore e il range nella qualità può essere riflettuto nel prezzo. Al fine di evitare lo spreco, i venditori usano promozioni sul prezzo per alimenti leggermente danneggiati o vicini alla scadenza, sebbene ciò sia bandito in alcuni Stati membri. Gli sconti vengono raccomandati sulle vendite all’ingrosso, ma vi è il rischio di “contagiare” il consumatore con la predisposizione allo spreco, incoraggiando ad acquistare eccessivamente e a sovra-consumare.
I banchi alimentari giocano in questa fase il loro importante ruolo. Molti paesi come Austria, Danimarca, Italia, Spagna e Regno Unito hanno programmi di banchi alimentari di successo, nei quali il cibo in eccesso viene trasportato dai venditori alle persone bisognose o ad altri mercati. Un esempio sono i magazzini discount o i mercati locali, ma sono realtà numericamente poco rilevanti.

Bonus: Risparmi generali

Come afferma la FAO, “c’è la necessità di trovare un utilizzo benefico e giusto per gli alimenti sicuri che sono al momento gettati via”.
Si prevede un aumento dello scarto alimentare con la crescita della popolazione, la richiesta di cibo e l’aumento di affluenza: l’industria alimentare, i venditori e i consumatori devono essere tutti consapevoli e agire in direzione di questi trend.
Poche semplici misure non saranno positive soltanto per i nostri portafogli: porteranno infatti benefici a livello globale.
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fonte: http://it.ecodyger.com