Annuario ISPRA: promuovere e diffondere la cultura ambientale

I temi trattati nel capitolo riguardano l'informazione, la comunicazione, la formazione e l'educazione ambientale; i dati sono forniti principalmente da ISPRA e da Agenzie ambientali
Nell'Annuario ISPRA dei dati ambientali un capitolo è dedicato alla promozione e diffusione della cultura ambientale.
Anche ISPRA, insieme ad altri soggetti istituzionali, è chiamato a garantire la circolazione della conoscenza ambientale, finalizzata – tra l’altro – alla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali e attuativi riguardanti lo sviluppo sostenibile. A tal proposito, per verificare l’efficacia di questa attività, l’istituto ha elaborato nel corso degli anni alcuni indicatori sui temi dell’informazione, della comunicazione, della formazione e dell’educazione ambientale. Tali indicatori rientrano come “azioni di risposta” nel modello DPSIR.
L’attività di informazione ambientale presa in considerazione dall’Annuario è quella svolta da ISPRA e Agenzie ambientali attraverso il reporting ambientale, i servizi bibliotecari, i mezzi di comunicazione di massa, il web. Nell’edizione 2014 però sono stati aggiornati solo due indicatori: servizi bibliotecari e servizi per l’utenza e informazione e comunicazione ambientale su Web.
Per quanto riguarda i servizi bibliotecari (qui il campione analizzato è costituito da ISPRA, Agenzie ambientali e istituzioni bibliotecarie di scienze della Terra e di interesse ambientale attive in Italia) il rapporto ci riporta una distribuzione non uniforme e un livello di operatività disomogeneo sul territorio nazionale: alcune Agenzie non possiedono una biblioteca o un centro di documentazione (Valle d’Aosta, Bolzano, Veneto, Abruzzo, Calabria, Basilicata, Sardegna), né servizi bibliotecari propriamente detti. Nella maggioranza dei casi tali strutture sono prevalentemente a uso interno, ossia non sono dotate di orari di apertura, spazi, attrezzature informatiche destinate a soddisfare anche le esigenze dell’utenza esterna.
Un altro indicatore ( ICAW-27) riguarda l’offerta di informazione e comunicazione ambientale presente sui siti Web del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e di alcuni dei principali Enti di ricerca che svolgono attività in ambito ambientale.
In particolare, l'indicatore rileva la presenza dei seguenti servizi e sezioni: Normativa ambientale, Pubblicazioni, Newsletter, Banche dati ambientali, Indicatori ambientali, Bollettini, RSS feed, Riviste on-line ambientali, Aree tematiche ambientali, Motore di ricerca interno al sito, Link utili ambientali, Notizie, Glossario, Meteo, Area stampa, Logo di Accessibilità, SMS, Sito multilingue, Contenuti multimediali; Posta elettronica tradizionale, PEC, Moduli on-line, FAQ, Youtube, Versione mobile, Social network, Numero verde ambiente.Per ogni tipologia individuata è stata verificata la presenza/assenza all'interno del sito.
La media complessiva dei punteggi assegnati ai siti Web analizzati è passata da 17,1 a 18,3: 17 siti hanno un punteggio superiore rispetto allo scorso anno e solo 4 ottengono un punteggio più basso rispetto al monitoraggio effettuato nel 2014 (dati 2013). Anche quest’anno il sito dell’ARPA Emilia-Romagna si conferma al primo posto (25 punti), raggiunto dal sito dell’Arpa Piemonte. Significativi miglioramenti per i siti di ARPA Calabria, Valle d'Aosta, Sardegna e Molise rispetto al 2013. Il sito dell’Enea si conferma primo tra quelli degli enti di ricerca monitorati (24 punti), seguito dal quello dell’ISPRA (23 punti).
Punteggio dell’indicatore ICAW-27 ottenuto dai siti web analizzati: confronto anni 2013-2014
L’indicatore relativo all’attività di comunicazione ambientale rileva il numero delle iniziative di comunicazione realizzate, sia le attività divulgative (convegni, mostre etc..), sia quelle URP (numero di richieste ricevute da parte degli utenti), sia gli strumenti multimediali prodotti per la divulgazione ambientale. Rispetto allo scorso anno aumentano notevolmente le campagne di comunicazione e l’organizzazione di convegni-seminari-workshop. Calano invece vistosamente le richieste agli URP.
L’indicatore relativo alla formazione ambientale rileva nel 2014 una flessione pari al 61% sul numero dei corsi realizzati rispetto al 2013 anche se il numero di ore erogate di formazione si è ridotto in misura minore. Nel 2014 il numero dei partecipanti ai corsi si è ridotto del 29% circa rispetto all’anno precedente, mentre il numero dei tirocini attivati nell’anno 2014 è solo leggermente diminuito rispetto al 2013. Per il 2014 Aria (15%), Acqua (14%), Qualità del dato (13%) e Rifiuti (12%) sono le tematiche trattate con maggiore frequenza nei corsi che hanno riguardato principalmente gli aspetti legati alla normativa ambientale (27%), al monitoraggio (21%) e alle ispezioni e controlli (18%).
I due indicatori relativi all’area tematica dell’educazione ambientale orientata alla sostenibilità si riferiscono alle attività di educazione ambientale svolte dalle Agenzie ambientali e da ISPRA.
Il numero delle attività puntuali realizzate nel 2013 e nel 2014 è molto elevato poiché alcune ARPA/APPA svolgono un ruolo di coordinamento nell’ambito della propria rete regionale/provinciale di educazione ambientale orientata alla sostenibilità (APPA Trento e ARPA Friuli-Venezia Giulia) che influisce sul conteggio complessive delle iniziative svolte. Per quanto concerne la tipologia dei destinatari, le attività singole sono sensibilmente aumentate per entrambi i target (popolazione in età scolastica e popolazione adulta), mentre i progetti, rivolti ad entrambi i target, risultano diminuiti nel 2014 rispetto agli anni precedenti.
Tra le aree tematiche maggiormente trattate si trova un ampio raggruppamento che comprende al suo interno temi come rumore, inquinamento elettromagnetico, percezione dei rischi naturali, agricoltura e alimentazione, mobilità sostenibile, progettazione territoriale partecipata, integrazione dei saperi, educazione informale attraverso progetti editoriali, audio-video e animazioni teatrali. Al secondo posto si trova il tema della biodiversità, seguito dall’uso sostenibile delle risorse

fonte: http://www.arpat.toscana.it