Catasto, arrivano i metri quadri. Occhio a tassa rifiuti
Indicati nella visura catastale, per 57 milioni di immobili. Semplificazione ma anche controlli
Non solo i vani e il valore catastale, che rimane immutato, ma anche i
metri quadri complessivi dell'immobile e quelli che possono aiutare per
stabilire, togliendo un 20%, la base imponibile della tassa sui rifiuti.
Le visure, cioè i ''documenti di identità'' degli immobili, si
arricchiscono di nuove informazioni. La novità riguarda 57 milioni di
immobili sui 61 milioni registrati e prepara gli archivi dell'Agenzia
delle Entrate anche in vista della riforma del catasto che, solo quando
sarà approvata, vedrà il superamento dei vani e l'utilizzo dei metri
quadrati anche per il calcolo delle rendite. La novità non è solo
formale. Cambiano i dati che ha in mano il cittadino e che già da alcuni
anni sono a disposizione dei comuni. E la maggiore consapevolezza non
solo aiuterà e semplificherà gli adempimenti, ma servirà anche a
mettersi al riparo da sgradite sorprese: controlli, contestazioni e
accertamenti. In particolare per la tassa sui rifiuti, che ora si chiama
Tari e per la quale - certo non con un intento di semplificazione - si
chiede di fare riferimento alla superficie calpestabile, esclusi i muri e
le aree scoperte come i balconi e i terrazzi. L'Agenzia delle Entrate
indicherà d'ora in poi nelle visure due nuovi valori. Il primo sono i
metri quadrati complessivi. Servirà a verificare se per la compravendita
la superficie dichiarata è ''gonfiata''. Il secondo, invece, è la
superficie, sempre calcolata in metri quadrati, senza le aree scoperte.
In base ad una finanziaria del 2013 bisognerà considerare solo l'80% di
questo valore, uno 'sconto' del 20% che di fatto serve a ''togliere'' i
muri dalla misurazione. In base alla legge si è così al riparo da
contestazioni. Certo, per il contribuente non esperto è una
semplificazione sì, ma a metà.
- VISURE CATASTALI CON I MQ:
La visura non cambia ma contiene altre informazioni. Ci saranno i dati
identificativi dell'immobile (sezione urbana, foglio, particella,
subalterno, Comune) e ai dati di classamento (zona censuaria ed
eventuale microzona, categoria catastale, classe, consistenza, rendita).
I calcoli non cambiano passando dai vani ai metri quadrati. Ma, per
appunto, ci saranno anche altri due valori: i metri quadri complessivi e
i metri quadri da tenere come parametro per la Tari. Per ora riguarda
solo gli immobili (il 95%) che hanno fornito una planimetria.
- COME CONOSCERE I DATI:
I contribuenti che sono abilitati al dialogo ''on line'' con il fisco
potranno vedere direttamente queste informazioni, gli altri potranno
richiederli allo sportello gratuitamente se sono i proprietari (o i
possessori). Non è un obbligo ma bisogna sapere che questi dati sono già
in possesso dei comuni dal 2013 e che se la superficie fornita per la
tassa sui rifiuti è errata prima o poi arriverà una contestazione. Il
dato non viene ancora fornito sul sito dell'Agenzia delle Entrate nella
casella che consente, con il solo codice fiscale, di consultare le
rendite catastali.
- PER I MQ TARI VA TOLTO IL 20%:
Quello indicato nella visura per la Tari sarà solo un parametro
indicativo, almeno così prevede la finanziaria per il 2014. Il calcolo
della superficie per la tassa sui rifiuti era nel passato una delle cose
più complesse del sistema tributario italiano. Ora, invece, con
l'arrivo della Tari è stabilito che il parametro di riferimento è quello
senza le aree scoperte come calcolato dal Catasto, ridotto del 20%.
Così si è al riparo da sanzioni.
- GLI IMMOBILI CHE MANCANO:
Sono un 5% del totale. Sono quelli che non hanno una planimetria, che
risalgono alla prima fase del censimento catastale, o presentano un dato
di superficie "incoerente". In questo caso, ma anche se i metri quadri
indicati sono errati, i contribuenti potranno chiedere di integrare o
correggere i dati con una apposita procedura per e l'inserimento in atti
della piantina catastale. Una regolarizzazione che, per l'attuale
normativa, è d'obbligo se si è intenzionati a vendere.