Nello
specifico stiamo parlando del D.D.L. 1676 recante “Disposizioni in
materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il
contenimento dell`uso eccessivo di risorse naturali”. Tale norma,
all’articolo 25 prevede espressamente l’introduzione del sistema del
vuoto a rendere, toccando da vicino gli interessi di tutti gli
operatori della filiera Horeca.
È
importante sottolineare l’importanza di tale disposizione, non solo in
quanto norma di civiltà e buon senso ma anche e soprattutto perché
questa si pone innanzitutto in linea con la recentissima Comunicazione
della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato
economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Verso
un`economia circolare: programma per un` Europa a zero rifiuti”. Come
noto, l’Unione Europea ha infatti stabilito che
la transizione verso un`economia più circolare debba essere al centro
dell`agenda per l`efficienza delle risorse stabilita nell`ambito della
strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva. Dunque, utilizzare le risorse in modo più efficiente e
garantire la continuità di tale efficienza non solo è possibile, ma può
apportare importanti benefici economici per tutte le categorie.
Va
premesso che la disposizione del Vuoto a rendere è stata oggetto, nel
corso del suo iter legislativo di diverse modifiche. Il percorso
legislativo iniziato con la proposta di legge n.2285 presentata
dall’onorevole Stefano Vignaroli, è stata successivamente supportata dal Senatore Stefano Vaccari.
Gli ultimi passaggi del dispositivo legislativo sono stati oggetto di
valutazione e approvazione da parte di Italgrob, attraverso uno
specifico lavoro di lobby attuato dal Direttore Generale Dino Di Marino e
dai suoi collaboratori.
Cosa
prevede l’art. 25? Il testo dispone che al fine di prevenire la
produzione di rifiuti di imballaggio e di favorire il riutilizzo degli
imballaggi usati, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della
presente disposizione è
introdotto in via sperimentale e su base volontaria, il sistema del
vuoto a rendere su cauzione per gli imballaggi contenenti birra o acqua
minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura,
ristoranti, bar e altri punti di consumo.
L’articolo
specifica inoltre che la sperimentazione avrà una durata di dodici mesi
e che entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si
dovrà stilare un regolamento per la sperimentazione. Cosa dovrà
prevedere il regolamento, che in sostanza sarà l’elemento dirimente sul
vuoto a rendere? Il regolamento determinerà innanzitutto i valori
cauzionali per ogni singola tipologia di imballaggi prevedendo che al
termine della fase sperimentale, sentite le categorie interessate, si
valuteranno gli esiti di tale sperimentazione estendendo il sistema del
vuoto a rendere anche ad altri tipi d`imballaggio, di prodotto nonché ad
altre tipologie di consumo.
Come
già detto, la Federazione Italgrob, si è fatta carico, nelle sedi
appropriate, di sostenere e tutelare gli interessi dei distributori
italiani, mantenendo al contempo un ruolo centrale in tale contesto
legislativo. Uno degli emendamenti presentati, con il sostegno
dell’onorevole Vignaroli e del senatore Vaccari, specifica e propone che
tutti i soggetti coinvolti nella filiera del vuoto a rendere, e cioè i
produttori, i distributori ed i punti di consumo possano attraverso un
accordo volontario decidere di aderire alla fase sperimentale, ciò in
considerazione del fatto che un dispositivo legislativo sul vuoto a
rendere nell’Horeca deve essere attuato necessariamente attraverso un
accordo di filiera, nella quale il distributore potrà avere un ruolo
decisivo per l’applicazione della legge e i benefit che prevede. Il
singolo esercente difatti, senza il necessario accordo con i produttori e
i distributori, non potrebbe in alcun modo decidere di sperimentare il
vuoto a rendere.
fonte: Rete Nazionale dei Comitati Rifiuti Zero