Enio e le scorie tese

Una cosa è certa, l'inceneritore non chiude nessun cerchio virtuoso
La questione del destino delle ceneri è stato senz'altro in questi anni uno dei temi più caldi (!) della questione inceneritore di Parma e dello scontro tra chi si opponeva e chi sosteneva il progetto di costruzione di una fabbrica insalubre di classe prima, la più pericolosa, nella food valley.
Dove vanno a finire le scorie del camino, visto che se ne producono 30 mila tonnellate circa all'anno? Quali le risposte fornite a questa domanda? C'è poca chiarezza.

Sulla possibile destinazione, le preoccupazioni aumentano quando si apprendono notizie come quella apparsa di recente su diversi siti, come Repubblica http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/01/14/news/sequestrata_cava_di_ghiaia_in_zona_parco_del_taro-131262046/,
e il Fatto Quotidiano
I sigilli sono stati apposti dal Corpo Forestale dello Stato all'area di "Ghiaie di mezzo", proprio a ridosso del Parco del Taro, un grande appezzamento di 6 ettari, con una cava dove si ipotizza siano stati immessi grossi quantitativi di materiali illeciti in arrivo da tutta Italia come fanghi, ceneri, scorie da incenerimento.
L'indagine parte da Bologna, dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ed è coordinata dal sostituto procuratore Stefano Orsi.
Di ceneri e del loro smaltimento se ne parlò tanto anche a Parma.
In città, avevano lodato la pratiche messe in atto da aziende specializzate nelle gestione dei rifiuti, in particolare, delle ceneri di risulta degli inceneritori.
A dirlo fu il presidente di Enia, Andrea Allodi,
"A Noceto c'è un ditta…" e aveva tuonato, “noi seguiremo questa strada!”.
Quella, quindi, di convogliare le ceneri in un impianto specializzato nella periferia di Parma, che ne avrebbe fatto la malta di base per il calcestruzzo, risolvendo il problema scorie, anzi trasformandole in materiali da costruzione, “mattoni al profumo di camino” per le nostre case.
A quanto risulta da atti pubblici, Iren ha, infatti, attivato una serie di bandi per affidare i cumuli fumanti in uscita dall'impianto di Ugozzolo.
Gare che hanno determinato i vincitori, come l'appalto 6470, lotto n 2, Parte A, che ha visto anche una ditta di Noceto tra i soggetti aggiudicati per un valore di gara di oltre 500 mila euro, http://eeparma.ireti.it/upload/appalti/598-esito%20guce%206469%206470%206471.pdf
I siti della società hanno in primo piano proprio il trattamento delle scorie da incenerimento.
Nei servizi giornalistici trasmessi non si fanno nomi, si citano solo luoghi. Ma quante aziende a Noceto saranno impegnate in questa attività?
Gli investigatori hanno perquisito molti uffici e tratto tanta documentazione, definita interessante, durante una operazione che visto l'impiego di 40 agenti della Forestale.
Ci sono state proteste e segnalazioni dei cittadini, che in questi anni avevano più volte segnalato sia il fitto traffico di bilici provenienti da molteplici località sia il persistente polverino che ammantava alberi e terreni di quelle zone.

Una cosa è certa: l'inceneritore non chiude nessun cerchio virtuoso, lasciando alle sue spalle una scia di rifiuti imponente e molto pericolosa.
 
fonte: http://aldocaffagnini.blogspot.it