Rifiuti hi-tech, un buco nero

Di rifiuti elettrici ed elettronici (icosiddetti Raee), si sa, ne produciamo troppi. Poco si sa però del grande
sommerso che governa la raccolta e la gestione dei rifiuti hi-tech. A raccontarlo, facendo anche una sorta di esame di coscienza, è la stessa Ecodom, il più importante consorzio operante in Italia, attraverso un'indagine commissionata alla società Ipsos, che scatta una fotografia delle aziende che producono Raee. In
verità, solo una parte: 600 su circa 7.500 hanno risposto all'indagine. I produttori risultano ancora poco informati sul decreto legislativo 49/2014, che recepisce la direttiva comunitaria sui Raee: meno
di un terzo degli intervistati dichiara di conoscerne il testo. Nel complesso promuovono il sistema di raccolta, seppur migliorabile. In media gli addetti ai lavori ritengono che ci sia il 44% di sommerso,
ovvero di rifiuti non trattati e finiti chissà dove. Una realtà è perfino più cruda: il nero dei Raee rappresenta oltre il 70% del totale. La soluzione potrebbe essere cedere la gestione dei rifiuti elettronici
anche a privati, oltre ai consorzi, in modo da far emergere questo canale parallelo.
La fotografia delle aziende che producono Raee in Italia delle aziende conosce il decreto Raee
27% le tonnellate di Raee gestite nel 2015 78 mila il sommerso di Raee 7.500 70% aziende che
producono Raee

fonte: www.altroconsumo.ti