La Basilicata punta a produrre Cdr/Css per inceneritori e cementifici
Il Piano rifiuti regionale: altro che strategia rifiuti zero!
Con la citazione “orientare il sistema
verso impianti termici ad alta efficienza” il piano regionale dei
rifiuti che nelle intenzioni dichiara di essere in linea con la
Strategia Rifiuri Zero, al contrario non fa altro che confermare le
scelte strategiche della Regione Basilicata a restare ancora legata
all’inceneritore di San Nicola di Melfi (Potenza) ed alla produzione di
CDR/CSS da inviare ai due cementifici di Potenza e Matera! Altro che
rifiuti zero !!!! Si sbandiera un sedicente “Modello lucano alternativo
agli Ato” che si traduce nell’accettazione dell’Ato unico regionale che
comprende la Gestione Rifiuti e la Gestione Idrica, che garantisce una
gestione accentrata sulla Regione e che ha delegittimato i precedenti
ATO provinciali: dove sarebbe la citata “alternativa”? Se si parla di
futuribili “Ambiti di Raccolta” occorre chiarire che questi non
cambieranno assolutamente il modello impiantistico ma saranno
“contenitori vuoti” come altri già sperimentati in Puglia ed in Sicilia.
Dai dati Ispra 2014 presentati nel piano, sembrerebbe che i rifiuti
inceneriti in Basilicata non siano solo le 30.000 t/a smaltite
nell’inceneritore Fenice-Edf-Rendina, ma che siano oltre 52.000 t/a ,
tra cui quelle incenerite presso i cementifici di provenienza extra
regionale di cui sarebbe interessante conoscere la provenienza. Nel
piano non viene MAI messa in discussione la prosecuzione dell’attività
dell’inceneritore Fenice-Edf-Rendina di San Nicola di Melfi, salvo le
balbettanti dichiarazioni iniziali sulla sua “transitorietà” di cui
infatti non viene stabilito assolutamente la eventuale data di chiusura.
La soluzione “alternativa” all’inceneritore sembra essere, secondo la
Strategia adottata, con il concorso di Rifiuti Zero, quella del
co-incenerimento presso il Cementificio Costantinopoli di Barile
(Potenza) per 60.000 t/a e presso il Cementificio Italcementi di Matera
per altre 60.000 t/a = 120.000 t/a da estrarre da Rifiuti
Indifferenziati pari a circa 360.000 che saranno ovviamente importati
visto che la Basilicata ne produce solo 200.000 circa in totale. La
sintesi del sistema impiantistico conferma la scelta di puntare sulla
produzione di CDR/CSS da inviare per 30.000 t/a all’inceneritore di San
Nicola di Melfi (Pz) e per eventuali altre 120.000 t/a ai cementifici di
Barile (pz) e di Matera! Altro che rifiuti zero! Si vuole portare a
proprio beneficio la chiusura di un inceneritore nel Comune di Potenza,
rilevando che tale “impianto non esiste in quanto mai autorizzato”, a
differenza dell’ inceneritore di San Nicola di Melfi (Pz) che continuerà
tranquillamente la sua attività di contaminazione irreversibile
dell’area nord Basilicata!
Massimo Piras coordinatore nazionale Movimento Legge Rifiuti Zero Nicola Abbiuso Comitato Diritto alla Salute Movimento Legge Rifiuti Zero