Dal l 2 al 4 settembre si svolgerà a Sarzana, in provincia della Spezia in Liguria, la XIII edizione del Festival della Mente:
il primo festival europeo dedicato alla creatività. Tre giornate con 61
relatori italiani e internazionali e 39 appuntamenti tra incontri,
workshop, spettacoli e momenti di approfondimento culturale dedicati ai
processi creativi. Filo conduttore di quest’anno è lo spazio, indagato
con un linguaggio accessibile per un pubblico ampio e intergenerazionale
da grandi scienziati, scrittori, artisti, fotografi, architetti,
filosofi, psicologi, storici, in relazione ai cambiamenti, alle
tematiche e ai problemi del vivere contemporaneo.
Tra i numerosi eventi si segnala in particola l’incontro
che si terrà domenica 4 settembre alle ore 15.00, presso il Campus
I.I.S. Parentucelli-Arzelà, dal titolo “La memoria dello spazio. Le
macerie del clima e la pattumiera di casa”. Protagonisti
dell’appuntamento saranno Bruno Arpaia e Alessandro Zaccuri, entrambi noti giornalisti e scrittori italiani. Il primo è da poco uscito nelle librerie con Qualcosa là fuori
(Guanda, 2016): un romanzo ambientato in un’Europa prossima ventura,
devastata dai mutamenti climatici in cui decine di migliaia di «migranti
ambientali» sono in marcia per raggiungere la Scandinavia. Il secondo,
invece, ha pubblicato Non è tutto da buttare. Arte e racconto della spazzatura (La
Scuola, 2016): un saggio che indaga il rapporto complesso e
contraddittorio che la letteratura, il cinema, la televisione e le arti
visive hanno con i rifiuti.
L’evento del 4 settembre, nel dettaglio, si soffermerà sui residui della nostra società. Infatti, come ognuno di
noi anche le civiltà lasciano una traccia nello spazio che abitano. Le
proporzioni cambiano in modo drammatico, eppure non c’è una vera
differenza tra le macerie che una catastrofe climatica potrebbe lasciare
dietro di sé e la piccola apocalisse domestica di cui le nostre
pattumiere sono testimoni. Resti e rifiuti, immondizia e scorie
appartengono a una dimensione quotidiana dell’esistenza, sono nello
stesso tempo la memoria di una distruzione già avvenuta e il monito di
un cataclisma planetario ancora scongiurabile. Dialogano su questi temi
Bruno Arpaia, che immagina un futuro nel quale l’Europa stessa è stata
consegnata al deserto, e Alessandro Zaccuri, che esplora gli usi
narrativi e artistici della spazzatura.
fonte: http://www.envi.info