Dal report di ISPRA sui rifiuti speciali emerge che, nel 2014, in Italia sono stati complessivamente gestiti 133,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, il 94% di questi, pari a 125,4 milioni di tonnellate, sono non pericolosi; la restante parte, il 6%, pari a 8,3 milioni di tonnellate, sono, invece, pericolosi. A questi si sommano 10,7 milioni di tonnellate di rifiuti speciali derivanti dal trattamento di rifiuti urbani.
Per quanto riguarda le operazioni di gestione, il recupero di materia (da R2 a R12) interessa il 62,2 % (83,4 milioni di tonnellate) e rappresenta la principale modalità di gestione dei rifiuti speciali. A questo si aggiungono:


Il recupero di materia (da R2 a R12) risulta predominante rispetto alle altre operazioni di recupero / smaltimento, in particolare il riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (R5) è la forma di recupero prevalente, circa 46,7 milioni di tonnellate (57,2%) di rifiuti non pericolosi sono destinati a questa modalità di gestione.
16 milioni di tonnellate del totale gestito (14,4%) sono, invece, destinati ad “Altre operazioni di smaltimento” (D8, D9, D13 e D14), mentre in discarica finiscono 10,1 milioni di tonnellate (9,1%).
La gestione dei rifiuti speciali pericolosi

Il quantitativo avviato a recupero di materia (da R2 a R12) è pari a 1,8 milioni di tonnellate, corrispondenti al 23,3% dei rifiuti pericolosi gestiti. Il riciclo/recupero dei metalli o composti metallici (R4) rappresenta l'operazione più diffusa, 29,2% dei rifiuti pericolosi avviati a recupero di materia è sottoposto a tale forma di recupero.
Le altre operazioni di smaltimento, invece, interessano 4 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi (50,4%) gestiti per lo più attraverso il trattamento chimico – fisico (D9)
Recupero e smaltimento in base al CER
Recupero/smaltimento rifiuti speciali non pericolosi

Guardando al recupero vediamo che il 58% dei rifiuti non pericolosi recuperati è costituito da rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (capitolo 17) mentre l’11% da rifiuti del capitolo 19 ovvero quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti.
Diversamente per lo smaltimento, il 48% dei non pericolosi smaltiti è costituito dai rifiuti del capitolo 19 (rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti e l’11% dai rifiuti del capitolo 17 (rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione).
I rifiuti con CER 17 sono, per lo più, sottoposti alle seguenti operazioni:
I “Rifiuti prodotti dal trattamento dei rifiuti”, invece, oltre ad essere avviati alle precedenti operazioni di recupero, sono anche sottoposti al:

Il 25% dei rifiuti pericolosi sottoposti ad operazioni di recupero è costituito dai “Rifiuti prodotti da processi termici” (capitolo 10), seguiti da

Per quanto riguarda lo smaltimento, il 28% dei rifiuti pericolosi è costituito da “Rifiuti prodotti dal trattamento dei rifiuti” (capitolo 19), seguiti da
Visualizza Rapporto Ispra - Rifiuti speciali 2016
fonte: http://www.arpat.toscana.it
Per quanto riguarda le operazioni di gestione, il recupero di materia (da R2 a R12) interessa il 62,2 % (83,4 milioni di tonnellate) e rappresenta la principale modalità di gestione dei rifiuti speciali. A questo si aggiungono:
- le altre operazioni di smaltimento (D8,D9,D13,D14) che riguardano il 15%,
- lo smaltimento in discarica che risulta la destinazione finale per l'8,5% dei rifiuti speciali,
- la messa in riserva (R13) che interessa il 10,6%,
- il deposito preliminare (D15)che riguarda lo 0,9%,
- il recupero di energia che coinvolge l'1,6%,
- l'incenerimento che interessa l'1%.
Il recupero di materia (da R2 a R12) risulta predominante rispetto alle altre operazioni di recupero / smaltimento, in particolare il riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (R5) è la forma di recupero prevalente, circa 46,7 milioni di tonnellate (57,2%) di rifiuti non pericolosi sono destinati a questa modalità di gestione.
16 milioni di tonnellate del totale gestito (14,4%) sono, invece, destinati ad “Altre operazioni di smaltimento” (D8, D9, D13 e D14), mentre in discarica finiscono 10,1 milioni di tonnellate (9,1%).
La gestione dei rifiuti speciali pericolosi
Il quantitativo avviato a recupero di materia (da R2 a R12) è pari a 1,8 milioni di tonnellate, corrispondenti al 23,3% dei rifiuti pericolosi gestiti. Il riciclo/recupero dei metalli o composti metallici (R4) rappresenta l'operazione più diffusa, 29,2% dei rifiuti pericolosi avviati a recupero di materia è sottoposto a tale forma di recupero.
Le altre operazioni di smaltimento, invece, interessano 4 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi (50,4%) gestiti per lo più attraverso il trattamento chimico – fisico (D9)
Recupero e smaltimento in base al CER
Recupero/smaltimento rifiuti speciali non pericolosiGuardando al recupero vediamo che il 58% dei rifiuti non pericolosi recuperati è costituito da rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (capitolo 17) mentre l’11% da rifiuti del capitolo 19 ovvero quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti.
Diversamente per lo smaltimento, il 48% dei non pericolosi smaltiti è costituito dai rifiuti del capitolo 19 (rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti e l’11% dai rifiuti del capitolo 17 (rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione).
I rifiuti con CER 17 sono, per lo più, sottoposti alle seguenti operazioni:
- Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche (R5),
- Riciclaggio/recupero dei metalli e dei composti metallici (R4).
I “Rifiuti prodotti dal trattamento dei rifiuti”, invece, oltre ad essere avviati alle precedenti operazioni di recupero, sono anche sottoposti al:
- Riciclaggio/recupero di altre sostanze organiche (R3)
- Operazioni di smaltimento D8
- Trattamento chimico-fisico-biologico D9
Il 25% dei rifiuti pericolosi sottoposti ad operazioni di recupero è costituito dai “Rifiuti prodotti da processi termici” (capitolo 10), seguiti da
- “Rifiuti non specificati altrimenti nell’elenco” (capitolo 16) pari al 20%
- "Oli esauriti e residui di combustibili liquidi” (capitolo 13) che rappresentano il 19%.
Per quanto riguarda lo smaltimento, il 28% dei rifiuti pericolosi è costituito da “Rifiuti prodotti dal trattamento dei rifiuti” (capitolo 19), seguiti da
- "Rifiuti non altrimenti specificati nell’elenco" (capitolo 16) che si attestano al 24%,
- "Rifiuti da processi chimici organici" che rappresentano (capitolo 07) l’11%.
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fonte: http://www.arpat.toscana.it