Uno degli obiettivi principali quando si parla di rifiuti, oltre a migliorare sempre più la qualità e la quantità della raccolta differenziata, è la riduzione dei rifiuti. Un risultato che bisogna perseguire ad ogni costo perché se si riduce il numero di rifiuti, e per numero si intende fisicamente il loro peso in tonnellate, di conseguenza il loro impatto sull’ambiente si ridimensiona.
È indubbio che differenziare i rifiuti è un gesto che va in questa direzione e che incide molto sulla riduzione dei rifiuti, ma è altrettanto vero che la parte più sostanziosa dei rifiuti urbani che produciamo (secondo gli ultimi dati dell’Ispra, la percentuale di raccolta differenziata dell’Italia nel 2014 è stata del 45,2%, nda) finisce in discarica e negli inceneritori, e nel peggiore dei casi direttamente nell’ambiente.
Quel “bisogna fare di più” non è retorica ma realtà, perché i dati sulla produzione nazionale di rifiuti raccontano tutta un’altra storia. Se andiamo ad analizzare i dati diffusi dall’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani 2015 dell’Ispra, che riporta i dati sulla produzione dei rifiuti nel 2014 ci si accorge che la tendenza negli ultimi anni si è invertita. Ovvero: si producono più rifiuti.
Infatti spulciando i dati dal 2002 al 2014, si nota che dal 2002 al 2006 la crescita della produzione rifiuti era in costante aumento. Registrando una crescita che sfiorava il 9%. Poi dal 2006 al 2010 l’Italia si è bloccata, nel senso che la produzione dei rifiuti ha smesso di crescere (eccezion fatta per il 2009 dove la produzione dei rifiuti è addirittura calata rispetto agli anni precedenti) e, complici gli effetti della crisi economica internazionale sui consumi si è assistito ad un crollo, che ha fatto precipitare la produzione dei rifiuti a valori pre 2002. In pratica dal 2010 al 2013 la produzione dei rifiuti è calata più del 9%.
Fatti e numeri che fino al 2013 hanno fatto ben sperare, facendo credere a molti che l’obiettivo della riduzione dei rifiuti fosse a portata di mano, ma nel 2014 il trend che ha visto il peso dei rifiuti urbani diminuire si è invertito. Sempre l’Ispra ha certificato che nel 2014 “la produzione nazionale dei rifiuti urbani si attesta a circa 29,7 milioni di tonnellate, facendo rilevare una crescita di 83 mila tonnellate rispetto al 2013”, aumento pari al 0,3%. Un aumento lieve, quasi impercettibile per alcuni, ma acquisito se si confronta con i dati del 2015 e l’andamento dei primi nove mesi del 2016, raccolti nella banca di Eco dalle Città.
Nel 2015 la produzione dei rifiuti urbani è stata sostanzialmente identica a quella del 2014, registrando un curioso andamento, infatti se nelle grandi città come Milano +1,26, Napoli +0,14, Torino +0,54 aumentava, a Roma è calata del 2,13% come nel resto dei principali capoluoghi d’Italia (Genova -2%, Trento -3,22%, Pisa -6,22% Lecce -1,83% solo per citare alcuni dati).
Per quanto riguarda il 2016 i dati sono parziali ma mostrano, per i primi nove mesi, un aumento lieve della produzione dei rifiuti (Milano +0,23% Torino +1,8% Trento +2,46% solo per fare alcuni esempi), un aumento che se viene messo a confronto con i dati del 2015 e del 2014 impongono di continuare ad insistere sul fronte della riduzione dei rifiuti.
fonte: www.ecodallecitta.it