La spesa del futuro si fa SBALLATA

Chissà che grazie alla partenza di un nuovo progetto Spesa Sballata non si riesca anche in Italia avere esperienze diffuse di acquisto senza imballaggi grazie all’uso di contenitori riutilizzabili. per dare attuazione all’art. 7 del Decreto Clima”, che prevede che ai clienti sia “consentito utilizzare contenitori propri purché riutilizzabili, puliti e idonei per uso alimentare.»




A differenza che in Italia le esperienze di acquisto con contenitori riutilizzabili portati da casa o messi a disposizione dal rivenditore a fronte di una cauzione, sia per prodotti alimentari che non alimentari, è una pratica che negli ultimi due anni è letteralmente esplosa all’estero.

Eppure anche da noi le possibilità offerte dai modelli di riutilizzo dei contenitori –alla luce delle nuove tecnologie che permettono di affidare la gestione logistica e di sanificazione anche ad enti terzi (chiamati Poolers)– sono già mature.

Ad esempio nel settore degli imballaggio e dei contenitori riutilizzabile del settore industriale e commerciale. Gli operatori della filiera produttiva e commerciale pagano un fee, una tariffa per ogni rotazione dell’imballaggio, dal produttore al rivenditore, che è addirittura inferiore al costo di un imballaggio monouso. Questo modello, uno dei possibili che permettono di beneficiare dei servizi che un bene può offrire denominato “Product as a service” , racchiude enormi vantaggi ambientali. Oltre ad un potenziale economico importante –fatto anche di maggiore occupazione– che i modelli basati sull’usa e getta non potranno mai eguagliare.

Il livello di inquinamento da plastica la crisi di risorse e l’aumento nel consumo di cibo pronto confezionato nei supermercati –cosi come nel consumo da asporto– non può trovare sollievo nel solo riciclo o compostaggio. Senza contare che non tutto ciò che viene raccolto in modalità differenziata viene poi realmente gestito senza che avvenga una perdita di valore economico e ambientale importante, determinato anche dalla produzione di scarti e dal relativo impatto ambientale.

E’ pertanto necessario andare oltre ai paradigmi del modello di economia e consumo lineare – come quello del monouso– e mettere in campo strategie ambientalmente preferibili di prevenzione riduzione e riuso, indicate dalle strategie le politiche internazionali degli ultimi anni per affrontare il problema.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Fatta eccezione per le possibilità di acquisto sfuse offerte da un decennio dai negozi zero waste “indipendenti” sparsi per la penisola e piccole catene come Negozio Leggero e la new entry VivoGreen a Terni la normativa per la sicurezza alimentare nazionale (più restrittiva che in altri paesi EU) ha frenato molte iniziative in fase nascente. Solamente un gruppo della Distribuzione Organizzata in Italia : Moderna Distribuzione ha ad oggi avviato una sperimentazione in tal senso che coinvolge da circa un anno 8 punti vendita in totale: 6 punti di Sigma, uno di Ecu e uno di Economy. Un progetto fortemente voluto dall’AD Buna Lami di cui abbiamo raccontato qui.

Finalmente si aggiunge in questo panorama un progetto solido che potrebbe dare una spallata a tanti pregiudizi esistenti anche in Italia sulla maggiore sicurezza alimentare del monouso rispetto al riutilizzabile. Succede a Varese con la Spesa Sballata: un progetto che vede circa 33 famiglie impegnate nell’acquisti di prodotti alimentari utilizzando propri contenitori idonei anche a livello di igienizzazione presentato questa mattina alla stampa.

Non solamente ai banchi quindi, ma anche nel reparto ortofrutta, si potranno, finalmente usare sacchetti riutilizzabili messi a disposizione dai punti vendita, come avviene al momento solamente presso i punti vendita di NaturaSi. Alle famiglie coinvolte dalla sperimentazione è stato fornito un kit composto da contenitori riutilizzabile, sacchetti riutilizzabili per l’ortofrutta e una sporta durevole. Il kit di sopravvivenza al monouso che abbiamo promosso oltre 10 anni fa con la nostra iniziativa Porta la Sporta, la prima a collegare il problema della plastica nell’ambiente al nostro modello di consumo.

Il progetto Spesa Sballata va oltre allo slogan Plastic Free a cui si sono ispirate molte iniziative nazionali imperniate sulla sostituzione dei materiali monouso allineandosi alle indicazioni contenute nella Strategia UE sulle Plastiche, e con il considerando 2 della Direttiva Europea sulle Plastiche Monouso che dovrà essere recepita a livello nazionale entro luglio 2021.

Il progetto è partito nel febbraio 2020 grazie al sostegno e alla collaborazione di Coop Lombardia e Carrefour Italia ed è culminato con la partenza, 10 giorni fa, della sperimentazione che avrà luogo in 8 punti vendita di Coop e Carrefour. I dipendenti dei punti vendita accompagneranno l’attività fornendo supporto alle famiglie partecipanti che potranno usufruire di buoni sconto.

L’elemento interessante, e probabilmente chiave, per permettere la partenza di altre esperienze simili, è stata la collaborazione con ATS Insubria per la redazione delle Linee guida Sanitarie per acquisti in contenitori riutilizzabili, che garantissero, anche in tempo di COVID 19, il rispetto delle norme igienico-sanitarie insieme alle buone prassi ambientali.

Questo progetto permette finalmente di dare attuazione alla possibilità di fare la spesa con contenitori propri, puliti, idonei ad uso alimentare e con coperchio che in teoria sarebbe possibile in Italia dallo scorso dicembre, grazie all’approvazione della legge 12/12/2019 n. 141, il cosiddetto “Decreto Clima”. Il decreto all’art. 7 prevede che sia consentito ai clienti : « utilizzare contenitori propri purché riutilizzabili, puliti e idonei per uso alimentare.» Il testo include poi anche una disposizione “di salvaguardia” per garantire che la pratica si svolga in sicurezza: «L’esercente può rifiutare l’uso di contenitori che ritenga igienicamente non idonei».

Di qui a fine 2021 il progetto Spesa Sballata prevede:
L’incremento sul territorio varesino delle Famiglie Sballate, che intendono impegnarsi volontariamente sulla riduzione dei propri rifiuti domestici secondo un decalogo di buone pratiche. Un’esperienza nata nel 2018 su spinta di Provincia di Varese, che ha visto coinvolte il primo nucleo di famiglie e che oggi hanno raggiunto quota 60, di cui 33 sperimenteranno l’azione Spesa Sballata.
La sperimentazione di una spesa “senza imballo” in 8 punti vendita Carrefour e Coop: qui le Famiglie Sballate potranno utilizzare retine riutilizzabili per acquistare frutta e verdura e contenitori riutilizzabili messi a disposizione dal progetto e portati da loro ai punti vendita, per l’acquisto ai banchi di vendita assistita (panetteria, pescheria, gastronomia, macelleria), evitando così incarti usa e getta forniti ai banchi dei supermercati.
La realizzazione di un evento pubblico plastic free con la partnership del Comune di Varese.

Il periodo di prova con le famiglie pilota durerà fino a fine aprile 2021 e vedrà un attento monitoraggio da parte delle Famiglie per misurare con attenzione l’impatto positivo dell’azione sulla riduzione dei rifiuti da imballaggio usa e getta. La Provincia di Varese sta predisponendo la possibilità e la procedura per allargare la possibilità di acquistare sfuso anche presso i negozi del piccolo vicinato.

Ecco i punti vendita presso i quali le Famiglie potranno sperimentare la Spese Sballata:

COOP: Busto Arsizio (viale Repubblica e viale Duca d’Aosta), Malnate, Varese, Laveno Mombello

CARREFOUR: Gallarate (viale Carlo Noè), Varese (via Sanvito Silvestro), Cocquio Trevisago, Tradate.

GLI ATTORI DEL PROGETTO

Il progetto Spesa Sballata, finanziato da Fondazione Cariplo nel Bando Plastic Challenge 2019, vede come capofila Cooperativa Totem in partnership con Provincia di Varese – Osservatorio Provinciale Rifiuti e Green Schools, Scuola Agraria del Parco di Monza e Comune di Varese.

Provincia di Varese si è distinta per aver accompagnato i propri Comuni nel raggiungimento di ambiziosi risultati di buona gestione rifiuti ed iniziative di sostenibilità lungo tutto l’ultimo decennio, quali il progetto Green Schools, la partecipazione costante alla Settimana Europea di Riduzione dei Rifiuti e dal 2018 il progetto Famiglie Sballate;

Enzo Favoino, referente scientifico di progetto per la Scuola Agraria del Parco di Monza, e coordinatore scientifico di Zero Waste Europe, è attivo da tempo a livello internazionale e locale per lo sviluppo ed il consolidamento delle pratiche di raccolta differenziata, compostaggio, e prevenzione rifiuti, contribuendo a definire le politiche e strategie UE di settore.

Il Comune di Varese che, a partire dal progetto Plastic free, sta attivando numerose iniziative su questi temi, tra cui, oltre a Spesa Sballata, anche il progetto europeo Life RethinkWaste.

Il logo di progetto, apposto sui contenitori in uso alle Famiglie, è stato realizzato lo scorso anno scolastico dalla classe terza 3G2 Indirizzo Grafico del Liceo Artistico Statale Candiani Bausch di Busto Arsizio, assistiti dalla prof.ssa Alessia Recupero, in attività di Alternanza Scuola Lavoro.

Il progetto si sta realizzando grazie al sostegno e alla collaborazione di Coop Lombardia e Carrefour Italia, che hanno attivato i punti vendita per la sperimentazione. Una scelta non casuale quella di queste due catene di supermercati, partendo dall’impegno che Coop ha sempre dimostrato sui temi ambientali e sociali (come la campagna “dall’olio all’olio” per citarne una) e da Carrefour che ha già portato avanti la medesima sperimentazione in altri paesi europei (Francia, Spagna, Belgio e Polonia), oltre che Taiwan.

fonte: comunivirtuosi.org


#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897Grazie!

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria