Questo l’augurale saluto che l’amico Michelangiolo avrebbe certamente utilizzato per commentare il terzo (e speriamo ultimo!) “regalo” del Ministro Clini.
Infatti, dopo il “declassamento” di 18 siti di interesse nazionale da bonificare (Sin), dopo la ripresentazione del decreto sulla combustione dei rifiuti
nei cementifici (nonostante la bocciatura in Commissione Ambiente alla
Camera) ecco arrivata l’autorizzazione all’esercizio per ben 15 anni per
tutti gli impianti con meno di 250 addetti (compresi fonderie,
inceneritori, raffinerie) ed il passaggio dai controlli ”amichevoli” del
decreto semplificazioni a praticamente alcun controllo, cosa possiamo aspettarci se non di ammalarci sempre più?
Credo
che in questi tempi così bui abbiamo più che mai bisogno di esempi alti
e testimonianze coraggiose e per questo vorrei ricordare Michelangiolo Bolognini,
prematuramente scomparso il 25 agosto scorso. Michelangiolo era un
amico straordinario, medico, specialista in Igiene e Medicina
Preventiva, i cui punti di riferimento erano Giulio Maccacaro, Lorenzo
Tomatis, Ivan Illich. Per Michelangiolo la “non neutralità della
scienza”, la salute come bene non negoziabile e la prevenzione primaria
erano le basi su cui si è fondato tutto il suo impegno umano e
professionale. Michelangiolo aveva fatto sue queste parole di Ivan
Illich: “La salute è semplicemente una parola del linguaggio
quotidiano che designa l’intensità con cui gli individui riescono a
tenere testa ai loro stati interni ed alle condizioni ambientali”…mentre per quanto riguarda “un popolo”, la salute dipende …“dal
modo in cui le azioni politiche condizionano l’ambiente e creano quelle
circostanze che favoriscono in tutti, e specialmente nei più deboli, la
fiducia in se stessi, l’autonomia e la dignità”.
La sua intelligenza lucida e raffinata non si fermava mai alle apparenze e nei suoi articoli, sempre puntuali e documentati, infrangeva luoghi comuni e svelava - anche anni prima che diventassero di dominio pubblico - scomode verità
(basti ricordare “Camorra di Stato e stato di emergenza, il caso dei
rifiuti in Campania”). Umanamente era aperto e generoso, sempre pronto a
mettere le sue competenze a disposizione di cittadini e comitati
impegnati nel difendere il proprio territorio da insediamenti inutili e
nocivi (a cominciare dagli inceneritori di rifiuti, per lui emblema
dell’assurdità del nostro tempo), ma il suo rigore morale,
i suoi giudizi taglienti, la coerenza con cui difendeva le sue idee,
l’insofferenza per ogni forma più o meno larvata di ipocrisia gli
crearono non pochi problemi e sofferenze.
Fin dai tempi dell’Università aderì a Medicina Democratica,
associazione in cui più di ogni altra vedeva rappresentati i propri
ideali e proprio in sua memoria Medicina Democratica ha deciso di aprire
una sottoscrizione per finanziare una borsa di studio da devolvere a
studente giovane e meritevole. Oggetto della borsa di studio è
l’analisi del rapporto fra scienza e potere e, più specificamente, le
modalità con i quali oggi si manifesta nell’ambito della medicina, la
“non neutralità della scienza”.
Chi volesse contribuire può farlo! Qui tutte le informazioni su come contribuire.
Ciao Michelangiolo e… Salute, ne abbiamo bisogno!
Patrizia Gentilini
fonte: ilfattoquotidiano.it