Osservazioni alla procedura di applicazione del vincolo paesaggistico: il rischio che tutto resti uguale

COMUNICATO STAMPA

Osservazioni alla procedura di applicazione del vincolo paesaggistico:
il rischio che tutto resti uguale

PANICALE È scaduto nei giorni scorsi il termine per la presentazione delle osservazioni relative alla procedura di dichiarazione di notevole interesse pubblico nell'area panoramica di Panicale che tanto ha fatTo discutere nei mesi passati: L’avvio della procedura di apposizione del vincolo da parte della Regione dell’Umbria ha infatti bloccato la possibilità di realizzare un impianto per la produzione di biogas nella zona di Casalini, contro il quale erano state raccolte fra la popolazione oltre ottocento firme.
Ora però c’è il rischio che si torni se non proprio al punto di partenza, almeno molto vicino. Al perfezionamento dell'iter manca ormai soltanto la delibera di giunta regionale la quale, viste le prescrizioni elaborate dalla commissione paesaggistica all'uopo preposta nonchè le osservazioni presentate da associazioni e privati nei termini di legge, si pronuncerà in via definitiva.
Oltre che da parte della nostra associazione, anche il Comune e l'azienda agricola forestale preponente i due impianti a biogas (ad oggi irricevibili) abbiano inoltrato le proprie osservazioni al vincolo. A lasciare stupiti è il fatto che, riguardo alle energie rinnovabili, le osservazioni di Comune e azienda coincidano. Entrambi infatti chiedono che per gli impianti di biogas si debba far riferimento ai limiti imposti dal regolamento regionale 7/2011 e s. m.
i. e che si sostituisca il limite di potenza (100 Kw) con un vago e non quantificabile limite dimensionale. Viene anche contestata la scelta di limitare nell'area vincolata ad un solo impianto il numero di impianti realizzabili anteponendo così l'interesse economico di pochi all'interesse pubblico.
Tutto ciò non può essere condiviso. Legare il vincolo paesaggistico a un regolamento regionale che nel tempo può mutare non ci appare sensato; basti pensare alle contestazioni sorte intorno alla delibera n.494 rea di aver allentato le maglie per la realizzazione di impianti biomassa/biogas. Auspichiamo che la saggia decisione della commissione paesaggistica, costituita da un team variegato di esperti, venga mantenuta al fine di evitare che il territorio vincolato possa venire aggredito da un pullulare di impianti di piccola taglia che il nuovo meccanismo incentivante rende ora più appetibili.
Lasciamo infine ai cittadini panicalesi il compito di giudicare il comportamento  dell'amministrazione comunale che prima dichiara pubblicamente che l’impianto a biogas non si farà grazie all’apposizione del vincolo e se ne assume gli onori, poi negli scritti non noti alla cittadinanza cerca di reintrodurre il biogas nel regime del vincolo stesso. La modifica delle prescrizioni in senso favorevole all'azienda che, come ovvio, difende i propri interessi economici, rischierebbe di creare danni irreparabili non solo al paesaggio che qui si intende tutelare, ma anche alla tradizione agricola del territorio panicalese, più in particolare la tutela della biodiversità, produzioni agricolo-alimentari di qualità (produzioni biologiche, Dop, Igp, Stg, Doc ecc.) che lo stesso legislatore nazionale, nel DM Sviluppo Economico 10/09/2010 rende meritevoli di attenzione.
Ricordiamo inoltre che più di ottocento cittadini si sono opposti alla realizzazione dell’impianto non soltanto per una questione d’impatto paesaggistico ma e soprattutto perché contrari alla conversione di centinaia di ettari a monocoltura non a scopo alimentare, ma per alimentare un impianto: è facile capire che farne un più piccolo ma di uguale potenza, cambierebbe l’impatto visivo ma resterebbe il danno etico, oltre ad ignorare la volontà della cittadinanza.
Precisiamo che l'associazione Pan kalon ritiene che il paesaggio, l'ambiente, l'agricoltura siano valori da tutelare e valorizzare non solo nel contesto panicalese, bensì in tutto il territorio nazionale. È per questo che abbiamo unito le nostre forze ai comitati e associazioni umbri che condividono i nostri valori contribuendo alla nascita del coordinamento regionale “Terre Nostre”, naturale derivazione del coordinamento nazionale omonimo. E continueremo su questa strada certi che stiamo percorrendo l'unica via possibile per un futuro sostenibile per noi e per le future generazioni.

Libera Associazione Culturale Pan Kalon