NEI CASSONETTI 36MILIONI DI EURO IN ABITI USATI.

 
Nei cassonetti italiani finisce un 'tesoro' da 36 milioni di euro in abiti usati. Un tesoro milionario che si potrebbe recuperare dal costo di smaltimento dei rifuti urbani se la frazione tessile fosse recuperata adeguatamente.
Tra vestiti, maglioni, camicette, pantaloni e accessori vari smessi, gli italiani potrebbero recuperare rifiuti tessili, con una raccolta differenziata mirata, da 3 a 5 chili pro-capite l'anno che, invece, finiscono malamente gettati nell'immondizia insieme a tutta l'altra spazzatura. Ed anche negli altri Paesi del Vecchio Continente i vecchi vestiti hanno un bel peso in termini di riciclo.
Su scala internazionale, un chilo di abiti usati raccolti riduce di 3,6 kg le emissioni di CO2, di 6.000 litri il consumo di acqua, 0,3 kg di fertilizzanti e 0,2 kg di pesticidi. E anche su scala italiana i numeri parlano chiaro perché si potrebbe ottenere un risparmio di consumi di acqua pari ad 1.440 mln di metri cubi l'anno, riduzioni di 864.000 ton/anno di emissioni di Co2, di 72.000 ton/anno di uso di fertilizzanti e di 48.000 ton/anno di uso di pesticidi.
A guardare con occhio attento quanto dai nostri armadi finisce nelle nostre immondizie è il Rapporto 'L'Italia del riciclo 2010', di Fondazione Sviluppo Sostenibile e Fise-Unire di Confindustria, che riporta i dati di uno studio condotto da un team di ricercatori dell'Università di Copenaghen.


Umbria verso Rifiuti Zero