L’avvicinarsi del Natale ci offre una ubriacatura pubblicitaria di cibi sempre più sofisticati e raffinati e le regole economiche sollecitano il “dovere” di comprarne sempre di più perché, dicono, questo aiuta l’economia. Nessuno parla di comportamenti e scelte etiche. Nessuno parla di cibi che finiscono in gran quantità nelle discariche. Nessuno ci dice, nemmeno durante le festività natalizie, che il mondo sta producendo una quantità di cibo sufficiente per nutrire tutta la sua popolazione, ma paradossalmente quasi un miliardo di persone soffre ancora fame e due miliardi sono malnutrite.
Un fattore che contribuisce a questi profondi squilibri è la quantità cibo che viene sprecata. In un mondo di sette miliardi di persone, che supererà i nove miliardi in pochi decenni, sprecare il cibo è assolutamente inaccettabile e illogico dal punto di vista etico, economico e anche ambientale.
Nel “nostro” Natale ricordiamoci di comprare solo quello che serve ed evitiamo di riempire il frigo di cibo che poi dovremo buttare via. Ricordiamoci di riutilizzare quello che avanza in tavola nei pasti successivi o riutilizziamoli per cucinare altri squisiti piatti.
Anche Papa Francesco all’inizio di dicembre ne ha parlato definendo lo spreco di cibo uno “scandalo”. Eppure in questa festa sembra che tutti se ne dimentichino.