Sarà un effetto della crisi ma nel 2013 il 45% degli italiani ha sensibilmente diminuito lo spreco di cibo rispetto al 2012. A dirlo è il rapporto Waste Watcher, promosso da Last Minute Market, SWG e il Dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari dell'Università di Bologna.
Con ogni probabilità l'obiettivo che gli italiani si danno nel 2014 è ridurre ancora di più il costo dello spreco domestico, che nel 2013 ammontava a ben 8,7 miliardi di euro.
Oggi il 63% degli intervistati dichiara che, quando il cibo è scaduto, controlla se effettivamente è andato a male oppure è ancora buono, e cerca comunque di riutilizzarlo (lo scorso anno erano il 55%).
La crisi ha così cambiato anche le abitudini di acquisto. Mai, o comunque molto raramente, gli italiani acquistano prodotti che non piacciono e sono quindi a rischio spreco (70%), comperano confezioni troppo grandi (64%), comprano cibo che va a male (63%) o fa la muffa (62%), esagerano nel fare la spesa (59%) o cucinano troppo cibo (58%).