Il rapporto Noi Italia dell'ISTAT rivela luci e ombre della gestione e nello smaltimento dei rifiuti nel nostro Paese.
Oggi esaminiamo uno dei dati del rapporto:la produzione dei rifiuti.
Nel 2011 sono stati raccolti 528,1 Kg di rifiuti urbani per abitante, 8,9 kg in meno rispetto allo scorso anno. A livello territoriale, le maggiori quantità di rifiuti urbani si raccolgono nelle regioni del Centro.
Una produzione di rifiuti ancora troppo alta dovuta al crescente consumo di prodotti (alimentari e non) ma anche per le modalità di confezionamento, soprattutto per l’uso indiscriminato della plastica. Una produzione di rifiuti che si è moltiplicata con il consumismo e che le vecchie discariche non riescono più a contenere. La soluzione inceneritori è ormai stata bocciata dagli studi che rivelano la loro pericolosità.
La società dei consumi, nel suo complesso, dovrebbe imporre, da un lato, un uso più contenuto delle confezioni dei prodotti e, dall’altro, sostenere al massimo il riciclo dei rifiuti. Bisognerebbe, però, superare la diffidenza verso la raccolta differenziata e l’ignoranza di molte persone. Se, com’è accaduto in certi comuni, l’aumento della raccolta differenziata ha procurato una sostanziale diminuzione di bollette e balzelli vari, gran parte del problema sarebbe risolto.
Purtroppo a fronte di comuni che con l’aumento della raccolta differenziata hanno abbassato la tassa sui rifiuti in molti altri tutti i benefici della raccolta differenziata vanno a chi gestisce la raccolta dei rifiuti rallentando di molto la soluzione di molti problemi.