Il progetto prevede una vera rivoluzione dell’illuminazione pubblica milanese, con la graduale sostituzione degli stimati 140.000 punti luce pubblica di Milano – di una rete che consuma elettricità annua per 120 milioni e 500 mila Kwh (chilowattora) - che dovrebbe terminare entro agosto 2015, ma coprire già l’80% delle lampade entro aprile dello stesso anno.
Il piano prevede la sostituzione di tutto il “parco luci” esistente (lampade a vapori di mercurio, le padelle a incandescenza, i vecchi sistemi al sodio a bassa e alta pressione) con i nuovi sistemi a LED (Led, light emitting diode), diodi a emissione luminosa capaci di consumare meno e funzionare meglio.
È l’attesa spending review applicata all’illuminazione pubblica che dovrebbe anche ridurre l’attuale bolletta elettrica che Milano paga ad A2A: nel 2013 37-38 milioni (gestione ordinaria e prestazione accessoria dell’energia), più 5 milioni di manutenzione straordinaria (le riparazioni).
Il progetto atteso da tempo è stato seguito direttamente dal DG Ingegnere Giuseppe Tomarchio – che nel 2013 ha preso il posto di Giovanni Corridore - e controfirmato dall’assessore Pierfrancesco Maran.
L’investimento previsto (91 milioni di euro, coperti al 93% da A2A) sarà recuperato via via dai tagli alle bollette: il contratto del Comune passerà infatti dagli attuali 38 milioni di euro a 32 milioni nel 2014, a 31 nel 2015 e a 28 a partire dal 2016.
Due le fasi previste dell’investimento: l’80% delle sostituzioni è concordato entro aprile 2015, quindi poco prima della partenza di Expo (1 maggio) e dovrà garantire la copetura del Centro storico, l’area nord-ovest di Milano (quella più interessata ad Expo) e tutte le direttrici di accesso alla città. Il restante 20% andrà coperto entro agosto 2015.
fonte: www.ecodallecitta.it