UN TESORO SPRECATO.

Foto: UN TESORO SPRECATO.

Di tutti i rifiuti prodotti in Italia – parliamo di oltre mezza tonnellata annua pro capite che fa di noi il terzo produttore europeo – solo il 33% viene riciclato, meno del 15% viene sfruttato come carburante per produrre energia, mentre il 53% finisce dritto dritto in discarica (Dati Politecnico di Milano). 
Nel nostri Paese i dati più sconfortanti, a livello di recupero e riciclo, riguardano il settore degli inerti per l’edilizia: non supera infatti il 10% su un totale di 60-70 milioni di tonnellate. Meglio per i rifiuti industriali, in cui i metalli si riciclano all’80% e la carta al 60%.
Questo il commento fatto tempo fa al Corriere della Sera da Corrado Scapino, presidente di Unire, l'associazione confindustriale che rappresenta le aziende del recupero rifiuti.
"Un tesoro sprecato, se si considera che l’Italia è un Paese tradizionalmente povero di materie prime e che il riutilizzo di materiali già presenti sul territorio rappresenta ormai una delle fonti primarie di approvvigionamento e un fattore chiave per la competitività del sistema industriale, soprattutto di questi tempi, con i prezzi delle materie prime alle stelle". 
Di tutti i rifiuti prodotti in Italia – parliamo di oltre mezza tonnellata annua pro capite che fa di noi il terzo produttore europeo – solo il 33% viene riciclato, meno del 15% viene sfruttato come carburante per produrre energia, mentre il 53% finisce dritto dritto in discarica (Dati Politecnico di Milano).
Nel nostri Paese i dati più sconfortanti, a livello di recupero e riciclo, riguardano il settore degli inerti per l’edilizia: non supera infatti il 10% su un totale di 60-70 milioni di tonnellate. Meglio per i rifiuti industriali, in cui i metalli si riciclano all’80% e la carta al 60%.
Questo il commento fatto tempo fa al Corriere della Sera da Corrado Scapino, presidente di Unire, l'associazione confindustriale che rappresenta le aziende del recupero rifiuti.
"Un tesoro sprecato, se si considera che l’Italia è un Paese tradizionalmente povero di materie prime e che il riutilizzo di materiali già presenti sul territorio rappresenta ormai una delle fonti primarie di approvvigionamento e un fattore chiave per la competitività del sistema industriale, soprattutto di questi tempi, con i prezzi delle materie prime alle stelle".

Umbria verso Rifiuti Zero