A causa dei cambianti climatici, sostengono gli autori dello studio, avverrà l’inevitabile fusione dei ghiacci che libererà oltre mille miliardi di piccoli pezzi plastica nei nostri Oceani. Secondo il rapporto infatti, alcune delle località più vicine alle zone artiche e antartiche, conterrebbero (all’interno delle formazioni di ghiaccio) almeno il doppio dei rifiuti plastici ‘intrappolati’ rispetto a quelli presenti attualmente nelle acque di superficie. Si tratta, ovviamente, di una scoperta del tutto casuale, dovuta ad alcune analisi scientifiche di routine effettuate sui terreni ghiacciati di quelle zone, attraverso il processo di ‘carotaggio’ (tecnica mineraria di campionamento del sottosuolo).
Il ghiaccio artico di recente formazione, secondo i ricercatori, contiene ad esempio altissime concentrazioni di microplastiche che sono state ‘intrappolate’ dopo essere state trasportate dalle correnti marine negli anni passati. In questo caso gli studiosi le hanno analizzate con uno spettrometro ad infrarossi: il materiale più diffuso è risultato essere il rayon (54%), seguito da poliestere (21%), nylon (16%), polipropilene (3%), polistirolo, acrilico e polietilenee (tutti al 2%). Per maggiori informazioni è possibile consultare questo sito.
fonte: www.ecoseven.net