Il decreto è stato appena annunciato dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, insieme alla collega dello Sviluppo economico Federica Guidi, in una conferenza stampa, anche se si resta in attesa del testo formale.
Poche ore prima, GreenBiz.it era tornato sull'argomento con un'intervista a Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, a margine del Forum Rifiuti, organizzato insieme a Legambiente. "E' frustrante dover commentare ancora una volta un attacco alle rinnovabili", ci aveva spiegato Ferrante.
La domanda era, ed è tutt'ora, una sola: perché insistere sulla retroattività, esponendosi a una serie di ricorsi per via dell'incostituzionalità della norma? "Sarebbe molto più interessante, invece, lavorare su altri fornti, come il termico, gli accumuli, le reti intelligenti, diventando leader in Europa e sviluppando un settore che ha molta rilevanza", continuava il Vicepresidente.
Invece l'Italia, poche ore dopo, ha scelto di guardare indietro e di affossare le rinnovabili. Il motivo? Ferrante non ha dubbi: chi ci guadagnerà sarà l'energia fossile, che continua a godere di insopportabili sostegni diretti e indiretti, mentre chi ha deciso di fare impresa puntando su innovazione ed energia pulita vede il terreno franare sotto i piedi.
Buffo pensare che al SolarExpo proprio Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili, ci aveva spiegato come la misura avrebbe avuto conseguenze molto gravi non solo per i proprietari degli impianti, ma anche per il sistema finanziario che ha sostenuto questi investimenti.
fonte: www.greenbiz.it