Il tempo che ci viene
offerto in questi giorni estivi è sempre un tempo importante da non
sprecare. Alcuni andranno in vacanza in posti lontani da quelli della
quotidianità. Altri decideranno di restare nei propri posti in cui
vivono. Indipendentemente dai posti e dalla durata che toccheranno i
nostri piedi e che i nostri occhi vedranno, è importante la qualità di questo tempo.
Uno dei mali della società della crescita infinita, è quella di aver ridotto anche il poco tempo libero in tempo schiavizzato.
La dittatura del dover vedere sempre di più e sempre più in fretta. La
dittatura del poco tempo e della paura di perdesi qualcosa. In realtà l’unica cosa che rischiamo di perdere siamo noi stessi.
Certamente cambiare ambiente è salutare,
oltre che essere un bell’arricchimento interiore. Ma sia chi può
permetterselo sia chi non può, l’importante è vivere questo tempo.
Ancora una volta ci viene in aiuto l’abitudine a riprendere il
significato delle parole. Vacanza, dal latino Vacantia, Vacans, Vacare, cioè essere libero, vuoto.
Liberi e vuoti ma da cosa? Innanzitutto
libertà della mente che è vuotare tutto quello che abitualmente ci
abita. Crearsi uno spazio in cui le normali abitudini e i normali
pensieri non abbiano accesso. E’ un tempo “altro” quello che nelle vacanze estive bisognerebbe vivere. Un tempo per se stessi, un tempo di igiene interiore personale.
Oserei dire un tempo di sano egoismo, dove ritrovare un maggiore
contatto con se stessi e con il mondo della natura, che è quello più
vicino e connaturale all’essere umano.
In questo senso acquista un elevato
valore spostarsi in posti dove la natura è preservata e preminente.
Posti dove i ritmi sono scanditi dal naturale scorrere del tempo. Posti
in cui è possibile ascoltare i suoni originali del
mondo: lo scorrere delle acque di un fiume, i frusciare degli alberi
mossi dal vento, le voci degli animali. Imparare ad ascoltare anche il silenzio.
Posti dove è possibile pulire gli occhi e quindi lo sguardo, nel vedere paesaggi non ancora toccati dagli uomini. Maestà delle montagne e grandezza dei mari. Igiene dei sensi.
Riabituare il nostro olfatto a percepire certi odori della natura che nell’inquinamento quotidiano cittadino abbiamo smarrito o non abbiamo mai conosciuto. Toccare
la terra, le piante, gli animali. Imparare a farlo in un modo nuovo e
cioè con il rispetto e non con la violenza con la quale siamo stati
abituati. O peggio ancora con la diffidenza o la paura e talvolta la
schizzinosità verso qualcosa che sembra non appartenerci. In realtà
riprendere contatto con la natura significa sempre riprendere contatto
con se stessi, con il proprio nucleo principale. Passeggiare nei boschi
sarebbe una sana terapia a costo zero.
Ritornare ad un ritmo più calmo anche nel gustare
cibi nuovi e sani. L’arte del saper mangiare sano e naturale potrebbe
essere un valido motivo per vivere in pienezza le vacanze. Avere
rispetto per il proprio corpo. Evitare le abbuffate non necessarie né
richieste è una forma di rispetto verso se stessi, il mondo – inteso
come animali, pesci e piante – e ancora prima verso quelle popolazioni
che con un milionesimo di quello che consumiamo noi, sfamerebbero intere
colonie di bambini. Bambini e popolazioni intere affamata dal nostro
stile di vita occidentale basato sul cancro della crescita infinita.
Rispettare il corpo continuando o iniziando una sana alimentazione,
etica e sobria è fare veramente vacanza.
Aggiungo che il tempo delle vacanze è
anche tempo di vuoto nel senso pieno di questo termine. Vuoto di
pensieri, vuoto di progetti. Assenza del frastuono di voci. Bisogna
reimparare anche questa importante arte. Saper restare ad osservare la
Natura e gli altri anche senza avere nulla da dirsi. Non avere paura di questo vuoto
che altro non è che l’ambiente naturale del nostro essere e che produce
al meglio le sostanza per rigenerarlo e rendere la nostra presenza più
vera ed autentica.
Mi si consenta un ultimo suggerimento. Il tempo delle vacanze sia anche un tempo per recuperare rapporti umani.
Noi accendiamo continuamente rapporti. Con le cose, i sentimenti, gli
animali, le persone. La qualità della vita di una persona dipende anche
dalla qualità dei rapporti con le altre persone e con le persone più
care, che spesso pagano le conseguenze delle nostre assenze più o meno
giustificate.
Il tempo delle vacanze può essere un tempo dove l’umano ritorna ad essere attore principale e ritorna ad esserlo nella maniera più sana, genuina e semplice.
Si, anche il tempo delle vacanze può
essere vissuto in diversi modi. Possiamo viverlo nella corsa frenetica
alla crescita, illudendoci che stiamo in vacanza, ma che in realtà
stiamo solo continuando l’opera distruttrice in costume da bagno o da
montagna. Oppure possiamo viverlo in stile decrescente, cioè in modo sano, recuperando il bello e l’umano che abita ognuno di noi.
Buon tempo di vacanza a tutti.
Alessandro Lauro
fonte: decrescitafelice.it