MAURIZIO PALLANTE RISPONDE A MATTEO RENZI


"Mi stupisce che Lei, così istruito e brillante, continui a confondere il concetto di decrescita col concetto di recessione. Eppure nei libri di economia è scritto chiaramente che una crisi economica come quella che stiamo vivendo da 8 anni, caratterizzata da una diminuzione generalizzata e incontrollata di tutta la produzione di merci, si chiama recessione. Di decrescita, nei libri di economia non si parla, tutt’al più si legge la locuzione crescita negativa, come dire, per analogia, che una persona anziana ha una gioventù negativa. A differenza della recessione, la decrescita è la riduzione controllata e guidata della produzione di merci che non servono a nulla o, peggio ancora, creano danni. Per fare un esempio, nelle case italiane, che sono mal coibentate, si disperdono i due terzi dell’energia che si utilizza per riscaldarle. Se invece di sostenere genericamente la domanda regalando dei soldi nel tentativo di rimettere in moto l’economia, o di finanziare grandi opere che servono solo a devastare il nostro paese e a far guadagnare soldi a chi le realizza, Lei e i Suoi illustri collaboratori aveste sostenuto la ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente, non solo si sarebbe rimessa in moto la produzione e si sarebbero creati molti posti di lavoro, ma questi posti di lavoro avrebbero risanato l’aria riducendo le emissioni di CO2 e si sarebbero pagati da sé con i risparmi economici che consentono di avere, senza accrescere il debito pubblico. Tutti questi vantaggi si sarebbero ottenuti, pensi un po’, con una riduzione selettiva, con una decrescita dei consumi di energia che si spreca, che non serve cioè a riscaldare le case. Potrei farle molti altri esempi di tecnologie più avanzate di quelle attualmente in uso che consento di ottenere gli stessi risultati.
...
Io credo, illustre Presidente del Consiglio, che il progresso non consista nel produrre sempre di più, ma nel produrre bene, nella capacità di sviluppare tecnologie più evolute che ci consentono di accrescere l’efficienza dei processi produttivi, cioè di ridurre progressivamente il consumo di materie prime e l’impatto ambientale dei processi produttivi. Meno e meglio. A uno che si dichiara cattolico ed è cresciuto tra gli scout, non dovrebbe essere necessario ricordare queste semplici regole di vita. A uno, che pur avendo avuto questa formazione, gongola perché il prodotto interno lordo cresce se si inseriscono nel suo calcolo la prostituzione, il contrabbando e la droga, suggerisco di ricordare alle forze dell’ordine che ogni carico di droga sequestrato comporta una decrescita selettiva ed è una stilettata al suo cuore generoso nei confronti dei cassintegrati e degli imprenditori che si vedono rifiutare un mutuo"

Maurizio Pallante #decrescitafelice