I cambiamenti climatici rappresentano anche un problema
sanitario, così rilevante che l'Oms "dovrebbe dichiarare lo stato di
emergenza per la salute pubblica". E' l'appello lanciato dal direttore
editoriale del British Medical Journal, Fiona Godlee
I cambiamenti climatici rappresentano anche un problema sanitario, così rilevante che l'Oms "dovrebbe dichiarare lo stato di emergenza per la salute pubblica". E' l'appello lanciato dal direttore editoriale del British Medical Journal (BMJ), Fiona Godlee,
che sottolinea come ci sia consenso scientifico sulla minaccia del
riscaldamento globale sulla salute e sulla sopravvivenza del genere
umano.
Godlee ricorda che l'Ipcc, l'organizzazione intergovernativa sui cambiamenti climatici, ha concluso che il pianeta sta diventando più caldo e che il primo responsabile e l'attività umana.
"La temperatura media globale - scrive - è aumentata di circa mezzo
grado negli ultimi 50 anni. Gli effetti di questo aumento sulle
condizioni meteo sono già visibili. I livelli del mare stanno aumentando, le calotte polari si stanno sciogliendo". L'Ipcc ammonisce che anche con un taglio radicale, e quasi immediato, delle emissioni dei gas serra, il riscaldamento globale continuerebbe,
mentre se le emissioni non saranno ridotte le temperature potrebbero
aumentare di più di 4 gradi entro il 2100 rispetto ai livelli dell'era
pre-industriale.
I benefici per la salute delle azioni di contrasto ai cambiamenti
climatici, rileva Godlee, sarebbero peraltro sostanziali, se si
considera, ad esempio, che l'utilizzo di combustibili fossili causa circa 7 milioni di morti premature dall'inquinamento indoor e outdoor.
"I benefici di stili di vita a basso utilizzo di carbonio - sostiene il
direttore editoriale del BMJ - sono tassi più bassi di obesità, diabete
e tumori". Godlee conclude con l'appello all'Oms: "le morti di Ebola, sebbene tragiche e spaventose, sembreranno insignificanti se paragonate al caos che possiamo attenderci per i nostri bimbi e nipoti se il mondo non farà nulla per controllare le proprie emissioni di carbonio".
fonte: www.ecodallecitta.it