MyFoody, la start up che coinvolge grossisti e ristoranti per contrastare lo spreco di cibo
MyFoody è una start up italiana ideata nel novembre 2012 che ha
l'obiettivo di coinvolgere grossisti, imprese di ristorazione e piccole e
grandi distribuzioni per far sì che il cibo "a richio", (quello che non
verrebbe immesso sul mercato o in eccedenza perché prossimo alla
scadenza), venga venduto ad un prezzo più basso e accessibile a tutti
Contro lo spreco di cibo l'Italia continua ad essere un
territorio ricco di idee innovative. Sorti negli ultimi anni, sono
ormai numerosi i progetti che ambiscono a trovare soluzioni ad uno dei
problemi più evidenti della società del consumismo: lo spreco, quello di
cibo in particolare.
Con lo scopo di contrastare il fenomeno è sorta poco meno di un anno fa
una start up con base a Milano, dopo un periodo di incubazione a
Firenze, dal nome MyFoody. Si tratta di una piattaforma
e-commerce che dà la possibilità di comprare prodotti alimentari che
altrimenti sarebbero sprecati ad un prezzo scontato. Il progetto è molto
semplice e, a “popolare” concretamente la piattaforma, ci sono i prodotti in eccedenza, in scadenza o con difetti estetici di confezionamento
che, come ormai è noto, sono una discriminante fondamentale per la
vendita. Tutti questi prodotti alimentari, proprio grazie alla
piattaforma, vengono "salvati" evitando che diventino rifiuto.
“MyFoody è un progetto che rientra nella Blue Economy o Economia Circolare - si legge sul sito www.myfoody.it-.
Il principio fondamentale è quello secondo cui gli sprechi di
un'attività diventano risorse di un'altra attività. Con MyFoody,
infatti, gli attuali sprechi alimentari diventano risorse per l'intera
comunità”. Già, perché grossisti, imprese di ristorazione o grande e
piccola distribuzione, veri protagonisti del sistema, hanno la
possibilità di cedere, grazie alla piattaforma, il cibo in eccedenza,
dando la possibilità ad altri, privati ma anche organizzazioni non
profit, di acquistare il cibo ad un prezzo scontato.
“Perché pagare il prezzo pieno per un prodotto in scadenza? Perché
buttare prodotti perfettamente commestibili ma vicini alla scadenza? E i
prodotti con difetti di packaging, perché sprecarli?" Sono queste le
domande che hanno ispirato nel novembre 2012 l'ideazione di questo
progetto contro lo spreco alimentare.
Nel concreto la piattaforma funziona mediante un servizio di geolocalizzazione:
gli utenti, in base al luogo in cui vogliono ricevere la spesa, vengono
geolocalizzati e possono acquistare i prodotti della propria zona di
riferimento.
La geolocalizzazione è un elemento fondamentale del progetto, perché
l'obiettivo degli ideatori è quello di offrire un servizio di consegna a
domicilio che sia anche ad impatto zero, usando per il trasporto,
dunque, mezzi non inquinanti.
Il progetto, che vanta di essere stato selezionato tra le migliori star up europee vincitrice del Chest Project, ha ricevuto anche il patrocinio di Expo2015 e vinto il concorso per idee di impresa Alimenta2talent, che premia le migliori idee per innovare il modo di fare agricoltura riducendo gli sprechi.
fonte: www.ecodallecitta.it