
Dai materiali per l’edilizia, a quelli per l’informatica, come le
cartucce rigenerate per le stampanti, ai prodotti di ecodesign, ai
prodotti per l’arredo urbano, come panchine e aree giochi, ai prodotti
per la moda e abbigliamento, alla cancelleria. Quando pensiamo al made
in Italy ci vengono subito in mente la moda, la cucina e i prodotti per
l’arredamento. Ma c’è tutto un settore, quello della realizzazione di
nuovi prodotti a partire da materiali riciclati, in cui l’Italia ha
tanto da dire e da proporre. A svelare il dietro le quinte della
produzione degli oggetti made in Italye realizzati con materiali
riciclati ci ha pensato ReMade in Italy, la prima associazione italiana
ad aver sviluppato una procedura tecnica che certifica la tracciabilità e
il contenuto dei materiali riciclati. L’associazione senza finalità di
lucro è stata fondata nel 2009 da Regione Lombardia, Camera di Commercio
di Milano, Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e Amsa, oggi sono
soci sostenitori di ReMade in Italy diversi consorzi, associazioni e
soggetti attivi nel riciclo dei materiali (per esempio Pannello
ecologico, Ecodom, Ecopneus) e sono soci ordinari numerose aziende che
realizzano prodotti riciclati. Tutti rigorosamente made in Italy.
I prodotti che si trovano nel catalogo di ReMade in Italy sono ora già più di un centinaio La certificazione è rilasciata a chi produce made in Italy e per la verifica di questo requisito l’associazione si attiene alla normativa: il prodotto deve già avere la dicitura made in Italy o, in alternativa, il processo prevalente o l’ultima fase della lavorazione che ne hanno modificato le caratteristiche fisiche, dimensionali, prestazionali o di contenuto devono essere stati fatti in Italia.
Per aiutare le aziende a comunicare il proprio impegno nel mondo del riciclo, ReMade in Italy caratterizza sin dal principio i prodotti e i materiali con un’etichetta le cui informazioni sono avvalorate dal più alto rigore scientifico. L’etichetta evidenzia non solo la quantità di materiale riciclato all’interno del prodotto finito, ma anche il risparmio in emissioni climalteranti (espresse in CO2eq) e il risparmio di consumo di energia, legati al processo di riciclo. Aspetti questi ultimi che connotano in senso ambientalmente favorevole i prodotti del riciclo al di là del risparmio di materie prime vergini e dell’utilizzo di materia rinnovata, insiti nel concetto stesso di riciclo.
Per quanto riguarda il riciclo, il prodotto deve contenere almeno il 10% in peso di materiale riciclato. La verifica dell’incidenza in peso del 10% è per singolo materiale: nel caso di prodotti composti, si vanno quindi ad analizzare tutti i singoli componenti. Per saperne di più: www.materiarinnovabile.it
* Materia Rinnovabile, è il primo magazine interamente dedicato all’economia dei flussi di materia, come biomateriali, rifiuti, commodities. Una rivista che accoglie le teorie, le idee, i dibattiti, le innovazioni e le esperienze concrete, con uno sguardo curioso e imparziale, pronto a documentare tutte le visioni che hanno dignità scientifica e concretezza industriale, poiché sono questi i vettori che pilotano la svolta verso la sostenibilità
fonte: http://www.lastampa.it/
I prodotti che si trovano nel catalogo di ReMade in Italy sono ora già più di un centinaio La certificazione è rilasciata a chi produce made in Italy e per la verifica di questo requisito l’associazione si attiene alla normativa: il prodotto deve già avere la dicitura made in Italy o, in alternativa, il processo prevalente o l’ultima fase della lavorazione che ne hanno modificato le caratteristiche fisiche, dimensionali, prestazionali o di contenuto devono essere stati fatti in Italia.
Per aiutare le aziende a comunicare il proprio impegno nel mondo del riciclo, ReMade in Italy caratterizza sin dal principio i prodotti e i materiali con un’etichetta le cui informazioni sono avvalorate dal più alto rigore scientifico. L’etichetta evidenzia non solo la quantità di materiale riciclato all’interno del prodotto finito, ma anche il risparmio in emissioni climalteranti (espresse in CO2eq) e il risparmio di consumo di energia, legati al processo di riciclo. Aspetti questi ultimi che connotano in senso ambientalmente favorevole i prodotti del riciclo al di là del risparmio di materie prime vergini e dell’utilizzo di materia rinnovata, insiti nel concetto stesso di riciclo.
Per quanto riguarda il riciclo, il prodotto deve contenere almeno il 10% in peso di materiale riciclato. La verifica dell’incidenza in peso del 10% è per singolo materiale: nel caso di prodotti composti, si vanno quindi ad analizzare tutti i singoli componenti. Per saperne di più: www.materiarinnovabile.it
* Materia Rinnovabile, è il primo magazine interamente dedicato all’economia dei flussi di materia, come biomateriali, rifiuti, commodities. Una rivista che accoglie le teorie, le idee, i dibattiti, le innovazioni e le esperienze concrete, con uno sguardo curioso e imparziale, pronto a documentare tutte le visioni che hanno dignità scientifica e concretezza industriale, poiché sono questi i vettori che pilotano la svolta verso la sostenibilità
fonte: http://www.lastampa.it/