Laura Alunni, il M5S dice no al piano dei rifiuti di Rometti

Laura-Alunni-1


Posti di lavoro e meno tasse con la strategia rifiuti zero
 


Il Piano diabolico dell’assessore Rometti, portato avanti di concerto con i poteri forti della Regione sulla pelle e sulle tasche dei cittadini, si prefigura come il regalino pre-elettorale verso le lobby dei cementieri e di coloro che nel DNA hanno il concetto di incenerire i rifiuti come unica soluzione.
Una svolta a dir poco scellerata che porta indietro la nostra Regione di trent’anni, un vero e proprio schiaffo in faccia alle decine di migliaia di cittadini dei comitati e delle associazioni che ormai da anni chiedono un piano Rifiuti Zero per l’Umbria.
Il Comune di Terni ha impegnato con la delibera di consiglio n°39 del 29.07.2014 la sua Municipalizzata ASM, gestore della raccolta in tutti i comuni della Provincia di Terni, a non produrre CSS. Posizioni contrarie al CSS sono state espresse da numerosi comuni della provincia di Perugia fra cui Spoleto e Trevi.
Si chiamano CSS, combustibili solidi secondari, ma si leggono incenerimento. Per comprendere le ragioni di questa svolta bisogna andare a vedere chi c’è dietro al Consorzio Ecocarbon, con cui alcuni mesi fa l’assessore socialista ha firmato un protocollo d’intesa. Fra i partners del consorzio, come è possibile visionare dal sito, figurano le Cementerie Aldo Barbetti e la Colacem, proprietarie dei due cementifici di Gubbio.
La favola del “lo produrremo in Umbria ma lo bruceremo fuori” viene completamente sconfessata. A questo vanno aggiunti gli iter autorizzativi posti in essere da ACEA e Tozzi Holding per i due inceneritori di Terni finalizzati proprio all’incenerimento di rifiuti “non pericolosi”.
Tutto questo con la benedizione di Legambiente che, sempre sul sito del consorzio, decanta le proprietà terapeutiche del CSS, per voce del suo vicepresidente Stefano Cianfani. Sarà per questo che il non più neo direttore di Arpa Umbria, Walter Ganapini, continua a rimanere in un assordante silenzio che stona completamente con le dichiarazioni rilasciate negli anni scorsi anche sul blog di Beppe Grillo?
Rometti con un colpo di spugna cerca di privare l’Umbria di un’enorme opportunità di sviluppo economico verso la Zero Waste Industry e mette le mani direttamente nelle tasche dei cittadini.
Solo infatti attraverso l’applicazione della tariffa puntuale, quindi di una piena attuazione della strategia Rifiuti Zero, è possibile far pagare a cittadini e imprese, la tariffa sui rifiuti, in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti abbattendo drasticamente la TARI in tutti i comuni.
60 mila tonnellate di scarti da cui poter creare filiere industriali, dalla verticalizzazione delle materie prime seconde con enormi benefici sotto il profilo occupazionale, centinaia di posti di lavoro.
Trattamento meccanico biologico e poi riciclo dell’irrisoria percentuale di indifferenziato rimasta. Ma ad imprese virtuose che lavorano nel riciclo come la Ri.techno.R in provincia di Rovigo si preferisce bruciare, bruciare, bruciare. Come se le ceneri degli inceneritori non finissero in discarica. Come se le polveri dalle ciminiere dei cementifici non finissero nei nostri polmoni causando danni devastanti alla salute dei cittadini.

Fonte: http://www.umbriajournal.com