Una società energetica tedesca è stata chiamata in giudizio da un contadino peruviano per aver determinato, con l'ingente emissione di gas serra, lo scioglimento di due ghiacciai andini, che rischiano di provocare l'esondazione del lago Palacocha e la distruzione delle abitazioni dell'area.
Il progressivo scioglimento di due ghiacciai sta facendo aumentare il livello delle acque del lago Palacocha, rendendo sempre più probabile la rottura degli argini. Per questo, Saul Luciano Lliuya ha chiesto che la RWE, colosso tedesco dell'energia, si assuma l'onere di pagare per la messa in sicurezza della città di Huarez, nella quale si trova la sua casa.
La tesi di Liuya è che la società energetica, essendo tra i maggiori produttori di emissioni al mondo, abbia notevolmente contribuito a determinare lo scioglimento dei ghiacciai e, di conseguenza, a mettere in pericolo la vita di chi abita in prossimità del lago. "Ben due ghiacciai potrebbero riversarsi nel lago, causando un'onda di piena che spazzerebbe via la casa in cui vive la mia famiglia, così come molte altre abitazioni di Huaraz. È un rischio inaccettabile." – ha dichiarato Liuya in un'intervista al quotidiano inglese The Guardian – "Da molto tempo ormai io e mio padre ci siamo convinti che quanti hanno un ruolo nel cambiamento climatico dovrebbero pagare per i danni che provocano. Il Perù è un paese povero e vulnerabile. Chi ha inquinato molto dovrebbe contribuire a risolvere i nostri problemi."
Secondo la denuncia di Liuya, che è stata presentata presso il tribunale di Amburgo, in Germania, il volume delle acque del lago Palacocha è aumentato di ben trenta volte negli ultimi quarant'anni, proprio a causa dello scioglimento dei ghiacci. La situazione è critica e le autorità locali hanno dichiarato in più occasioni lo stato di emergenza.
Per proteggere Huaraz e i suoi abitanti da eventuali inondazioni, le acque del lago dovrebbero essere drenate, per poi procedere con la costruzione di nuovi argini e con la modernizzazione e messa in sicurezza di quelli già esistenti.
Liuya chiede che RWE contribuisca ai lavori con 20.000 euro, che corrispondono al 0,47% del costo complessivo stimato: secondo un report pubblicato nel 2013, infatti, la società tedesca è responsabili dello 0,47% delle emissioni prodotte a livello globale negli ultimi 250 anni.
"L'azienda deve pagare una quota giusta per proteggere quanti sono in pericolo." – è il commento di Christoph Bals, della ONG tedesca Germanwatch, che appoggia l'azione legale di Liuya – "Le aziende che, attraverso le proprie attività di business, generano rischi per gli altri devono assumersi le proprie responsabilità."
fonte: www.greenbiz.it