La necessità di ristrutturare il proprio patrimonio edilizio che hanno molti Comuni italiani si scontra ogni giorno con una delle gabbie più odiate dagli amministratori: il Patto di Stabilità, che spesso impedisce di fare gli investimenti necessari. Una strada per aggirare l'ostacolo, per quanto al momento poco praticata, però c'è: stipulare un contratto di rendimento energetico con una ESCo,
cioè una società di sevizi energetici, in modo da far fare i lavori e
tagliare le spese energetiche senza che l'ente locale debba anticipare
un euro.
L'esempio è quello del piccolo Comune di Busseto,
poco più di 7mila abitanti in provincia di Parma. Qui hanno appena
assegnato un appalto a una ESCo che per la riqualificazione energetica
di 7 edifici di proprietà del Comune, da realizzarsi con finanziamento tramite terzi
e appunto contratto di rendimento energetico. Tradotto: la ESCo
realizzerà con risorse proprie gli interventi e si ripagherà con i
conseguenti risparmi in bolletta.
Al palazzetto dello sport, ad esempio, si applicherà un cappotto esterno, per migliorare l'isolamento, si rifarà il tetto, attualmente in cemento con amianto e si sostituirà la caldaia con una a condensazione. In altri casi, come in una scuola, ci si limiterà a coibentare il sottotetto con del feltro termoisolante in lana di vetro; al municipio oltre a cambiare la caldaia si sostituiranno i serramenti,
montando quelli in legno ad alte prestazioni energetiche; in una
seconda scuola oltre a intervenire sul riscaldamento si installeranno
sensori per il risparmio energetico del servizio di illuminazione, e
così via.
La formula contrattuale che permetterà al Comune di vedere questi lavori realizzati senza spesa è quella dello “shared saving”
o risparmio condiviso con risparmio garantito. La ESCo che realizzerà
gli interventi a proprie spese secondo il bando deve garantire un
risparmio di almeno il 20% rispetto allo storico dei consumi di metano
degli ultimi quattro anni (170.149 mc/anno) e condividere con il Comune
una percentuale di questo risparmio. Alla ditta andranno anche gli
incentivi del conto termico.
I lavori dovrebbero essere ultimati per il prossimo inverno e la durata dell’appalto è di 12 stagioni termiche. La ESCo vincitrice, oltre a finanziare, progettare e realizzare gli interventi, formerà il personale
del Comune per una gestione energeticamente efficiente e responsabile
degli edifici e si occuperà (questa volta a pagamento) della
manutenzione di tutti gli impianti termici del Comune.
I conti? Gli interventi per la riqualificazione energetica costeranno a chi li realizzerà circa 341.000 euro,
ai quali vanno aggiunti 23.400 per i servizi di progettazione, mentre
la base d'asta per la gestione e manutenzione degli impianti è di
137.600 €, che il Comune pagherà alla ESCo.
Per scegliere la ditta vincitrice il bando ha premiato, con un sistema di punteggi, il miglior offerente per quanto riguarda: maggior percentuale di risparmio garantito;
maggior percentuale di condivisione del risparmio con
l’amministrazione; miglior qualità dei materiali proposti per realizzare
gli interventi e ribasso sul costo per la gestione e manutenzione degli
impianti termici.
La ditta che ha vinto l'appalto ha garantito un risparmio minimo del 30% rispetto alla baseline dei consumi di tutti gli edifici comunali e del 42% sui consumi dei soli edifici oggetto d’intervento e un 1% di risparmio condiviso.
Il canone annuo che
il Comune dovrà versare alla ditta è determinato da numero di metri
cubi di gas metano risparmiati (rispetto alla baseline) secondo la
percentuale di risparmio garantito offerto (30%), meno la percentuale di
risparmio condivisa con il Comune (1%), per il costo del gas (in
convenzione CONSIP). Il canone è normalizzato rispetto alle variabili
climatiche (gradi giorno), alle ore di utilizzo degli edifici, anch’esse
stabilite all’interno della baseline, e dei volumi riscaldati.
In soldoni, per i primi 12 anni il Comune risparmierà poco, circa 1.100 euro all'anno
di bolletta (1.701 mc/anno x circa 0,7 euro), ma con il vantaggio di
vedere i lavori realizzati senza aver sborsato denaro, compresa la
bonifica della grande copertura in eternit del palazzetto. Scaduto il
periodo di durata dell'appalto tutto il risparmio sul gas - 49.343
mc/anno – andrà nelle casse del Comune, circa 34.500 euro all'anno senza considerare variazioni del prezzo del gas.
Non
c'è bisogno di dire che se il Comune avesse potuto investire
direttamente di tasca propria, quel risparmio di oltre 34.500 euro
l'anno si concretizzerebbe da subito, permettendo di rientrare
dell'investimento in circa 10 anni, ma, considerando che l'ente locale
non deve anticipare nulla, l'operazione tramite ESCo sembra abbastanza
vantaggiosa per l'ente locale.
"Per poter mettere a norma e in efficienza i nostri edifici, bisogna ingegnarsi e pensare a nuove soluzioni, fare investimenti con il risparmio energetico è una di queste soluzioni, forse l’unica rimasta”, spiega il vice-sindaco Luca Concari, che ci tiene a ringraziare Roberta Minardi e lo studio tecnico Greenvolts
che ha curato la progettazione degli interventi e la consulenza tecnica
per la redazione del bando (tutto lavoro che sarà rimborsato dalla ESCo
che ha vinto il bando).
Qualcosa in
più su come è stato pensato il bando ce lo spiega l'architetto Tommaso
Caenaro di Greenvolts: “Le strategie che hanno governato la costruzione
dell’intero progetto e che hanno portato all’affidamento dell’appalto
sono state innanzitutto di effettuare diagnosi energetiche
molto accurate per ciascun edificio comunale, in modo da inquadrare
innanzitutto gli edifici su cui intervenire e il potenziale di risparmio
energetico ottenibile dagli interventi di efficienza: in secondo luogo,
inserire all’interno del bando i progetti preliminari, in modo da dare un indirizzo, oltre che tecnico, anche politico degli interventi che si vogliono realizzare". "È stata esclusa la fornitura del combustibile
- ci spiega ancora - per avere delle offerte che si concentrassero solo
sul risparmio energetico garantito effettivo e abbiamo voluto includere
non solo la sostituzione dei generatori di calore, ma anche interventi
sull’involucro edilizio, sostenuti finanziariamente in parte dal conto
termico."
fonte: www.qualenergia.it