I contenitori sono tanti, ma pochissime le “batterie complete” (carta,
plastica/metalli, vetro, organico, non recuperabile) e in proporzione
pochi i contenitori del non recuperabile. Il risultato è che la raccolta
differenziata così ad occhio è molto sporca
Due
giorni di EXPO2015. Sabato 9 maggio Festa dell’Europa al Citizens
Dialogue,
con il presidente del Parlamento Europeo Martin
Schulz
e l'Alto Rappresentante della Politica Estera Federica
Mogherini;
il tema della sostenibilità, declinato nelle sue diverse componenti
e forme (trasporti, ambiente, cibo, turismo, futuro..) è stato solo
sfiorato, ma la mattinata è stata comunque interessante. Domenica
10 maggio, piacevolissimo spettacolo - La leggenda della maglia nera
- organizzato da CIAL, il consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in alluminio. In mezzo, lunghissime camminate fra un
padiglione e l’altro, cibo e una meritata birretta.
Sarà
stata la massiccia presenza di contenitori variamente colorati, ma la
mia curiosità è stata solleticata ed ho guardato con un po’
d’attenzione quello che avevo intorno. Premetto che tutto è
pulitissimo: dentro e fuori i padiglioni c’è un continuo passaggio
di operatori. Differenziare i rifiuti durante gli eventi è senza
dubbio una delle sfide più ardue con cui un’azienda di gestione
rifiuti possa confrontarsi e spesso ci si arrende un po’. Tutte le
aree esterne ai padiglioni sono disseminate di contenitori per la
raccolta differenziata, ma la loro presenza, pur massiccia, non è
sufficiente. Non è sufficiente distribuire tanti contenitori
colorati perché questi divengano vero strumento per la raccolta
differenziata. I
contenitori sono tanti, ma pochissime le “batterie complete” –
carta, plastica/metalli, vetro, organico, non recuperabile – molte
le accoppiate carta, plastica/metalli, in proporzione pochi i
contenitori del non recuperabile. Proprio questa mancanza rende di
fatto inutili gli altri contenitori.
Come
poteva essere prevedibile i visitatori, già distratti dalle mille
sollecitazioni, si avvicinano con il proprio rifiuto non recuperabile
e non trovando il contenitore corrispondente lo buttano nel primo che
trovano e non gli si può dar torto. Poi ci sono quelli che non
guardano neppure: già grazie che non buttano per terra. Il risultato
è che la raccolta differenziata così ad occhio è molto sporca;
meno peggio mi è sembrata la raccolta del vetro. Mi
hanno detto che in tutta l’area dell’EXPO2015 (anche nelle parti
all’aperto) non è consentito fumare; sinceramente non ho visto
alcun cartello (se ci sono, sono ben nascosti) e credo che come me
tutti i fumatori. Fatto sta che in tanti fumano e non trovano un solo
posacenere; i più corretti la spengono per terra e poi cercano il
primo contenitore del non recuperabile.
Nei
padiglioni non solo non ho notato raccolta differenziata ma non ho
notato neppure contenitori generici. Fa eccezione il padiglione del
Brasile. Dopo essermi ripresa dal mal di mare della rete (che però è
stata divertente) – per fortuna sono riuscita a non cadere, me ne
sarei vergognata un mucchio - sono approdata nell’interno del
padiglione e con enorme sorpresa non solo vedo contenitori per i
rifiuti, ma li vedo in “batteria” completa: bravi i brasiliani!
E
chiudo con lo spazio ristorazione all’esterno del padiglione
olandese: birretta in lattina a forma di bottiglia (non ho saputo
resistere, non ne avevo mai viste e ne ho presa subito una); puro
alluminio. Non solo non ho visto un contenitore per la raccolta
differenziata (non era la mia necessità perché la bella bottiglia
me la sono portata a casa, vuota) ma un operatore è passato ed ha
messo tutto insieme: tovaglioli usati, avanzi di cibo, posate e le
preziose lattine-bottiglie. Un vero spreco!
EXPO2015
e raccolta differenziata, non tutto è perduto, piccoli o grandi
interventi per migliorare spero siano possibili.
fonte: www.ecodallecitta.it