Cassonetti intelligenti

Critiche al sistema di raccolta porta a porta emerse durante la festa del PD. Intervento del Cons. Fornari: aumento dei costi è un dato che se non si considerano i benefici occupazionali ed ambientali non dice nulla.
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Il tema dei rifiuti è senz’altro uno dei più dibattuti degli ultimi periodi, non solo nella nostra città, ma anche a livello nazionale e mondiale, naturalmente con prospettive diverse.
Ieri se ne è parlato anche alla festa del Partito Democratico, una sintesi della quale è riportata sui media locali.
Dal tavolo dei relatori sono, casualmente, emerse critiche al sistema porta a porta adottato dall’amministrazione 5 stelle, un sistema già diffuso in gran parte dei Comuni della provincia di Parma, tra cui Montechiarugolo, Comune spesso citato dal cons. Dall’Olio come esempio da seguire.
Una delle prime critiche che ci vengono mosse riguarda i costi della raccolta dei rifiuti, aumentata negli ultimi 3 anni; un dato reale che però andrebbe letto non da solo, ma nel contesto di tutto il sistema del servizio, composto di voci di spesa e di entrata che trovano, alla fine, un loro equilibrio.
Da non sottovalutare in questo caso, il vantaggio in termini di posti di lavoro che questo sistema comporta, dando la possibilità alle cooperative sociali, di creare occupazione con un beneficio per tutta la nostra società.
Comunque, per scrupolo, siamo andati a verificare l’andamento dei costi di raccolta dei rifiuti in occasione dell’introduzione del porta a porta nel Comune di Montechiarugolo e dai dati indicati nella relazione di fine mandato risulta che, nel 2009 il costo pro-capite era di 139.15 €, nel 2011 di 159.67 € per finire nel 2013 a 174.94 €, a conferma che con questo sistema di raccolta i costi aumentano necessariamente ovunque.
Si è parlato inoltre, di altri sistemi di raccolta in uso in altre città, evidenziando, giustamente, come sia possibile ed indispensabile adattare il modello scelto, alle caratteristiche del contesto in cui abitiamo.
Su questo fronte il nostro impegno è massimo e, ben coscienti che non esiste un modello perfetto, continueremo a cercare le soluzioni ideali per la nostra città.
Il tavolo dei relatori, arricchito anche dalla presenza del responsabile nazionale del partito democratico su rifiuti ed economia circolare, ha dibattuto anche della legge regionale dei rifiuti che andrà presto in approvazione.
Non abbiamo trovato riferimenti, ma senz’altro se ne sarà parlato, degli effetti sull’ambiente del tristemente famoso art. 35, del decreto Sblocca Italia, quello che consente agli inceneritori come quello di Ugozzolo, di ampliare la propria capacità di incenerimento di oltre il 50%, con “benefici effetti” sulla nostra salute.
Per non parlare del piano nazionale proposto dal governo Renzi, che prevede l’attivazione di ulteriori 12 inceneritori, che poco hanno a che fare con la salute, l’ambiente, l’economia circolare e con il recupero delle materie prime.
In tutto questo “virtuosismo”, attento ai benefici economici e non a quelli ambientali, ritroviamo l’identità della politica tradizionale, fatta di slogan, di promesse mai mantenute e della capacità di deviare l’attenzione dei cittadini su problemi di minor spessore.
Nel frattempo, mentre i dati forniti dagli studiosi ci confermano che il nostro pianeta è sotto l’attacco della nostra civiltà, che abusa delle sue risorse per poi distruggerle definitivamente negli inceneritori, ci poniamo una domanda: è il cassonetto che deve essere intelligente?

Stefano Fornari
MoVimento 5 Stelle
Gruppo Consiliare di Parma
 
fonte: http://parma5stelle.it