Si compie finalmente la riforma degli ambiti regionali per rifiuti e acqua. La giunta regionale ha approvato una delibera che fissa termini molto precisi per la costituzione dell’Autorità umbra per la gestione dei rifiuti e del ciclo idrico (Auri) e la conseguente soppressione dei quattro Ati che fino ad oggi si sono occupati di queste materie. La riforma permetterà anche gare uniche per la gestione dei servizi e, auspicabilmente, una razionalizzazione dei costi per gli utenti finali.
La tempistica «Vogliamo stringere i tempi – spiega l’assessore alle Riforme, Antonio Bartolini – e arrivare entro fine anno all’attuazione di una così importante riforma che fa parte dell’azione della Giunta regionale verso politiche di razionalizzazione e di migliore funzionamento della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di raggiungere risultati concreti a favore dei cittadini che sono gli utenti finali di servizi così delicati come i rifiuti e la gestione delle acque. La presidente della Regione, nei prossimi giorni, emanerà il Decreto di istituzione e dal quel momento abbiamo previsto che scattino i novanta giorni complessivi per giungere alla piena operatività dell’Autorità regionale».
Passaggi tecnici In particolare, il Consiglio delle autonomie locali avrà quindici giorni per convocare l’assemblea che, in caso di mancata convocazione entro questo termine, sarà convocata dal presidente della Giunta regionale. L’assemblea dovrà insediarsi entro trenta giorni dall’emanazione del Decreto presidenziale ed entro i successivi sessanta giorni dovrà procedere ad eleggere il Consiglio direttivo, approvare lo Statuto, il regolamento di organizzazione, la ricognizione dei rapporti giuridici attivi e passivi (che, nel frattempo, ciascun Ati ha definito con particolare riferimento alla disponibilità di risorse umane, strumentali e finanziarie a disposizione per lo svolgimento delle funzioni in materia di servizio idrico integrato e di gestione integrata dei rifiuti), nonché il primo bilancio di previsione.
Ambito unico «L’Auri così – chiarisce Bartolini – diventerà l’unica forma associativa dei comuni che opererà su tutto il territorio regionale per la regolazione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti, così come previsto dalla legge regionale 17 maggio 2013 n. 11. Le funzioni invece che svolgeranno gli Ati in materia di politiche sociali, e di turismo passeranno direttamente ai comuni. La Regione è chiamata a svolgere la funzione di centro propulsore e di coordinamento del sistema delle autonomie locali, soprattutto nella fase di avvio, con riferimento al processo di riorganizzazione territoriale e strutturale della titolarità dei servizi idrici e di quelli relativi alla gestione integrata dei rifiuti».
Chi ne fa parte Lo schema di Statuto indica i contenuti delle regole di organizzazione e funzionamento dell’ente e prevede il numero dei componenti del Consiglio direttivo. I Comuni dovranno tener conto nell’elezione del Consiglio direttivo che due componenti siano i sindaci dei due comuni di maggiori dimensioni demografiche della Regione; dovrà essere assicurata una rappresentanza dei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti e delle diverse aree territoriali della Regione, anche con riferimento ai comuni in cui insistono i maggiori impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti ed infine una rappresentanza di comuni per ciascuna provincia, non inferiore a un terzo dei componenti del Consiglio direttivo stesso. Sia lo Statuto che il Regolamento di organizzazione per la loro approvazione, verranno sottoposti all’Assemblea dell’Auri, che è composta dai sindaci di tutti i Comuni della regione Umbria. «Successivamente – conclude Bartolini – procederemo all’individuazione dei criteri per la composizione, le modalità di costituzione e funzionamento della Consulta per il servizio idrico e il servizio di gestione dei rifiuti e la partecipazione degli utenti. E sempre con atti successivi approveremo anche la disciplina relativa al trasferimento delle funzioni in materia di turismo e di politiche sociali».
fonte: http://www.umbria24.it