Col nuovo
decreto, che avrà il via libera della Conferenza Stato-Regioni il 7 ottobre, il
governo punta a dare certezze almeno fino a fine 2016. Il governo ha stanziato
complessivamente 5,8 miliardi di euro
Il decreto per i nuovi incentivi alle energie rinnovabili non fotovoltaiche è stato alungo fermo ai box ma presto sarà operativo e lo resterà, probabilmente, fino alla fine del 2016 o comunque fino all'esaurimento della somma messa a disposizione del governo: 5,8 miliardi di euro.
Il via
libera definitivo avverrà probabilmente il 7 ottobre, con la riunione della
Conferenza Stato-Regioni.
L’accesso
agli incentivi avverrà attraverso le aste e i registri.
Per quanto riguarda le aste, i contingenti di potenza saranno ripartiti in 800 MW per l'eolico onshore, 30 MW per l'eolico offshore, 20 MW per la geotermia, 110 MW per il solare termodinamico.
Nelle procedure per accedere agli incentivi, saranno escluse le offerte di riduzione inferiori al 2% della base d'asta e quelle superiori al 40%.
Nell’ambito dei registri, i contingenti saranno 60 MW per l'eolico a terra, 80 MW per l'idroelettrico, 30 MW per la geotermia, 90 MW per le biomasse, 6 MW per gli impianti a moto ondoso, 10 MW per il solare termodinamico, 120,5 MW per gli ex zuccherifici.
Per quanto riguarda le aste, i contingenti di potenza saranno ripartiti in 800 MW per l'eolico onshore, 30 MW per l'eolico offshore, 20 MW per la geotermia, 110 MW per il solare termodinamico.
Nelle procedure per accedere agli incentivi, saranno escluse le offerte di riduzione inferiori al 2% della base d'asta e quelle superiori al 40%.
Nell’ambito dei registri, i contingenti saranno 60 MW per l'eolico a terra, 80 MW per l'idroelettrico, 30 MW per la geotermia, 90 MW per le biomasse, 6 MW per gli impianti a moto ondoso, 10 MW per il solare termodinamico, 120,5 MW per gli ex zuccherifici.
Rientrano
negli incentivi anche gli interventi di potenziamento se la differenza tra il
valore della potenza prima e dopo l’intervento non supera la soglia di 5 Mw;
gli impianti realizzati con procedure ad evidenza pubblica da amministrazioni e
Consorzi di Bonifica, aventi potenza fino al doppio del livello massimo ovvero
5 Mw; gli impianti solari termodinamici di potenza fino a 100 kW.
Molta attesa
c'era per le tariffe incentivanti dedicate alle biomasse. La tariffa per gli
impianti a biogas alimentati a sottoprodotti <300 kW è di 233 €/MWh e quella
per gli impianti a biomasse alimentati a sottoprodotti delle stesse taglie è di
246 €/MWh.
In un
apposito allegato sono stati definiti i sottoprodotti utilizzabili, come
stabilito dall'ìarticolo 23 del nuovo decreto che stabilisce: "gli elenchi
dei sottoprodotti contenuti nell'allegato 1A sono da considerarsi esaustivi. Il
Ministero delle politiche agricole e forestali di concerto con il Ministero
dello sviluppo economico e del Ministero dell'ambiente può aggionrnare gli
elenchi di cui all'allegato 2 sulla base di istanze presentate da soggetti
interessati..."
Nella
tabella 1A, quindi quella non modificabile su istanza di "soggetti
interessati", vi sono anche, tra i sottoprodotti provenienti da attività
alimentari e agroindustriali, i "sottoprodotti della trasformazione delle
olive: sansa, sansa di oliva disoleata, sanse umide, sanse esauste, acque di
vegetazione."
Non potranno
usufruire degli incentivi gli impianti eolici offshore sopra i 5mila kW, gli
impianti oceanici, che sfruttano le maree e il moto ondoso, sopra i 5mila kW e
alcuni impianti a biomasse e biogas.
fonte: http://www.teatronaturale.it