Con
una potenza di 10 MW, l’impianto della capitale statunitense è il più
grande al mondo ad impiegare la tecnologia di idrolisi termica
L’Authority idrica
del Distretto di Colombia lo ha appena annunciato: nella capitale degli
stati Uniti è stato realizzato un nuovo sistema per la produzione di energia dalle acque nere
del valore di ben 470 milioni di dollari. Cifra esorbitante ma che ben
si spiega se si considera che il nuovo impianto è il primo di tutto il
Nord America ad impiegare nel trattamento dei reflui urbani l’innovativa
tecnologia di idrolisi termica della norvegese Cambi; e che, stando a quanto riferito dai funzionari, è oggi la più grande centrale “waste-to-energy” mai realizzata al mondo.
Nel dettaglio, il brevetto norvegese si
basa sull’impiego di una sorta di gigantesca pentola a pressione: il
processo combina calore e pressione, entrambi ad alti valori, per
cuocere i fanghi ottenuti dalla depurazione delle acque refluee
trasformarli in biosolidi più facilmente degradabili all’interno dei 4 digestori anaerobici
dell’impianto. Qui il metano prodotto dalla fermentazione batterica
viene catturato e reimpiegato per alimentare delle turbine, che a loro
volta producono elettricità.
“Questo progetto incarna il passaggio delle acque nere trattate, da rifiuto da eliminare a risorsa da sfruttare” commenta il CEO della Water and Sewer Authority, George S. Hawkins, in un comunicato stampa. “Siamo orgogliosi di essere i primi ad aver portato questa innovazione in Nord America a beneficio dei nostri contribuenti, della nostra industria e dell’ambiente”.
Da quando il sistema è entrato in funzione (verso la fine di settembre) ha generato 10 MW di potenza
dal processo di trattamento dei rifiuti, sufficienti a fornire un terzo
dell’energia necessaria all’impianto di depurazione che, con una
capacità di 370 milioni di galloni di acque reflue al giorno, è il più
grande consumatore di energia elettrica nella capitale. Il nuovo
progetto dovrebbe far risparmiare alla società circa 10 milioni di dollari l’anno sulla bolletta energetica, tagliando le emissioni di carbonio di circa un terzo.
Il progetto ha ricevuto nel 2012 Gran Premio nel Planning Award della
American Academy of Environmental Engineers & Scientists.
fonte: www.rinnovabili.it