Frammenti rifiuti in 25% pesce in mercati di Usa e Indonesia
Studio, scarti plastica e fibre tessili in campioni studiati
Quasi il 25% del pesce venduto nei mercati ittici della California e
dell'Indonesia contiene scarti di rifiuti prodotti dall'uomo, come
plastica o fibre tessili. Lo dice uno studio dell'Università della
California-Davis e dell'Università
Hasanuddin (Indonesia), pubblicato su Scientific reports. Secondo gli
autori, è il primo studio che lega direttamente la plastica e altri
rifiuti umani al pesce che poi finisce sulla tavola dei consumatori.
Gli scienziati sottolineano, però, che plastica e fibre si trovano solo
nell'intestino dei pesci: l'uomo potrebbe quindi ingerire questi rifiuti
solo mangiando l'intero pesce. Tuttavia, i ricercatori stanno ancora
studiando se le sostanze chimiche della plastica
possano 'passare' anche nei tessuti e nella carne.
I ricercatori hanno analizzato campioni di 76 pesci venduti nel mercato
di Makassar in Indonesia e di 64 pesci comprati nei mercati ittici di
Half Moon Bay e Princeton in California. E hanno scoperto che quasi un
quarto dei pesci e più delle metà delle specie
aveva frammenti di rifiuti artificiali nell'intestino. Gli scarti
trovati nel pesce indonesiano erano costituiti da detriti di plastica,
mentre il pesce venduto negli Usa conteneva soprattutto frammenti
tessili. Secondo i ricercatori questa differenza è legata
alla diversa gestione dei rifiuti nei due Paesi: in Indonesia grandi
quantità di plastica finiscono sulle spiagge e nell'oceano; gli
americani, invece, riciclano correttamente la plastica, ma in mare
finiscono gli scarti tessili rimasti nelle acque reflue
delle lavatrici.
fonte: Ansa