Approvata oggi in assemblea la nuova legge rifiuti regionale
Finalmente vede la luce la legge frutto di un percorso condiviso tra cittadini, associazioni e Comuni partito quattro anni fa
Oggi
è stata approvate la legge "Disposizioni a sostegno dell'economia
circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del
riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata". Una legge di
iniziativa popolare, lanciata da associazioni ambientaliste, tra cui
Legambiente, WWF ed Ecoistituto di Faenza, comitati, gruppi,
amministratori locali e cittadini e fatta propria da sessanta comuni e
una provincia, per essere poi recepita dall’attuale Giunta regionale ed
infine dall'Assemblea regionale.
Le
associazioni esprimono grande soddisfazione per vedere finalmente
raggiunto l'obiettivo dopo un percorso lungo, cominciato quattro anni
addietro, che ha anche visto limature e mediazioni sul testo originale,
ma che pone le basi per un nuovo modello di gestione dei rifiuti, basato
sull'economia circolare e su un meccanismo economico che premia i
comuni virtuosi ed aiuta gli altri ad organizzare sistemi di riutilizzo e
di raccolta adeguati, con l’obiettivo di arrivare alla tariffazione
puntuale su tutti i comuni della regione entro il 2020.
In particolare questa Legge introduce:
· un nuovo criterio di efficienza della gestione dei rifiuti basato sulla riduzione degli sprechi ed in particolare sulla riduzione dei rifiuti non riciclati, che sostituisce il criterio di percentuale di raccolta differenziata spesso taroccato;
· obiettivi al 2020: 20-25% di riduzione, 73% di RD 70% di riciclaggio, max 150 Kg procapite non riciclati;
· un meccanismo economico automatico e progressivo di premiazione dei comuni
che minimizzano sotto il 70% della media regionali i rifiuti non
inviati a riciclaggio con meccanismo di reperimento certo dei fondi ed
una dotazione minima di 5 milioni l’anno;
· la tariffa puntuale obbligatoria
per cui la parte variabile del rifiuto è commisurata ai rifiuti
prodotti, in particolare a quelli non riciclabili, responsabilizzando il
singolo utente;
· la costruzione nei comuni dei centri del riuso abbinati ai centri di raccolta;
· obbligo della selezione degli ingombranti ai fini della preparazione per il riuso e del riciclaggio;
· introduzione del compostaggio di comunità;
· previsione
dei centri di ricerca sul rifiuto residuo per eliminare gli errori di
progettazione che non permettono a prodotti scartati di essere
riciclati;
· la
ricerca sul rifiuto residuo finalizzata a modificare la progettazione
di beni, materiali di consumo attualmente ancora non riciclabili;
· una maggiore trasparenza nell’informazione sulla gestione;
· finanziamenti
alla trasformazione del servizio per porta a porta, tariffa puntuale, i
centri del riuso, le azioni di riduzione dei rifiuti, l’impiantistica del riciclaggio,
· coinvolgimento delle associazioni ambientaliste nella definizione dei regolamenti e della distribuzione dei fondi.
Siamo
fieri di aver raggiunto l’obiettivo –dichiarano il Comitato promotore e
le associazioni - Da domani comincia il lavoro vero per tradurre la
legge nei piani e nelle pratiche, sconfiggendo le resistenze di chi in
questi anni si è opposto alla legge per continuare a riempire discariche
ed inceneritori.
Tutti
noi vigileremo sul percorso attuativo della legge, affinché gli
obiettivi non restino solo sulla carta ma che pongano realmente l’Emilia
Romagna come modello da seguire a livello nazionale.
Dedichiamo
questa legge a Laura Conti, madre dell’ecologismo italiano, scomparsa
da oltre 20 anni, e che già negli anni ’60 indicava come la salvaguardia
del pianeta passava attraverso la trasformazione da una economia
lineare che rapina le risorse e crea rifiuti, ad una economia circolare
in cui lo scarto di un processo diventa materia prima per quello
successivo come avviene in natura.
Natale Belosi – Comitato promotore - referente rete rifiuti zero ER
Lorenzo Frattini – Legambiente ER
Enrico Ottolini WWF ER
Michele Giovannini - per i comuni promotori