Spiagge trasformate in depositi di rifiuti, acque contaminate da sversamenti, discariche che si estendono a perdita d'occhio e vegetazione distrutta da incendi: c'è questo e molto altro nelle serie The Profecy, realizzata dal fotografo Fabrice Monteiro in collaborazione con la costumista Doulsy e con la EcoFund Organization, con l'obiettivo di rappresentare visivamente l'inquinamento di alcune aree del Senegal.
Spiagge trasformate in depositi di
rifiuti, acque contaminate da sversamenti, discariche che si estendono a
perdita d'occhio e vegetazione distrutta da incendi: c'è questo e molto
altro nelle serie The Profecy, realizzata dal fotografo Fabrice Monteiro in collaborazione con la costumista Doulsy e con la EcoFund Organization, con l'obiettivo di rappresentare visivamente l'inquinamento di alcune aree del Senegal.
Il progetto comprende immagini scattate
in aree diverse del Paese africano, tutte accomunate da una
caratteristica: l'essere state sfigurate e rese irriconoscibili dall'inquinamento e dalla mano dell'uomo. In questi luoghi stravolti, un tempo incontaminati, compaiono dei figuranti in pose plastiche, i cui costumi sono realizzati con spazzatura e detriti trovati nei dintorni, a comporre un mix inquietante, che rende le foto di grandissimo impatto.
Scorrendo le immagini, è possibile
imbattersi in una creatura tentacolare che si muove su una spiaggia
putrida, tra detriti, sangue e resti di animali, così come in una donna
interamente vestita di rifiuti di plastica, in una figura avvolta da
stoppie e circondata dal fumo e in una sirena ricoperta di catrame, che
emerge da acque scure e contaminate. Scenari e personaggi degni di un
film post apocalittico, insomma, che di certo non lasciano indifferenti.
Guardando questi scatti, che sembrano catapultarci su un altro pianeta, mostruoso e deforme, è impossibile non percepire la violenza con cui l'inquinamento ha agito sull'ambiente
e, nello stesso tempo, non avvertire l'urgenza di un cambio di rotta,
che ci porti a rispettare di più il mondo che ci circonda, prima che sia
troppo tardi.
fonte: http://www.greenme.it