Di
fumi, odori e grassi bruciati non si deve parlare
Citterio
ha denunciato Rete Ambiente Parma ed il suo coordinatore per
diffamazione.
Nel
mirino gli articoli pubblicati sul blog.
Citterio
ha anche denunciato i giornali on line che hanno pubblicato i
comunicati, Parma Today e Parma Quotidiano.
Il
25 novembre l'appuntamento è in tribunale.
Sono
passati 3 anni esatti da quando ci siamo opposti alla costruzione
dell'inceneritore Citterio e poi al suo funzionamento.
Perché
lo facciamo?
Riteniamo
che gli scarti organici animali (SOA) derivati dalla produzione del
prosciutto non debbano essere considerati fonti rinnovabili di
produzione di elettricità e calore, in quanto già soggetti a
riutilizzo quali ingredienti per la produzione di mangimi animali.
Bruciare
scarti o rifiuti che possono essere soggetti a riutilizzo, riciclo e
riuso è assolutamente sbagliato, e si contribuisce in tal modo ad
accrescere le emissioni nocive già largamente presenti nell'aria che
respiriamo, nonché ad accrescere la CO2 immessa in atmosfera perché
l'azienda utilizza solo un terzo del calore prodotto.
Ci
accusano di diffamazione per aver detto che è un inceneritore.
Ma
la Comunità Europea afferma che i SOA, se bruciati, diventano
automaticamente rifiuti.
La
stessa autorizzazione, rilasciata dalla Provincia in conferenza dei
servizi, dichiara di autorizzare la combustione di rifiuti R1 ed R13.
Se
qualcosa brucia rifiuti, come dovrebbe essere chiamato?
Ci
accusano di diffamazione per aver sostenuto più volte che il grasso
brucia male per l'elevata acidità dovuta alla stagionatura e che
sarebbero stati costretti ad usare dei tensioattivi per dividere la
parte acida dai trigliceridi.
Abbiamo
solo spiegato ciò che è in realtà avvenuto: lo sversamento nel Rio
S. Ilario del grasso così trattato. Per tale sversamento la Ditta è
stata denunciata dalla Provincia all'autorità giudiziaria.
Ci
accusano di diffamazione per aver affermato che bruciando grasso, il
fosforo dei fosfolipidi, presente nelle molecole dello stesso,
avrebbe gravemente corroso le parti del motore.
Cosa
che è puntualmente avvenuta.
Il
motore dell'inceneritore, partito il 1° luglio 2014, ha funzionato
solo 4 mesi ed il 5 novembre è letteralmente grippato.
Le
incrostazioni carboniose ed il fosforo hanno completamente rovinato
camera di scoppio e pistoni.
La
ditta ha fatto rifare il motore in febbraio/marzo ed il motore è
ripartito solo il 7 aprile 2015.
La
dottoressa Anelli, funzionario della Provincia, ha dichiarato in
assemblea pubblica a Felino di non essere stata minimamente
informata, ma di averlo saputo da un nostro articolo del marzo 2015 e
di essersi attivata di conseguenza.
Ci
accusano di diffamazione per aver sostenuto nel settembre scorso che
l'odore pungente che la gente del posto sentiva la notte era dovuto
al lavaggio del grasso con acido solforico (per far precipitare per
via chimico-fisica il fosforo, che si era già dimostrato così
corrosivo).
Puntualmente
sono arrivate rimostranze alla Provincia per odori molesti al sistema
depurativo di Felino, cui fa capo il depuratore della ditta Citterio.
Conseguentemente
la Provincia ha convocato Citterio, a fine ottobre, ad una nuova
conferenza dei servizi in cui renderne conto.
La
Provincia ha ordinato un esame a vista del sistema depurativo della
ditta per la presenza di odori assimilabili all'acido solfidrico.
A
noi pare che il ruolo informativo svolto da Rete Ambiente Parma si
sia limitato all'interpretazione della relazione tecnica
dell'azienda, dell'autorizzazione rilasciata da Provincia e
soprattutto dei fatti accaduti da quando l'inceneritore è stato
messo in funzione. La competenza di cui abbiamo sempre dato prova è
dimostrata dall'attenzione con cui il blog è seguito dai cittadini e
dalla disponibilità al dialogo da parte della dott.essa Anelli di
Provincia e dal dott. De Munari di Arpa.
Aggiungiamo,
da ultimo, che a nostro parere la Provincia dovrebbe togliere da
subito l'autorizzazione a bruciare perché l'impianto non risponde a
norme europee, recepite a livello governativo. Infatti il regolamento
592/2014 consente l'utilizzo di motori endotermici purché dotati
almeno di uno dei dispositivi previsti per l'incenerimento, ovvero la
postcombustione dei fumi.
Di
postcombustori nell'impianto Citterio ce n'è solo uno, quello che
brucia le esalazioni in forzata dall'impianto di rendering.
Il
postcombustore che dovrebbe bruciare i fumi che escono dal motore
endotermico non c'è.
Giuliano
Serioli
10
novembre 2015
Rete
Ambiente
Parma
per
la
salvaguardia
del
territorio
parmense
http://www.reteambienteparma.org
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