Sparck
ha presentato al WAF 2015, Home Farm, il progetto che trasforma il
modello della casa di riposo in una fattoria urbana in cui gli anziani
producono cibo biologico.
Home farm è il progetto presentato dal gruppo di architetti Sparck al World Architecture Festival 2015
per trasformare il modello della casa di riposo in un’enorme fattoria
urbana in cui gli anziani possono produrre cibo biologico e vivere a
contatto con la natura.
Nel sud est asiatico il numero delle persone in età pensionabile cresce costantemente.
Inoltre una grande percentuale di verdure ed ortaggi viene importata,
con grossi danni economici e per l’ambiente. Per coniugare queste due
realtà Home Farm è un progetto che riveste le facciate delle residenze per anziani con una parete verde di specie edibili,
in modo che i pensionati possano sentirsi una piccola comunità attiva
che produce autonomamente buona parte del cibo che consuma e vende
quello in eccedenza, per raggiungere la totale autosufficienza.
“L’attività agricola a fini commerciali supporta i propri residenti in un ambiente sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale, aiutando le generazioni più anziane, che conservano un coinvolgimento in una comunità attiva che combatte la depressione e promuove l’autostima”, ha spiegato il leader dello studio Stephen Pimbley Spark.
Le caratteristiche della fattoria urbana
Nella fattoria urbana che fa parte della
casa di riposo una sinergia di colture diverse permette un rendimento
altissimo della produzione. Gli edifici curvilinei nei piani più bassi
sono rivestiti da una facciata acquaponica che associa allevamento ittico a produzione agricola. I piani più alti invece sono circondati da una serie di vasi che producono ortaggi che affondano le radici nel terreno, mentre il giardino interno e quello esterno sono orti normali. Il tetto giardino completa
la collezione di tipologie di coltura mentre isola la struttura da
sbalzi termici ed umidità. Al piano terra i prodotti sono in vendita in un mercato, i cui proventi sono utilizzati dagli anziani per coprire parte delle spese.
fonte: www.rinnovabili.it
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