Scaldando
a 480 °C il pannello fotovoltaico è possibile vaporizzare il collante
dei wafer di silicio senza romperli ed evitare l’uso di acido
fluoridrico
Con oltre 50 mila tonnellate di pannelli fotovoltaici
che nel 2015 giungeranno a fine vita, è una buona notizia che un gruppo
di ricercatori della Corea del Sud abbia trovato un sistema di riciclo più sostenibile che
non prevede l’utilizzo di una sostanza chimica altamente tossica come
l’acido fluoridrico. Normalmente, infatti, dopo aver recuperato i wafer
di silicio da una cella fotovoltaica
esausta, li si tratta con questa sostanza inquinante e nociva. Una
ricerca condotta in tandem da scienziati del Korea Electronics
Technology Institute e del Korea Interfacial Science and Engineering
Institute ha prodotto risultati sorprendenti. Dal loro lavoro congiunto è
nato il primo sistema di riciclo sostenibile per il fotovoltaico,
e funziona così: i pannelli vengono prima riscaldati a 480 °C in un
forno, così è possibile vaporizzare il collante che lega i wafer di
silicio al loro interno, ha spiegato al Chemistry World magazine il ricercatore Nochang Park. Già a questo stadio del processo, è stato possibile giungere a una scoperta importante: i wafer non si rompono durante il riscaldamento se la temperatura viene fatta salire di 15 °C al minuto.
Una volta che un wafer integro è stato
rimosso dal pannello, l’elettrodo d’argento viene estratto dalla sua
superficie superiore con acido nitrico (questo, ancora, non si è
riusciti ad eliminarlo). Il rivestimento antiriflesso, l’emettitore
termico e gli strati di giunzione p-n vengono poi polverizzati in una rettificatrice. Infine,
l’idrossido di potassio stacca l’elettrodo di alluminio dal lato
posteriore del wafer. Le nuove celle solari rigenerate, assicurano gli
esperti, garantiscono prestazioni identiche a quelle ricavate da materia
prima.
I rifiuti nel settore del fotovoltaico aumenteranno enormemente
negli anni a venire a causa dello sviluppo e diffusione della
tecnologia. Milioni di pannelli sono già stati installati ed hanno una
vita media di 25 anni. Urgeva trovare un sistema meno inquinante ed
economicamente più conveniente per riciclarli, e la Corea sembra aver
raggiunto un importante traguardo in vista delle prossime sfide.
fonte: www.rinnovabili.it
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