La società pubblica «Penso a una società che compra i mezzi e li dà in affitto alle Regioni per il trasporto locale»
C’è già
passato di persona, l’ex sindaco di Reggio Emilia e oggi ministro delle
Infrastrutture Graziano Delrio: «Le abbiamo fatte eccome, le targhe alterne. E
non da soli. Fra i sindaci c’era un patto da rispettare, visto che la Pianura
Padana ha un problema comune».
Fuori dall’Emilia-Romagna, invece, si va in ordine sparso. Le sembra sensato?
«Di sicuro bisognerebbe pensare a misure strutturali per l’intero Paese, tenendo presente che il problema delle emissioni non riguarda soltanto i veicoli a motore, ma anche l’industria e le abitazioni».
Fuori dall’Emilia-Romagna, invece, si va in ordine sparso. Le sembra sensato?
«Di sicuro bisognerebbe pensare a misure strutturali per l’intero Paese, tenendo presente che il problema delle emissioni non riguarda soltanto i veicoli a motore, ma anche l’industria e le abitazioni».
Il sindaco
di Milano Giuliano Pisapia ha chiesto ai cittadini di abbassare il
riscaldamento.
«Perché è una delle fonti principali di inquinamento, soprattutto da parte dei condomini: gran parte dei quali altamente inefficienti. E il tema della loro riqualificazione energetica sta diventando centrale nei grandi centri urbani».
«Perché è una delle fonti principali di inquinamento, soprattutto da parte dei condomini: gran parte dei quali altamente inefficienti. E il tema della loro riqualificazione energetica sta diventando centrale nei grandi centri urbani».
Ci sono gli
incentivi...
«Ci sono, ma non vengono usati. Pochi hanno colto la novità, ma con la legge di Stabilità li abbiamo resi fruibili anche per le parti comuni prevedendo che possano essere ceduti in conto lavori».
«Ci sono, ma non vengono usati. Pochi hanno colto la novità, ma con la legge di Stabilità li abbiamo resi fruibili anche per le parti comuni prevedendo che possano essere ceduti in conto lavori».
Il mio
condominio cambia la caldaia che consuma troppo. Paga senza pagare?
«Esattamente. Si può pagare il lavoro cedendo oltre all’incentivo, che è il 65 per cento, una parte del risparmio energetico in bolletta. Il piano funziona, garantisco. Aggiungo che questo potrebbe creare un mercato di quelle che in gergo anglosassone si chiamano energy saving company».
«Esattamente. Si può pagare il lavoro cedendo oltre all’incentivo, che è il 65 per cento, una parte del risparmio energetico in bolletta. Il piano funziona, garantisco. Aggiungo che questo potrebbe creare un mercato di quelle che in gergo anglosassone si chiamano energy saving company».
Intanto però
lo smog ci ammazza. E andiamo avanti a targhe alterne, come a Roma. O vietando
addirittura le auto, come a Milano.
«Milano è un esempio positivo. Negli ultimi anni ha puntato sull’efficienza del trasporto pubblico ed è riuscita a ridurre in misura significativa il numero di auto per abitanti, che com’è noto in Italia è il più alto del mondo se si eccettua forse il Lussemburgo».
«Milano è un esempio positivo. Negli ultimi anni ha puntato sull’efficienza del trasporto pubblico ed è riuscita a ridurre in misura significativa il numero di auto per abitanti, che com’è noto in Italia è il più alto del mondo se si eccettua forse il Lussemburgo».
Ma per altre
ragioni: lì sono tutti ricchi e non circolano a targhe alterne.
«Ho due figli che vivono a Milano: uno dei due ha scelto di non comprare l’auto, si muove benissimo con la metro e il car sharing. L’altro ha una Panda a metano. In un anno i trasporti pubblici spostano 450 milioni di passeggeri e coprono con i ricavi dei biglietti il 60 per cento dei costi. Ormai Milano ha ben poco da invidiare alle grandi metropoli europee».
«Ho due figli che vivono a Milano: uno dei due ha scelto di non comprare l’auto, si muove benissimo con la metro e il car sharing. L’altro ha una Panda a metano. In un anno i trasporti pubblici spostano 450 milioni di passeggeri e coprono con i ricavi dei biglietti il 60 per cento dei costi. Ormai Milano ha ben poco da invidiare alle grandi metropoli europee».
Al contrario
di Roma.
«La capitale ha un bisogno disperato di cambiare passo».
«La capitale ha un bisogno disperato di cambiare passo».
Lo sento
dire da anni.
«I costi sociali ed economici della situazione di Roma sono altissimi. Abbiamo fatto alcuni ragionamenti che spero si concretizzino presto: il potenziamento delle linee regionali, la chiusura dell’anello ferroviario a Nord...».
«I costi sociali ed economici della situazione di Roma sono altissimi. Abbiamo fatto alcuni ragionamenti che spero si concretizzino presto: il potenziamento delle linee regionali, la chiusura dell’anello ferroviario a Nord...».
Si parla di
incentivi agli enti locali per l’acquisto di mezzi nuovi. A Roma servirebbero
come il pane.
«Non solo a Roma, ma in tutta Italia. I treni locali, per esempio. Abbiamo un parco mezzi con un’età media di oltre 14 anni. Necessitiamo di almeno 1.600 treni nuovi».
«Non solo a Roma, ma in tutta Italia. I treni locali, per esempio. Abbiamo un parco mezzi con un’età media di oltre 14 anni. Necessitiamo di almeno 1.600 treni nuovi».
E dei soldi
per comprarli.
«Bisogna fare investimenti pluriennali impostati con un’ottica di serietà. Penso a una società sul modello delle britanniche Rolling stock company, che acquistano i treni e li danno in affitto alle Regioni, con un doppio beneficio. Le Regioni non si dissanguano e la società investe con un rendimento adeguato».
«Bisogna fare investimenti pluriennali impostati con un’ottica di serietà. Penso a una società sul modello delle britanniche Rolling stock company, che acquistano i treni e li danno in affitto alle Regioni, con un doppio beneficio. Le Regioni non si dissanguano e la società investe con un rendimento adeguato».
Una società
pubblica?
«Per forza».
«Per forza».
Indovino
l’azionista: la Cassa depositi e prestiti.
«Perché no? Ha le risorse».
«Perché no? Ha le risorse».
Di che cifre
parliamo?
«Per dare una svolta al trasporto pubblico locale servono quattro miliardi e mezzo. In questi ultimi due anni siamo riusciti a sostituire circa 700 treni, ma quasi tutti in Emilia-Romagna, Veneto e Toscana. Abbiamo il tema del Sud, che è in condizioni disastrose e bisogna agire con estrema tempestività. In Campania si sono perduti metà dei passeggeri e metà dei ricavi».
«Per dare una svolta al trasporto pubblico locale servono quattro miliardi e mezzo. In questi ultimi due anni siamo riusciti a sostituire circa 700 treni, ma quasi tutti in Emilia-Romagna, Veneto e Toscana. Abbiamo il tema del Sud, che è in condizioni disastrose e bisogna agire con estrema tempestività. In Campania si sono perduti metà dei passeggeri e metà dei ricavi».
Treni
indecenti, tariffe misere: è sempre andata avanti così. In Campania e altrove.
«Lo so e dobbiamo voltare pagina. Il servizio dev’essere dignitoso e i biglietti si devono pagare il giusto. Anche perché pagando il giusto c’è anche più rispetto per tutto».
«Lo so e dobbiamo voltare pagina. Il servizio dev’essere dignitoso e i biglietti si devono pagare il giusto. Anche perché pagando il giusto c’è anche più rispetto per tutto».
Abbiamo pure
il parco auto più vecchio e inquinante d’Europa. Entro il 2050 la Toyota non
produrrà più auto con motore a combustione interna. E noi?
«Verissimo. L’Italia non ha investito a sufficienza nell’auto elettrica e a idrogeno. E questo è un problema».
«Verissimo. L’Italia non ha investito a sufficienza nell’auto elettrica e a idrogeno. E questo è un problema».
Nemmeno
l’unico. Dove si ricarica l’auto elettrica? Dove sono i distributori di
idrogeno? La lobby del petrolio è ancora troppo potente.
«Ciò non toglie che qualche passo avanti si sta facendo. Per esempio abbiamo deciso di sostenere la sperimentazione in atto nel Trentino Alto Adige per dotare di impianti di idrogeno la direttrice dell’autostrada del Brennero».
«Ciò non toglie che qualche passo avanti si sta facendo. Per esempio abbiamo deciso di sostenere la sperimentazione in atto nel Trentino Alto Adige per dotare di impianti di idrogeno la direttrice dell’autostrada del Brennero».
E magari
qualche pista ciclabile in più nelle città.
«Mi invita a nozze. A Roma vogliamo fare il grande raccordo anulare della bicicletta: quaranta chilometri».
«Mi invita a nozze. A Roma vogliamo fare il grande raccordo anulare della bicicletta: quaranta chilometri».
Le diranno
che cosi non si risolve un bel niente.
«Non sanno che sulla distanza urbana di cinque chilometri la bici è competitiva con l’auto. E lo dico da ciclista...».
«Non sanno che sulla distanza urbana di cinque chilometri la bici è competitiva con l’auto. E lo dico da ciclista...».
Sergio Rizzo
fonte: http://www.corriere.it