Nel 2014, in Italia, aumenta la produzione di rifiuti urbani ma anche la raccolta differenziata
Produzione rifiuti urbani
I dati sulla produzione di rifiuti urbani, contenuti nel rapporto ISPRA 2015, ci dicono che, dopo anni di decrescita, si ha una lieve inversione di tendenza; nel 2014, infatti, gli italiani hanno prodotto una quantità di rifiuti urbani maggiore rispetto al 2013, pari allo 0,3%, ovvero 83 mila tonnellate in più.La crescita si è manifestata soprattutto nell’area del Nord Italia, con un incremento percentuale pari all’1,4%, mentre al Centro ed al Sud si mantiene il trend di decrescita.
In valore assoluto, il quantitativo di rifiuti urbani (di seguito RU) prodotti nel 2014 risulta essere:
- 13,8 milioni tonnellate al Nord
- 6,6 milioni di tonnellate al Centro
- 9,3 milioni di tonnellate al Sud.
La produzione pro capite a livello nazionale, nel 2014, si attesta a 488 kg per abitante anno. A livello di macroarea geografica si rileva:
- un aumento di 7 kg per abitante nel Nord, dove il procapite è pari a 496 kg/anno
- un calo di 3 kg al Centro, dove il procapite si attesta a 547 kg/anno
- una riduzione di 4 kg al Sud, dove si produce 443 kg/anno a testa.
L’Emilia Romagna, la Toscana, la Liguria e la Valle d’Aosta sono le regioni con la produzione pro capite più alta, mentre, al contrario, quelli con la produzione più bassa risultano essere: la Basilicata, il Molise, la Calabria e la Campania.
Nel complesso, le regioni con un procapite superiore alla media nazionale (kg 488/anno) sono 7.
Raccolta differenziata
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nel 2014, la percentuale media si attesta al 45,2% della produzione nazionale, con una crescita di quasi 3 punti rispetto al 2013.Con 6 anni di ritardo, l'Italia raggiunge l’obiettivo fissato per il 2008 (45%).
I rifiuti differenziati nel 2014 sono stati 13,4 milioni di tonnellate,così ripartiti:
- 7,8 milioni di tonnellate al Nord
- 2,7 milioni di tonnellate al Centro
- quasi 2,9 milioni di tonnellate al Sud.
- 56,7% per le regioni settentrionali,
- 40,8% per quelle del Centro,
- 31,3% per le regioni del Sud.
La raccolta differenziata aumenta nelle regioni del Centro Italia, che, tra il 2013 ed il 2014, hanno fatto registrare un incremento pari all’11,7% (+283 mila tonnellate), mentre al Sud la crescita è del 7,5% (+203 mila tonnellate) e al Nord del 5,6% (+412 mila tonnellate).
A livello nazionale, la raccolta differenziata pro capite risulta pari a 221 kg per abitante anno.
Guardando il dato per macroarea, risulta che il dato procapite riferito alla raccolta differenziata si attesta:
- al Nord a 281 kg/anno (+ 15 kg per abitante anno)
- al Centro a 223 kg/anno (+ 23 kg per abitante anno)
- al Sud a 139 kg/anno (+10 kg per abitante anno).
Al di sopra del 60% ma al di sotto del 65%, si colloca il Friuli Venezia Giulia (60,4%), hanno valori percentuali superiori al 50%: le Marche (57,6%), la Lombardia (56,3%), l’Emilia Romagna (55,2%), il Piemonte (54,3%) e la Sardegna (53%).
Tutte le regioni del Nord, fatta eccezione per la Liguria, si pongono al di sopra della media nazionale pari a 221 kg / abitante anno. Superano tale media anche le Marche, la Toscana, l’Umbria e la Sardegna.
Il più alto valore di raccolta differenziata pro capite si registra per la regione Emilia Romagna, con 351 kg per abitante anno. Inferiori a 100 kg anno per abitante sono, invece, le raccolte differenziate di Basilicata (96 kg/anno), Molise (86 kg/anno), Calabria (76 kg/anno) e Sicilia (58 kg/anno).
Tutti i dati relativi alla produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata sono ora disponibili in formato open data. Grazie ad ISPRA, ogni cittadino può sapere quanti rifiuti produce il proprio comune e in che misura sono differenziati, semplicemente selezionando, tra gli oltre 8000 comuni italiani, il proprio.
Il valore aggiunto di questa nuova banca dati è il raggiungimento del massimo livello di disaggregazione, che va dal singolo comune al dato nazionale (meno del 4% sono aggregati per comunità montana). Le informazioni sono suddivise anche per frazione merceologica (carta, legno, plastica, rifiuti elettronici ecc.) e la copertura temporale parte dall’anno 2010. Tali informazioni sono acquisite, elaborate e pubblicate dall’ISPRA grazie al contributo delle sezioni regionali del Catasto e, in generale, di tutti i soggetti pubblici detentori dell'informazione, nonché attraverso il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD).